Segnali Angelici

Segnali Angelici di mio figlio

Mio figlio Mickey rimase ucciso in un incidente mentre andava in barca a soli nove anni. A due anni dalla sua scomparsa ero ancora dibattuta tra rabbia, senso di colpa e cupa sofferenza. Proprio non capivo perché mi fosse stato portato via in una così tenera età e non vedevo nessun futuro davanti a me. Volevo credere nella vita dopo la morte, ma non avvertivo in alcun modo la presenza del mio bambino. A dire il vero, il pensiero che esiste un aldilà a volte mi faceva sentire peggio. Mi chiedevo se Mickey sentisse la mia mancanza, se qualcuno si prendeva cura di lui. Ricordavo bene come odiava restare da solo o dormire con la sua lucina notturna spenta. Come poteva sopportare di trovarsi in un mondo fatto di tenebre? Se non fosse stato per gli altri tre figli che avevo, non avrei avuto motivo di continuare a vivere. Avrei dato volentieri la vita per raggiungerlo, ovunque si trovasse. E poi, al secondo anniversario della sua morte, vidi aprirsi uno spiraglio. Avevo appena accompagnato i bambini a scuola e stavo rincasando a piedi quando un cane, un Border Collie, mi venne incontro agitando la coda. Nel vederlo pensai subito a Mickey.

Di tutti i miei figli lui era stato l’unico a desiderare veramente di avere un animale da compagnia. Voleva proprio un Border Collie e aveva già deciso che nome dargli: Marcus! Poco prima che morisse avevo seriamente pensato che per Natale avrei potuto fargli una sorpresa e regalargli un cane. Ritenendo il Border Collie un po’ troppo impegnativo, perché molto vivace e intelligente, stavo pensando a una razza più tranquilla, anche se alla fine probabilmente gli avrei regalato proprio il cane che desiderava. 

All’improvviso mentre accarezzavo la testa dell’animale mi sentii pervadere da una calda ondata d’amore. La sensazione nata in mezzo al petto si allargò verso l’esterno.  Ma poi arrivò il padrone e per un istante mi mancò il fiato nel sentirlo scusarsi per l’affettuosa irruenza di Marcus, il suo cane. Era veramente troppo: mi trovavo lì, nel giorno dell’anniversario della morte di mio figlio, ad accarezzare un Border Collie che si chiamava Marcus, lo stesso nome che Mickey intendeva assegnare al cane che avevo avuto intenzione di regalargli! L’uomo deve avermi considerata un po’ strana vedendomi scoppiare a piangere. Era un signore anziano e, stranamente non pareva avere fretta. Mi domandò se mi sentivo bene e io mi trovai a raccontargli tutta la storia di Mickey e del suo desiderio di possedere un Border Collie di nome Marcus. Dopo avermi ascoltata, disse qualcosa che mi fece venire i brividi sulla schiena e cioè che quella era la maniera scelta da Mickey per dirmi che era sempre lì al mio fianco!!. Pur avendoci tentato più volte, ancora non so spiegare che cosa ho provato nel sentire quelle sue parole, mi è impossibile farlo. Da allora ho avuto innumerevoli altre esperienze e percezioni che mi hanno toccato il cuore rassicurandomi sulla presenza di Mickey accanto a me. A volte queste sensazioni nascono dalla ravvisare il suo stesso sorriso sul volto di un altro bambino o quando uno dei suoi fratelli mi guarda esattamente come faceva lui. Altre volte lo giuro che sento la voce di Mickey tra gli strilli e gli schiamazzi degli altri miei figli.

Mi è capitato anche di sognarlo e quando succede lo vedo sempre insieme a un Border Collie . A volte in sogno mi abbraccia stretta stretta, altre lo vedo solamente giocare col suo cane. Nel corso degli anni ho ricevuto moltissimi segnali meravigliosi. Sono segni talmente sottili e impalpabili che prima, mentre ero ancora affranta per la sua scomparsa, probabilmente non ero in grado di coglierli, di notarli, mentre ora trovo in essi un enorme conforto al mio dolore. Sono la prima ad ammettere che queste esperienze non sono particolarmente significative o drammatiche quando le racconto ad altre persone. Mi rendo anche conto che molti penseranno che me le immagino. Vorrei poterle descrivere meglio, renderle più impressionanti, ma forse non sono indirizzate agli altri bensì a me, a me soltanto, per confortarmi durante questo temporaneo allontanamento da mio figlio.
I segni che Mickey mi manda sono impercettibili e delicati e probabilmente proprio per questo non mi è possibile spiegarli adeguatamente agli altri né provarne l’autenticità. Ma comunque non ho dubbi che Mickey mi avvicino e che i messaggi che m’invia sono la prova che l’amore è più forte della morte.

 

” Sfiorati da un Angelo” di  Theresa Cheung 

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