L’Aldilà
L’Aldilà è il luogo da cui proviene il nostro spirito quando entriamo nel ventre materno nell’attesa di nascere e in cui ritorna quando moriamo. È il cielo, il Paradiso, di gran lunga più meraviglioso di quanto la nostra mente terrena possa concepire.
Di solito ce lo rappresentiamo come qualcosa “là fuori da qualche parte”, sopra le nubi, al di là della Luna e delle stelle, oltre Oz e l’Isola Che Non C’è, e ciò è comprensibile, dato che questo luogo è infinito e misterioso proprio quanto immaginiamo che sia.
Ma la verità è molto più affascinante e confortante: l’Aldilà è proprio qui, tra noi, un’altra dimensione sovrapposta al nostro mondo.
La sua frequenza vibrazionale è molto più alta della nostra, ed è questo il motivo per cui non riusciamo a percepirlo.
Tanto per fare una semplice analogia, pensate a un fischietto per cani: la frequenza del suono che emette è così alta che l’orecchio umano non lo percepisce, mentre gli animali sono in grado di udirlo distintamente. Parte del dono medianico, in effetti, è la capacità data da Dio di percepire una gamma più ampia delle frequenze vibrazionali, ragion per cui siamo in grado di comunicare con il mondo spirituale più facilmente rispetto alla “norma”.
Sulla Terra rimaniamo incastrati nelle fastidiose leggi spazio-temporali della nostra dimensione, leggi che forniscono al nostro vocabolario concetti come “ritardo”, “affollato”, “ingorgo stradale” e “stressato”. Gli abitanti dell’Aldilà si muovono, invece, gioiosamente senza tali restrizioni e godono della libertà di leggi universali come l’infinito e l’eternità. La nostra vita qui dura quanto un batter d’occhio nell’altra dimensione, e le entità che la abitano non hanno la benché minima idea, in generale, del significato del tempo.
Inoltre, nell’Aldilà tutti gli spiriti dimostrano circa trent’anni (sia che ne avessero due o novanta quando vi giunsero).
Suppongo che trent’anni sia in generale un’età appropriata da scegliere per una popolazione, perché è un periodo della vita in cui ci si sente bene nel proprio corpo, proprio come accade nella dimensione spirituale. Gli spiriti possono assumere le loro sembianze terrene quando vengono a farci visita, affinché per noi sia più facile riconoscerli, ma nella loro esistenza quotidiana nell’Aldilà non solo hanno trent’anni ma possono anche scegliere le loro caratteristiche fisiche, dall’altezza al peso al colore dei capelli.
Devo mettere bene in chiaro un concetto, in caso non lo fosse ancora: per descrivere l’Aldilà e le differenze tra la vita che si svolge in quella dimensione e l’esistenza sulla Terra, utilizzo pronomi come loro e noi, ma vi prego di capire che noi siamo stati loro molte, molte volte e diventeremo ancora loro, quando avremo portato a termine questa vita. Noi, qui e nell’Aldilà, facciamo parte dello stesso Tutto, fibre dello stesso perfetto tessuto ordito dalla Creazione Divina. Siamo separati solo da un passaggio naturale che chiamiamo “morte”, una transizione che è veramente il ciclo gioioso del nostro spirito eterno che ritorna a Casa.
L’Aldilà è una strabiliante estensione di montagne, oceani e foreste e giardini sconfinati:
la bellezza di qualsiasi meraviglia della natura che esiste qui sulla Terra, nell’altra dimensione è esaltata centinaia di volte. Il paesaggio è costellato da edifici costruiti in modo splendido e dalle fogge più diverse (architettura greco-romana classica per i templi, le sale da concerto, i cortili, le arene per lo sport e altri luoghi pubblici di aggregazione) e le case sono “progettate” per sposare il gusto personale di ogni entità, sicché una maestosa casa vittoriana potrebbe condividere il quartiere con una semplice capanna di tronchi d’albero o con una cupola geodetica.
