Il Vangelo Secondo Tommaso

Il vangelo secondo Tommaso, alcune frasi ricevute direttamente da Gesù a Tommaso
Il vangelo di Tommaso è considerato il più importante di tutti i vangeli apocrifi perchè è quello che, secondo il parere di vari studiosi della cosiddetta third quest, potrebbe aver conservato parole di Gesù secondo tradizioni indipendenti dai vangeli canonici e forse più antiche di essi. Il testo dell’apocrifo contiene complessivamente 114 detti (in greco lÒgia, al plurale) di Gesù introdotti con la formula: “Gesù disse”. Il vangelo non contiene alcun racconto o cornice narrativa, si presenta semplicemente come una collezione di brevi discorsi e aforismi attribuiti a Gesù. Completamente assenti sono le opere miracolose descritte nei vangeli canonici e anche in molti altri vangeli apocrifi, così come mancano i grandi discorsi escatologici che la letteratura canonica in vari passaggi attribuisce a Gesù.
L’incipit del vangelo di Tommaso recita: “Queste sono le parole segrete che Gesù il Vivente ha detto e Didimo Giuda Tommaso ha trascritto”, pertanto esso si configura come una speciale rivelazione che è stata ricevuta dall’apostolo Tommaso direttamente da Gesù.

– Un giorno Gesù ci disse:
“Non perdete tempo a digiunare perché, così facendo, fate la vostra rovina spirituale.
Non perdete tempo a pregare perché, così facendo, vi costruite un inferno. Trattenetevi dal fare l’elemosina perché fareste torto al vostro Spirito”.
Molti di noi non capivano.
Gesù, quasi ridendo, aggiunse:
“Tu, Matteo, che eri chiamato il grassone, sai bene quale rovina fosse per te l’ingordigia che ti squilibrava:
altrettanto squilibrante è il digiuno”. Occorre equilibrio nel mangiare come nel digiunare…. – “Questo lo abbiamo capito, ma perché la preghiera ci danneggia?”
Gesu ci chiese: “Come pregate?”
Diciamo: “Signore, abbi pietà di noi!”
Pensate forse che il Padre sia crudele? E cos’altro dite?
Diciamo: “Signore facci avere questo, concedici quest’altro”.
Questa è ingiustizia! non così dovete pregare.
E come, allora?
Tacendo e ascoltando la voce del Silenzio che parla dentro di voi, il Pensiero Vivente, vera preghiera, che crea e non ripete, che entra in voi ed è pura. Ciò che entra non vi contamina, ma ciò che esce vi sporca.
E per l’elemosina?
Ciò che dai a te stesso lo chiami forse elemosina?
E ciò che voi chiamate elemosina non è altro che quel piccolo obolo che una coscienza addormentata paga volentieri per poter continuare tranquillamente a dormire!
– poi Gesù aggiunse:
“Chi ha orecchie per intendere intenda”. Devi condividere quello che hai non fare elemosina!

Molti di noi non avevano capito.
Gesù sorridendo, disse:
Lo Spirito è Perfezione, Pensate sia perfetto un mondo in cui sia necessaria l’elemosina?”
No. E’ un mondo ingiusto.
L’elemosina stabilizza questa situazione di ingiustizia.
E allora, cosa dobbiamo fare, in questo mondo che purtroppo è ingiusto, quando un povero, affamato, viene da noi?
Fate a lui quello che vorreste fosse fatto a voi stessi. Fate il vostro dovere e fatelo in silenzio.
Adesso abbiamo orecchie per intendere.

Un giorno chiedemmo a Gesù: “Quale sarà la nostra fine? “Ed Egli ci rispose:
“Se scoprite il principio non dovrete preoccuparvi della fine, perché dove è la fine, là è il principio.
E chi conosce il principio, conosce la fine e si libera dalle morti”.
“volete sapere in che modo un uomo si libera dalle morti? Ve lo dico subito: divenendo consapevole di essere già esistito prima di ogni nascita.
Queste parole sono fondamento di ciò che vi dico.
Allora, pur restando in piedi su questo pianeta, diverrete padroni dei cinque alberi meravigliosi del Paradiso che sono sempre fiorenti, estate e inverno, e non perdono mai le foglie.
Chi conosce questi alberi si libera dalle morti.”
E cosa sono questi cinque alberi? – chiedemmo noi.
Gesù rispose, sorridendo:
Sono le cinque strade infinite, che portano a Dio. Son fatte di vita, di spazio, di tempo.
Si percorrono avanti e indietro.
Se cammini su di esse, facendo tanti passi in un senso e in ugual numero di passi nell’altro, muovendoti, sarai fermo, come il Padre. –

Una sera Gesù era molto triste e i suoi occhi erano perduti
in un lontano futuro.
Disse:
“Mi faranno apparire amante del dolore e della sofferenza.
Sento dire dovunque che il mondo è una valle di lacrime e che l’uomo è nato per soffrire.
Nulla di più falso. Solo per la sua stupidità e per la sua visione limitata l’uomo si circonda di sofferenza.
Il mio giogo è leggero come una ghirlanda di fiori e la mia autorità è dolce.
Se seguirete la strada che vi indico, troverete una felicità che è come un albero sempre verde.