I Vostri Contatti con i defunti
I contatti con i defunti non sono poi così sporadici, accadono migliaia di volte intorno a noi. Innumerevoli persone hanno vissuto questo tipo di esperienza, ma non osano parlarne neppure a chi hanno accanto per paura di non essere creduti.
Prima Testimonianza di contatti con i defunti
Laura lavora come terapeuta. Suo fratello Donald si è suicidato 53 anni
“Donald soffriva per una ferita sul fondoschiena e zoppicava vistosamente, camminava con difficoltà aveva subito due operazioni e aveva sofferto di dolori pressoché insopportabili per gli ultimi tre anni della sua vita. Durante la cerimonia funebre, ho guardato per caso dalla finestra e ho visto Donald camminare verso la chiesa! Il suo corpo era per metà trasparente, vedevo gli alberi dietro di lui. Era un po’ più giovane ed era sano, non zoppicava più! Indossava una delle sue camice Scozzesi e alle quali era affezionato e un paio di pantaloni. Sembrava contento e felice, come se facesse una passeggiata. Si accostò alla finestra, come se volesse farmi segno di raggiungerlo, poi scomparve. Dopo la cerimonia, mia cognata mi chiese: “hai visto Donald?”. Sorpresa risposi di sì. “Anch’io l’ho visto!”, Rispose lei. Suppongo che fosse la maniera scelta da mio fratello per congedarsi da noi, fu un’esperienza ricca di conseguenze che portò alla conclusione naturale del mio lutto.
Seconda Testimonianza di contatti con i defunti
Susanna aveva diciott’anni e si preparava per il suo matrimonio:
“Stavo per sposarmi e tutti riparavano la casa per il ricevimento ed ero stanca, mi avevano consigliato di salire in camera per riposarmi un pò. Sdraiata sul letto, gli occhi persi nel vuoto, pensavo a come mi sarebbe mancata mia nonna, quel giorno contavo sulla sua presenza, e lei mi aveva promesso di stare al mio fianco. Ad un tratto, vidi apparire alla mia sinistra la testa e le spalle di mia nonna, sembrava reale, solida, come un essere vivo, sorrideva con gli occhi brillanti e diceva allegramente: “Non preoccuparti tesoro, io ci sarò!” giunse come un fulmine a ciel sereno! Purtroppo, l’apparizione mi fece sobbalzare e rimasi pietrificata. Lo spavento era tale che iniziai ad urlare, scappai dalla stanza e corsi al piano di sotto, ero in preda al panico. Mia madre senti’ tutto quel trambusto e mi aspettò in fondo alle scale, ma non riuscii a dire una parola. Quando, più tardi, le raccontai cosa mi era successo, mi toccò affettuosamente il braccio e mi attirò verso di sé, poi disse: “Ma è magnifico tesoro!”
Terza Testimonianza
Questa è l’esperienza di un uomo la cui fidanzata, Silvia, è deceduta a 38 anni per una malattia.
“Circa un mese dopo la scomparsa di Silvia, sono andato a raccogliermi sulla sua sua tomba. Ero assorto nel ricordo dei meravigliosi momenti vissuti insieme quando, d’un tratto, un enorme corvo cala su di me e mi dà un colpo d’ala su una spalla. Dopo aver ricevuto diversi di questi colpi piuttosto fastidiosi, mi sono allontanato da la e il corvo non mi ha più importunato però, quando mi son avvicinato nuovamente alla lapide, il corvo mi ha attaccato ancora a colpi d’ala. Dopo avere incassato una mezza dozzina di colpi d’ala sulla testa e sulle spalle, ho sentito la voce di Silvia sussurrarmi all’orecchio “Allora proprio non capisci! Non sono qui! Torna a casa!”. Una volta rientrato a casa ho avuto un intenso contatto olfattivo: La cucina era impregnata di odore di aglio, uno degli ingredienti culinari preferiti da Silvia.”
Quarta Testimonianza
Questa è la testimonianza di Monica che fu contattata dal padre morto qualche mese prima a causa di una crisi cardiaca
“Mio padre è morto a giugno e questo evento è accaduto a settembre. E ero a casa, stavo chiamando un’impresa per discutere un dettaglio. L’operatrice mi pregò di pazientare un istante e partì la musica d’attesa. All’improvviso la musica si è interrotta e ho sentito mio padre dirmi “Buongiorno Dolly!”. Lui mi chiamava sempre così. Mi chiese: “Sai chi c’è all’altro capo del filo?”. Riconobbi la sua voce, ma ero talmente sbalordita da non riuscire a dire una parola! Passò qualche secondo e lui aggiunse: “E’ papà!”. La voce era molto dolce e suonava familiare. Si sarebbe detta una comunicazione da lontano, ma senza il caratteristico crepitio sulla linea. Poi l’operatrice riprese la linea, informandomi che la persona che cercavo non era disponibile. A quel punto ho riattaccato. Subito ho ricomposto il numero per vedere cosa succedeva, ma non accadde niente. Questa esperienza unica e vera è talmente reale da non poterne dubitare. Il mio scetticismo su questo tipo di esperienze è andato in frantumi. Forse mio padre ha scelto questo metodo affinché non potessi mettere in dubbio la realtà.