Anche gli animali, tra le più perfette creature di Dio, nell’Aldilà sono vivi e stanno bene. Tutti gli animali della Terra esistono nel mondo spirituale, senza la paura o l’aggressività che manifestano nella nostra dimensione, sono accuditi con amore nel migliore dei modi e sono rispettati come spiriti puri, innocenti e semplici quali sono.
Forse vi sentirete sollevati come lo fui io venendo a sapere che non è affatto vero che nella dimensione spirituale le entità passino il tempo a bighellonare suonando l’arpa. Ciò potrebbe essere abbastanza piacevole per cinque o dieci minuti ogni tanto, ma per l’eternità? In effetti, gli abitanti dell’Aldilà sono costantemente attivi e vivono una vita piena di stimoli.
È veramente ridicolo che noi ci riferiamo a loro come a dei “morti”: magari noi fossimo “morti” quanto loro.
Queste entità studiano, lavorano, indagano, per scelta e con grande gioia. La loro vita sociale si svolge tra feste, eventi sportivi, musicali, di danza e conferenze, a seconda delle preferenze di ognuno. Tutte le arti, i mestieri, gli hobby praticabili sulla Terra lo sono anche nell’Aldilà, ma portati al massimo del divertimento e della bellezza. Parole come noia, solitudine e tedio non sono comprese nel vocabolario locale.
È particolarmente degno di nota, inoltre, il fatto che nella dimensione spirituale le entità creino tutto, dalle invenzioni alle cure mediche, ai grandiosi capolavori dell’arte e della musica, alle conquiste filosofiche e scientifiche. Tramite una sottile telepatia trasmettono poi queste creazioni a quanti sulla Terra hanno le capacità, gli strumenti e la dedizione per concretizzarle.
Se vi siete chiesti come mai idee geniali, fondamentali per il bene dell’umanità, sembrino nascere spesso quasi nello stesso istante, nella mente di diverse persone che si trovano magari ai capi opposti del globo… ora conoscete la risposta: all’Aldilà piace fare in modo che i suoi contributi migliori ottengano la massima attenzione qui sulla Terra. Ciò non sminuisce affatto il merito delle persone ingegnose che hanno compiuto questi enormi progressi nelle scoperte. Nella dimensione spirituale, le entità necessitano di mani e di cuori dotati e volenterosi per portare a termine il loro lavoro, proprio come è certo che noi abbiamo bisogno della loro ispirazione divina.
La telepatia è la forma di comunicazione più popolare tra le entità spirituali, ma anche la comunicazione verbale è un mezzo agevole, dato che tutte le lingue vengono parlate e comprese. L’idioma più universalmente usato è l’aramaico dell’antica Siria, riccamente descrittivo, parlato da Cristo e dai suoi discepoli. Tuttavia, non c’è alcun bisogno di mettersi a studiare l’aramaico prima di morire: come tutte le entità spirituali, quando arriveremo nell’Aldilà anche noi avremo accesso all’intero sapere, conservato per l’eternità nello splendido palazzo degli Archivi Akashici.
I sacri Archivi Akashici, enormi biblioteche presenti nella dimensione spirituale, contengono la rappresentazione scritta della memoria di Dio. Tutte le entità sono in comunione costante e totale con Dio, che offre informazioni e risposte attraverso il “sapere infuso”, trasmesso direttamente dallo Spirito Santo alla mente degli uomini.
Nell’Aldilà non esistono la negatività, l’aggressività, l’ego, la gelosia, la superbia e il giudizio. Queste caratteristiche sono creazioni prettamente umane, non divine, e proprio a causa di queste, di tanto in tanto, compiamo la scelta apparentemente insana di lasciare la nostra Casa nell’Aldilà e di trascinarci ancora una volta in un’altra incarnazione fisica.
Veniamo sulla Terra per imparare e per acquisire sapere, dato che tutti noi siamo estensioni di Dio senzienti ed esperienti. Ad ogni incarnazione impariamo qualcosa di nuovo, fino a quando giungeremo alla perfezione e all’illuminazione e non avremo più bisogno di questo continuo andirivieni. La nostra vita si svolgerà allora solo nelle dimensioni spirituali, immateriali.
Tratto da “Messaggi dall’Aldilà” di Sylvia Browne
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