Potere del Karma le origini del dolore

Il potere del karma sulle origini del dolore : L’anima dell’uomo non è predestinata a essere buona o cattiva. Sebbene il vizio o la virtù possono sembrare innati, ogni tendenza umana si acquisisce in questa vita o nelle vite precedenti. Giustificare i propri limiti con l’affermazioni come: “Sono così soltanto perché è il mio karma a rendermi tale” significa ragionare in modo pericoloso.

Purtroppo molte persone adottano questa linea di pensiero. Nei tempi moderni, la psicoanalisi è diventata un argomento di grande fascino e la gente se n’à lasciata influenzare, attribuendo la colpa dei propri problemi al comportamento degli altri: alla crudeltà o all’indifferenza dei genitori, degli insegnanti e della società, a qualsiasi cosa pur di evitare di affrontare la necessità di migliorare se stessi. Il dichiararsi impotenti di fronte alle difficoltà è un vero sotterfugio dell’ego.

Le radici profonde dei nostri problemi crescono al di fuori della nostra vista, nel subconscio. In origine, siamo noi stessi a far attecchire queste radici con le azioni sbagliate commesse in passato. Oggi, se qualcuno si comporta male verso di noi, gli addossiamo la colpa della nostra sofferenza: il pensiero che in qualche modo abbiamo potuto attirare quella sofferenza, non ci sfiora nemmeno! Eppure siamo stati proprio noi, con il magnetismo proiettato dal nostro karma, ad attirare quel comportamento che ci ha ferito o quella sfortuna che ci fa vivere male. Nella nostra vita ogni circostanza, ogni caratteristica, ogni abitudine, per quanto adesso possiamo ripudiarla, è qualcosa che abbiamo creato noi, di recente o in un lontano passato. Ognuna di queste tendenze è stata generata dall’uso improprio del libero arbitrio donatoci in origine da Dio. Le persone cercano raramente le cause nascoste dietro gli avvenimenti della loro vita. Non riescono a capire perché soffrono. La sofferenza stessa è come una coltre calata sulle loro menti, che oscura le origini del dolore. Soltanto attraverso la profonda comunione interiore con gli stati di coscienza più elevati diventa chiaro che tutte le le deficienze mentali o fisiche sono giuste conseguenze degli errori che una persona ha commesso in passato. Chi è nato svantaggiato, in qualsiasi modo, dovrebbe resistere con tenacia alla tentazione di grogiolarsi nella autocommiserazione.

Provare dispiacere per se stessi equivale soltanto a diluire la propria capacità interiore di superare i momenti difficili. Al contrario, prova ad affermare: “Non esistono ostacoli: esistono solo opportunità!”

Non accusare nessuno, nemmeno te stesso. La colpa e l’accusa non cancellano ciò che è stato fatto: piuttosto, affermeranno la tua dipendenza dalle circostanze sulle quali, in realtà, hai perso il controllo. Cerca Dio nel silenzio interiore.

Riconciliati con la realtà così come si presenta, e con ciò che è necessario fare riguardo alla tua situazione attuale. Guarire dalla sofferenza. Puoi plasmare nuovamente ogni karma, se da oggi in poi vivrai nella coscienza dell’anima. Ripudia la dittatura del tuo ego che è eternamente fondata sull’illusione. Le decisioni inalterabili del karma governano il destino umano soltanto finché l’uomo continuerà a vivere attraverso i sensi, in reazione agli eventi esterni. Per una persona del genere il ragionamento morale è incentrato sulla consapevolezza dell’ego; l’apprendimento delle sacre scritture è filtrato dalla consapevolezza dell’ego; le lacrime di autocommiserazione sono incentrate sulla consapevolezza dell’ego. Il problema è proprio la consapevolezza dell’ego.

Maggiore è il suo potere sulla mente maggiore è il potere del karma sulle nostre vite. La legge cosmica, tuttavia, non è un tiranno irrazionale. I suoi giudizi non sono inflitti senza criterio a un umanità spaventata e impotente. Ogni conseguenza imposta dalla legge divina è giusta ed equa: deriva dalle realtà più profonde della natura umana, ed è inflitta per le azioni già commesse. Non è logico, in effetti, raccogliere i giusti frutti delle proprie azioni? Tuttavia, una volta che si riesce a trascendere l’ego nella coscienza dell’anima, si trascende anche la sfera della legge karmica. L’anima resta per sempre imperturbata, perché le conseguenze karmiche affliggono soltanto l’ego.

Essere si dissipano quando non c’è più una forza centripeta che le mantenga focalizzate sulla consapevolezza dell'”Io” e del “Mio”. Nella realizzazione del sé, l’anima è infine liberata dalla schiavitù della legge del karma. Persino le buone azioni dei grandi Santi si diffondono verso l’esterno come onde di Luce, in segno di Benedizione a tutta l’umanità. Molte anime, quando entrano in questo mondo, non hanno il controllo cosciente sul loro destino. Intuiscono vagamente che è stato il flusso dei loro desideri a portarle sulla terra. Tuttavia, al di là di questa nebulosa consapevolezza, non hanno alcuno scopo o direzione.

Le anime progredite non sono così limitate, sanno perché sono giunte sulla terra e che cosa devono fare. Quanto più l’anima sarà consapevole della presenza di una Guida Superiore, tanto più sarà liberata dalla dittatura del karma. Abbandonarsi completamente alla volontà di Dio non è in alcun modo un atto passivo. Quando Dio vede un’anima che, a causa dell’uso improprio del libero arbitrio e delle cattive compagnie, si è smarrita nella foresta dell’egoismo, si preoccupa molto ed  invia aiuto spirituale per riportarla nel Suo ovile, dove può condurre una vita divina e virtuosa. Dio aiuta le anime a reincarnarsi in luoghi dove possono risolvere il proprio karma e liberarsi attraverso la meditazione e la saggezza. Il Pastore invisibile si prende sempre cura delle sue anime.

Paramhansa Yogananda