I SEGNI DI MIO FIGLIO
Poteva essere vero? Questo era tutto ciò che riuscivo a chiedermi mentre ascoltavo mia figlia che mi raccontava quanto le era successo a scuola quel giorno.
Cinque mesi prima nostro figlio di tredici anni aveva perso la sua battaglia contro un tumore al cervello e se n’era andato a raggiungere il signore nella sua casa. Avevamo visto nostro figlio Nick combattere con fede la sua coraggiosa battaglia per più di sei anni. Olivia, che al momento della sua morte aveva nove anni, era stata molto provata dalla perdita del fratello maggiore. Per di più, adesso, lei stava vivendo un momento complicato e doloroso a causa di qualche problema con i compagni di classe gli aveva anche difficoltà a concentrarsi durante le lezioni.
Nel contempo, parecchi membri della nostra famiglia stavano trovando delle monetine da un centesimo nei posti più impensabili. Questo, proprio quando c’era così bisogno di qualcosa che ci facesse sorridere. Era come se quei centesimi fossero un dono di Nick. Non dimenticherò mai quando, nel tirare fuori dal ripostiglio il nostro albero di Natale, avevo trovato un centesimo proprio sotto la sua base. Nick era ancora in vita quando l’avevamo messo via, perciò il riprenderlo adesso ci ricordava quale terribile cambiamento fosse avvenuto nella nostra famiglia nel giro di pochi mesi. Nel vedere il centesimo, mi era sembrato di sentire mio figlio che diceva: “Stai andando bene mamma. Continua così!”.
Il giorno in cui Olivia era stata protagonista di un episodio particolarmente sgradevole con i suoi compagni di classe, ero andata a prenderla scuola, come al solito. Mia figlia aveva dato l’impressione di essere di un umore cupo per tutta la sera. Avevo immaginato che fosse dovuto allo stress cui era stata sottoposta di recente, perciò ho evitato di farle delle domande. Mentre più tardi le auguravo la buona notte, lei cominciò a piangere e mi confidò qualcosa riguardo alla difficile situazione cui doveva far fronte ogni giorno a scuola a causa dei suoi compagni. Poi tutto d’un tratto, Olivia si lasciò sfuggire tra le lacrime:
“E Nick era a scuola oggi!!!”
Credetti di non avere sentito bene. Ma lei lo ripetè persino con maggiore passione. “Oggi ho visto Nick a scuola. Non è rimasto sempre la, mamma, però c’era!”. Mi misi a sedere incredula per alcuni minuti. Poi, cercando di apparire calma visto che lei era così seria e infervorata riguardo alla cosa, le domandai di raccontarmi esattamente ciò che era accaduto. Mi disse che, mentre stava tornando in classe dopo pranzo, aveva visto un centesimo sul pavimento. L’aveva raccolto e aveva guardato più avanti lungo il corridoio per vedere se qualcuno l’avesse appena perso. In quel momento, aveva visto Nick in piedi accanto alla fontana!
“Cosa stava facendo?” Chiesi.
Lei rispose con molta calma: “Stava sorridendo”. Mi sedetti di nuovo per alcuni minuti, immergendomi nell’esperienza che Olivia mi aveva appena descritto. Poi le chiesi la sola cosa che potevo pensare di chiederle: “Come era vestito?”.
Lei rispose senza esitazione: “Con jeans e un giubbotto”. Ripensai a come Nick avesse attraversato momenti difficili a scuola quand’era bambino e a come di tanto in tanto fosse preoccupato per le sue amicizie. E poi pensai a quanto volesse bene a Olivia e a come la Bibbia dicesse che siamo circondati da uno sciame di testimoni mentre percorriamo il sentiero della fede.
Tutto d’un tratto seppi senza alcuna ombra di dubbio che Dio aveva premesso a Nick di oltrepassare il confine sottile tra la vita e la morte per far sapere a sua sorella che anche a scuola, dove lei a volte si sentiva sola, lui c’era, per rallegrarla con la sua presenza e con il suo indimenticabile sorriso. Quella sera, quando mio marito tornò a casa dalle sue lezioni serali, gli raccontai tutto quanto. Lui andò da Olivia, le prese la mano e disse: “Olivia, sei una ragazzina fortunata. Vorrei poter vedere anch’io Nick”.
Da quel giorno abbiamo trovato ancor più centesimi nei posti più strani e nei momenti in cui avevamo particolarmente bisogno di ricordare che questo mondo non sarà la nostra casa per sempre. Sono convinta che Dio abbia affidato a Nick il compito di tenerci pronti, di farci guardare in alto e desiderare ardentemente il giorno in cui la nostra fede diventerà capacità di vedere!
Sono davvero felice che Olivia, con la sua fede fanciullesca, abbia potuto vedere più di quanto una mente adulta sia mai in grado di comprendere.
Grazie a un Dio desideroso di fare dei bei doni ai Suoi figli, Olivia è stata in grado di vedere suo fratello proprio nel momento in cui aveva bisogno di lui.
Jack Canfield, Mark Victor Hansen, Amy Newmark- Messaggi dal paradiso