NDE TESTIMONIANZE DI PREMORTE: UN PASSO NEL PARADISO  

Racconto della mia straordinaria Nde esperienza di premorte

Qualche settimana prima del mio ottavo compleanno, Alfredo, il miglior amico di mio padre morì in un tragico incidente causato da una valanga sul Monte Bianco 
La sua morte mi toccò terribilmente da vicino, poiché era stato per me come un secondo padre e di lì a poco mi ammalai gravemente. In realtà si trattava di un semplice morbillo, ma mi venne anche una febbre molto forte che continuò a salire fino a non poter più essere misurata con il termometro e mi fece entrare in coma. 

Ricordo ancora bene di aver scorto improvvisamente un tunnel che risplendeva della luce più abbagliante che avessi mai visto. Piena di inquietudine, avevo attraversato il tunnel quasi di corsa fino a giungere dall’altra parte. Davanti a me si estendeva un prato che mi era sembrato il paradiso, poiché i fiori apparivano di gran lunga più luminosi intensi che sulla Terra, tanto che questa visione mi aveva toccato nel profondo dell’anima. Fui sopraffatta da una pace infinita e dalla sensazione di essere finalmente a casa.

I raggi del sole mi accarezzavano il viso, così, in senso di delizia, mi ero girata su me stessa e di colpo mi ero trovata davanti Alfredo. Aveva un aspetto magnifico, assolutamente illeso indenne ed era circondato da una splendente aureola di luce. Piena di gioia gli ero saltata al collo esclamando: “Che bello rivederti! È fantastico qui. Resto con te!”. Con delicatezza Alfredo si era liberato dal mio abbraccio, mi aveva guardato negli occhi con un sorriso saggio e amorevole  e mi aveva risposto: “Mia cara Isabella non è possibile, perché ai tuoi genitori si spezzerebbe il cuore. Inoltre hai ancora qualcosa da fare sulla terra”. Contrariata, avevo replicato: “Ma io non voglio! Qui mi piace molto di più!”. “Questo non lo puoi decidere tu, è una decisione che dipende da Dio”. 

A quel punto seppi che non mi restava altro da fare che ritornare sulla terra. Cercai di tirare per le lunghe il distacco, ma giunse infine il momento di ritornare dall’altra parte del velo. Quasi nello stesso istante mi svegliai dal coma e dissi a mia madre, che vegliava al mio capezzale: “Vengo da molto lontano e ho incontrato Alfredo. Mi ha detto che devo tornare qui perché voi non foste così tristi”.  Mia madre scoppiò immediatamente in lacrime, poiché si rese conto che avevo vissuto un’esperienza di premorte e che solo grazie all’intervento divino ero ancora in vita. Anni dopo mi ammalai di leucemia e molti si stupirono del fatto che l’idea di poter morire da un giorno all’altro non mi provocasse paura o terrore. So che è stata quella meravigliosa esperienza dall’altra parte del velo a farmi restare calma anche di fronte alla morte.