Studio di premorte nei Bambini

Nell’ultimo paio d’anni di studio di premorte nei bambini ho cominciato a chiedere  loro che età avevano durante l’esperienza di premorte. In altri termini, il corpo spirituale è quello di un bambino o quello di un adulto?Un numero sorprendente di ragazzi ha risposto che, durante l’episodio, era adulto, ma non sa spiegare da cosa lo deduce.
Se si crede al fenomeno come all’abbandono del corpo da parte dello spirito, si può pensare che lo spirito sia un’entità senza età che alberga in un corpo in costante evoluzione: quando finalmente si spoglia di quel corpo, si trasferisce in un altro mondo.
Un’altra spiegazione possibile è che questi bambini si sentono talmente a proprio agio insieme agli esseri di luce, a pensare di essere tra coetanei e, quindi, di avere la stessa età di coloro che li circondano.
Ecco un esempio del racconto di una donna che, da bambina, ebbe un’esperienza di premorte:

” E’ successo quando avevo sette anni, verso mezzogiorno, mentre tornavo a casa da scuola. Vidi una lastra di ghiaccio al centro della strada e volevo scivolarci sopra, come fanno sempre e bambini. Appena la toccai, fini con i piedi in aria e picchiai con la testa. Mi rialzai e camminai fino a casa, ma non connettevo  più.

Mia madre mi chiese cosa fosse successo: le dissi che ero scivolata e avevo battuto la testa. Lei mi diede un’aspirina ma, quando feci per prenderla, non riuscivo a trovare la bocca. Immediatamente mia madre mi fece stendere sul letto e chiamò il medico.
Fu allora che persi i sensi. Restai così 12 ore e, per tutto quel tempo, non sapevano se sarei sopravvissuta o meno.
Naturalmente, non ricordo nulla di tutto ciò.

Ricordo soltanto di essermi svegliata in un giardino pieno di grossi fiori. Se dovessi descriverli, direi che sembravano delle enormi dalie. C’era caldo e luce in quel giardino: era bellissimo!
Mi guardai intorno e vidi quell‘essere di Luce: il giardino era di una bellezza straordinaria, ma ogni cosa impallidiva al suo cospetto.

Non ho mai provato una sensazione più piacevole! Nonostante siano passati tanti anni, la ricordo ancora.
L’essere mi disse, ma senza parole: “E così, vuoi tornare?”
allo stesso modo gli risposi  “Si”.  Poi mi chiese perché volessi tornare nel mio corpo, e io risposi: ” Perché mia madre ha bisogno di me.”
In quel momento, ricordo di aver attraversato un tunnel, con una luce che si faceva sempre più piccola: quando non vidi più alcuna luce mi svegliai. Mi tirai su, mi guardai intorno e dissi: Ciao mamma”.
Rivedendo l’episodio, mi rendo conto che, alla presenza di quell’essere, ero una persona assolutamente matura. Come ho detto, avevo sette anni, ma io interagivo con lui da persona adulta.”

Raymond Moody-La luce oltre la vita