LA SPADA DELL ARCANGELO MICHELE

In passato sono stato un uomo di Religione Cattolica, praticante nelle feste di precetto importanti,
certo credevo in Dio e Pregavo, insomma come tante persone dichiarano, ero un fedele nella media.
Le cose sono profondamente mutate dopo quanto sto per raccontarvi, ciò che segue ha dell’incredibile
ma è esattamente la cronaca di quanto mi è accaduto.

Ma veniamo ai fatti:
Svolgo la professione di cuoco, un lavoro spesso estenuante per i ritmi e gli orari a cui sono sottoposto.
Era la notte del 3 Settembre dell’anno 2000, ore 3, avevo finalmente terminato la mia attività,
esco dal locale, salgo in auto e mi avvio verso casa.
La mia stanchezza era estrema, tanto che fui vittima di un micidiale “colpo di sonno” mentre ero alla guida. Accadde proprio mentre stavo impegnando un incrocio, io non mi accorsi di nulla, tant’è che il sonno improvviso mi impedì persino di rilasciare il pedale dell’acceleratore.
L’auto urtò contro un muretto, l’impatto fu devastante, a causa della velocità sostenuta il veicolo si impennò letteralmente, ed una volta toccato terra prese a capottarsi più volte,i testimoni dell’incidente affermarono che tutto ciò che era all’interno della vettura venne sbalzato fuori dall’abitacolo in modo violentissimo. Io rimasi intrappolato tra le lamiere privo di sensi fino all’arrivo dei vigili del fuoco,i quali si trovano di fronte ad uno spettacolo agghiacciante: il mio corpo, inanimato e sanguinante, incastrato in un groviglio di lamiere.

Per loro sarà un’impresa riuscire a liberarmi, tanto che alla fine dovranno tagliare l’auto in due parti per estrarre il mio corpo. Io vengo ricoverato in gravissime condizioni nel reparto rianimazione del vicino ospedale. La diagnosi è senza scampo: coma irreversibile!
Io non ripresi mai coscienza dal momento dell’incidente, e dopo un mese di ricovero sotto terapia intensiva, i dottori si arresero: non c’èra più nulla da fare per me.
Il medico preposto chiamò quindi i miei familiari per dare loro la triste notizia, i quali a loro volta provvederono a chiamare il sacerdote per farmi avere l’estrema unzione.
Terminato il rito dell’ultimo sacramento, i medici chiedono ai miei familiari il permesso di procedere al distacco dei macchinari che stavano mantenendomi in vita artificialmente, o almeno loro così credevano.
Si! Perché in quel preciso istante io mossi una mano… Tra la meraviglia dei presenti avevo dato un segno di vita contro ogni logica previsione,
e da quel momento le mie condizioni furono in continuo e costante miglioramento fino al giorno in cui i dottori
mi trasferirono dal reparto rianimazione a quello di medicina generale.

Non appena giunto nel nuovo reparto ebbe inizio la mia esperienza soprannaturale:
una volta entrato nella camera notai la presenza di un crocefisso sulla parete, mi ritrovai a fissarlo
senza riuscire a distaccare la mia vista da Lui, poco dopo vidi materializzarsi dal nulla due altari di fianco al Cristo.
Sull’altare di destra stava inginocchiato Padre Pio, su quello di sinistra San Francesco che volgeva le sue mani verso il cielo,
al centro comparve una spada di una luminosità irreale che prese il posto del piccolo crocefisso che fissavo.
La visione si dissolse dopo un tempo indefinito che a me sembrò eterno, ed io mi ritrovai con un senso di stupore
che ora non riesco a descrivere, sò solo che era una meravigliosa sensazione.

