? LA MIA BIMBA MI REGALA L’ARCOBALENO ?

Charlotte aveva appena quattro anni quando morì. Penso a lei ogni secondo di ogni giorno. Mi manca costantemente ma il dolore e il tormento che sentivo hanno lasciato il posto a una sensazione di conforto. Lasciate che mi spieghi: Sebbene la tenera età, Charlotte era bravissima a disegnare. Non faceva che scarabocchiare schematiche figure di uomini e donne che poi mi regalava. Nei mesi che precedettero la sua morte inseriva un arcobaleno in tutti disegni che faceva. Arrivò a piazzarlo anche sopra i pupazzi di neve. Quando le domandai perché li metteva ovunque, si limitò a sorridere e a dire che gli arcobaleni potevano stare dove più ti piaceva.

Non intendo entrare nei dettagli della sua imprevedibile scomparsa perché troppo personali, ma del funerale si, di quello voglio parlare. Il giorno della sepoltura mi svegliai inebetita dallo shock e in preda alla disperazione. Mia madre dovette aiutarmi a vestirmi perché tremavo talmente da stare a malapena in piedi. Volevo riavere indietro la mia piccolina. Avrei dato la vita per abbracciarla di nuovo. Rimpiangevo le volte che l’avevo spedita a letto quando non riusciva a dormire. Perché non me l’ero tenuta stretta, assaporando ogni prezioso secondo della sua presenza? Desideravo ardentemente ricevere un segno da lei, per sapere che stava bene e che nel luogo dove si trovava regnava soltanto amore e gioia.Pregavo per ricevere un segnale. Pioveva a dirotto mentre andavamo in chiesa. Ora tutto mi sembrava triste grigio; il mondo aveva perso i suoi colori senza di lei e anche se fosse uscito il sole avrei continuato a sentire la tristezza della pioggia. Al cimitero aspettammo sotto gli ombrelli che la piccola bara venisse calata nella fossa. Mi cedettero le gambe e caddi a terra singhiozzando. La gente si raccolse intorno a me per aiutarmi, ma io non volevo alzarmi. Volevo sprofondare sotto terra.Fu mia madre a costringermi a guardare in alto , mi sollevò il mento con un dito e mi disse di aprire gli occhi. Quando lo feci, vidi l’arcobaleno più stupendo del mondo, dai colori vividi, brillanti e intensi: più lo guardavo più scintillava! Dalla sua bellezza capii che era Charlotte a parlarmi. Mi alzai e scrutare la strada che passava fuori dal cimitero. La gente fermava le macchine e scendeva per godersi lo spettacolo di quel cielo. Da allora non ho mai visto un arcobaleno così intenso e colorato. In quel momento il mondo parve fermarsi e il colore tornò a rallegrare la mia vita. Abbracciava e stretti gli altri miei due figli e dissi loro che, ovunque ci fossimo trovati nel mondo, Charlotte sarebbe stata con noi, sorridente, a ricordarci che gli arcobaleni si possono vedere ovunque.

Theresa Cheung  – Un Angelo ha sussurrato il mio nome

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