Sono sopravvissuta ad un abuso quand’ero bambina. Non voglio scendere nei dettagli, ma ho smesso di essere piccola all’età di sei anni, quando il mio patrigno ha approfittato di me. Credo che finché vivrò non riuscirò a perdonare né lui per quello che mi ha fatto , né mia madre per non essere intervenuta.
Ma voglio raccontare quello che mi è accaduto a 11 anni: non lo dimenticherò mai.
Il mio patrigno è venuto in camera mia, come sempre, ma quella volta io non ero spaventata. Ho sentito crescere dentro di me un’ondata di forza e di vitalità. Avevo l’impressione di non essere sola. Qualcuno mi sussurrava all’orecchio di alzarmi e di reagire. Ho avuto l’impressione che mi sollevassero dal letto e mi mettessero delicatamente in piedi. Per alcuni momenti rimasi lì immobile a fissarlo, e lui sembrava veramente spaventato. Un uomo grande e grosso spaventato da una bambina come me! Da quella volta non mi ha più sfiorata nemmeno con un dito.
Questo episodio è accaduto più di quarant’anni fa, ma non l’ho mai dimenticato. In seguito ho incontrato molte altre vittime di abusi minorili, alcune delle quali reduci da esperienze simili alla mia.
Una di loro mi ha detto che dopo essere svenuta per le percosse si è sentita separare dal proprio corpo e portare via dalle braccia degli angeli.
Rivivo ancora l’angoscia e la paura di quei tempi, e a causa dell’abuso subito sono forse l’ultima persona che dovrebbe credere agli angeli, ma invecchiando mi sento sempre più portata a confidare nella forza del loro amore.
(Theresa Cheung-C’è un Angelo accanto a te)