Raccontai con molto tatto questa esperienza ai miei parenti più religiosi cercando da loro
una spiegazione a quanto mi era accaduto, ma non ebbi alcuna risposta.
Una sera in ospedale ritornai sull’argomento con un conoscente, volevo capire almeno il significato
attribuito dalla tradizione Cattolica alle figure che mie erano apparse.
Proprio mentre ponevo una domanda precisa al mio amico:
“Che significato avrà la spada al centro?”,
ecco apparire sulla porta della mia camera d’ospedale un’anziana signora che, senza indugio, si intromise nella conversazione, e parlò senza presentarsi.

Qui vi descrivo nel dettaglio il dialogo che ne segui:
-Io “Che cosa significa quella spada luminosa in mezzo?”
-Signora “Quella che hai veduto è la spada di San Michele”.
-Io “Non lo conosco, chi è San Michele?”.
-Signora “San Michele è un Angelo del Signore”.
-Io “Ma gli Angeli non hanno spade, portano le ali.”
-Signora “San Michele si !!”.

Ciò detto l’anziana signora se ne andò senza dare nessuna ulteriore spiegazione.
Non raccontai più tale esperienza a nessuno, ed una volta dimesso dall’ospedale
mi misi a fare ricerche su libri che parlavano dei Santi e della loro vita.
Il mio studio prosegui per due anni, ma non sono un professore e come avrete capito la mia fede è molto pratica, non sono un esperto di teologia.
Duranti questi anni di ricerca spirituale arrivai a praticare anche lo Yoga pur di avere delle risposte ai miei quesiti. Proprio in quel periodo arrivò inaspettata la risposta a tante mie domande, ed arrivo in un sogno… Nel sogno mi apparve San Michele: Egli mi donò la sua spada, mentre io a capo chino mi proclamavo non degno.
Lui disse con fermezza : “Questa spada è la tua!”. Mentre Egli diceva queste parola alzai gli occhi per guardarlo,
e lo vidi in tutto il suo splendore, di una bellezza inimmaginabile, occhi color smeraldo dal colore profondissimo.
A quel punto mi svegliai con addosso una sensazione meravigliosa ed indescrivibile. Il mattino seguente ricevo una telefonata dalla mia compagna.
Mi disse che voleva partecipare ad un’asta in cui aveva notato una spada antica che avrebbe voluto regalarmi.
Rividi subito quanto accadutomi nel sogno, le dissi allora che doveva assolutamente andarci.
Le assicurai che avrebbe vinto l’asta, e per farlo usai queste testuali parole: “Punta e la spada sarà tua!”.
Mentre dicevo queste parole ero spinto da una forza indicibile che sapevo provenire da un Angelo. Lei era molto incerta sul da farsi, mi espresse i suoi dubbi dato che all’asta avrebbero partecipato moltissime persone.
Di nuovo sentii una forza sovrumana in me mentre le dissi solo: “Vedrai!”.
La sera stessa ricevo la sua telefonata, dove lei felice mi conferma di aver vinto l’asta ed essersi aggiudicata la spada.
L’indomani arrivò a casa mia per consegnarmi il regalo e mi chiese come facessi a sapere,
come potessi essere così sicuro che lei si sarebbe aggiudicata la spada.
Fu allora che le raccontai quanto avevo sognato, e lei con gli occhi colmi di lacrime disse: ”Allora è tutto vero?”.
Ed io risposi semplicemente: “Si”. Da allora ne è passato di tempo, e quella spada è sempre in una nicchia di pietra a casa mia.
La mia fede è oggi molto più profonda.
Nella vita mi accompagna un messaggio di forza spirituale incredibile, ho avuto il privilegio di essere salvato dall’Arcangelo San Michele,
ed è Lui che mi ripete :”Quella spada è tua! Si chiama PREGHIERA…”: Ribadisco che quanto ho raccontato corrisponde con esattezza ai fatti a me accaduti, ma non ho la pretesa che tutti voi mi crediate perché ho la consapevolezza di quanto sia soggettiva ed esclusiva la mia esperienza.
Sento solo di dover condividere in questo luogo un messaggio universale di speranza.

Grazie di tutto.

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