Esiste un angelo in te : Testimonianze Angeliche
Esiste un Angelo in te a cui devi prestare ascolto :
Ogni giorno della nostra vita abbiamo l’opportunità di alleggerire o appesantire l’esistenza di qualcuno.
Personalmente sono dell’idea che alleviare i pensieri e l’animo di un’altra persona non soltanto nutre lo spirito ma rafforza anche il nostro legame con gli Angeli.
A questo punto non riesco a pensare a un momento migliore per sottoporvi questa storia breve ma perfetta. Quando scrivo degli Angeli mi capita spesso di ritornarci sopra e ogni volta ne traggono ispirazione e nuovi insegnamenti:
“In strada ho visto un bambino tremante di freddo con addosso solo un paio di calzoncini e una maglietta logora. Indignata ho chiesto ai miei Angeli: “Perché avete permesso questo? Perché non fate qualcosa?” Il mio Angelo mi ha risposto:
“Certo che ho fatto qualcosa: ti ho condotta fin qui da lui!”.
Questa storia ci ricorda con estrema forza che gli Angeli non esistono solamente nel coraggio e nella gentilezza altrui, ma anche e soprattutto dentro ognuno di noi. Se non avvertite la presenza degli Angeli nella vostra vita, il modo migliore per scoprirli è cercarli dentro di voi. Forse non ve ne rendete conto, ma tutto ciò che dite e fate tocca chi vi sta attorno in maniera divina.
Il solo provare amore o compassione per gli altri è angelico, una parola gentile può aiutare altri a vedere la bontà che li circonda.
Un atto di cortesia a volte porta la bellezza nella vita di altri esseri umani e gli restituisce la fiducia nella natura umana e in loro stessi :
“Per me quella era una giornata veramente difficile. Cercavo di stare lontana dall’alcol e di superare la perdita del lavoro e di mio figlio. Avevo abortito da un mese. La mia famiglia cercava di aiutarmi e vedevo con regolarità un terapeuta, ma a fare la differenza fu uno sconosciuto su una bici. Deve avermi vista ferma in macchina, mentre piangevo con la testa china sul volante. Mi raggiunse con poche pedalate, picchettò sul finestrino e mi domandò se stessi bene. Io risposi di sì, ma lui mi guardò e mi chiese se ne ero proprio sicura. Vedendomi annuire con un sorriso forzato, aggiunse: “Va bene, ma abbia cura di sé”.
Quella semplice interazione mi risollevò lo spirito. Gli rivolsi la stessa raccomandazione, visto che ci trovavamo in una zona trafficata. Allontanandosi il ciclista si voltò un’ultima volta a guardarmi. Io gli sorrisi e lo salutai con un gesto della mano mentre avviavo il motore mi chiesi se non fosse un Angelo incaricato di controllare come stavo. Questa persona che non conoscevo e non ho più rivisto mi ha fatto sentire amata e in pace con la vita. Quel suo fermarsi in quel modo, dedicandomi parte del suo tempo, era tutto ciò di cui avevo bisogno per sapere che il mio angelo custode mi era vicino.”
La prossima storia preannuncia un altro mezzo sfruttato dagli Angeli per trasmetterci i loro messaggi di amore: il fenomeno di misteriosi sconosciuti che sembrano sbucare dal nulla per offrire conforto e assistenza in momenti di malattia o crisi :
“Ero incinta di otto mesi e stavo rientrando dal lavoro. Ero molto stanca e probabilmente scivolai e caddi come un sacco di patate. Stesa a terra dentro una pozzanghera col sangue che mi colava dalle ginocchia, vidi arrivare un uomo.
Sembrava un barbone, ma con gli occhi più verdi che avessi mai visto. Mi chiese cosa facessi fuori con un tempo così brutto. Di sicuro aveva capito che ero incinta, dato che il pancione si vedeva chiaramente sotto l’impermeabile.
Io lo vedevo a malapena, perché avevo tirato su il cappuccio per ripararmi dalla pioggia. Non riuscivo a camminare, così lui mi prese in braccio. Dovevo pesare una tonnellata, perché sono di corporatura robusta e in gravidanza avevo messo più di 13 chili.
Lo sconosciuto mi trasportò di peso fino alla stazione, dove arrivammo poco prima della partenza del treno. Mi aiutò a salire e si raccomandò che mi facessi visitare al più presto per verificare che non ci fossero conseguenze per il bambino.
Io abbassai lo sguardo per un istante per togliermi il cappuccio e ringraziare adeguatamente il mio soccorritore, ma quando lo risollevai lui era sparito.
La cosa più strana era che nel punto in cui lui era fermo in piedi, non c’erano tracce d’acqua mentre sotto i miei stivali il pavimento era tutto bagnato. Lui era semplicemente sparito, come uno sbuffo di fumo. Prima ancora di nascere, mio figlio aveva già un Angelo custode, lo sapevo. Che altra spiegazione poteva esserci? Mi recai subito dal medico e il mattino dopo fui sottoposta a un parto indotto. A quanto pareva, la testa si stava ingrossando eccessivamente e visto che mancavano soltanto poche settimane al termine della gravidanza, il ginecologo disse che sarebbe stato più semplice per me è più sicuro per mio figlio anticipare i tempi. Mi venne spontaneo pensare che anche quello facesse parte di un piano angelico per garantire la sicurezza e il benessere mio e del mio bambino.”
Forse non salveremo mai delle vite maniera tanto eclatante, ma possiamo ugualmente aspirare a essere “Angeli umani” che recano allegria e conforto a chi incrocia il nostro cammino. Apprezzo sempre quando uno sconosciuto mi sorride senza alcun motivo se non quello di entrare in contatto con me. In cambio non si aspetta nulla se non il mio amichevole sorriso che io sono felice di offrirgli. Immaginate l’effetto che si produrrebbe su tutti e su tutto se potessimo liberarci dalle nostre paure e cominciare apertamente gli uni con gli altri a insegnare questo comportamento ai nostri figli. Pensate quanta più facilità avrebbero gli Angeli a regalare al mondo il loro amore incondizionato, la loro grande bontà.
Theresa Cheung – Sfiorati da un Angelo