Assistere alla morte
Quando studiavo da infermiera il mio timore più grande era assistere alla morte di qualcuno.
Ne avevo un’immagine orrenda, tratta dai film e dalla mia fervida immaginazione. Sapevo ovviamente che faceva parte del mio lavoro, ma non sapevo se sarei stata in grado di sopportare la vista di un paziente che moriva. Avanzai delle scuse poco convincenti per andare a prendere degli strumenti quando fu chiaro che la signora Jones stava morendo.
Mentre sgattaiolavo fuori dalla stanza udii una voce dolce che riconobbi subito come quella della signora Jones. Proveniva chiaramente dall’interno della mia testa, ma era ovvio che provenisse anche da lei. Questa voce insistette dicendo: “Non preoccuparti. Adesso sto bene”.
Venni trascinata di nuovo come da un magnete all’interno della stanza. La vidi esalare l’ultimo respiro.
Proprio allora una luce che sembrava un vapore prese forma sopra il suo viso. Mai avevo provata tanta pace! La capo infermiera di turno era molto calma e mi disse che la signora Jones stava lasciando il suo corpo e che voleva che io fossi testimone della sua dipartita.
Vidi una presenza luminosa in forma di persona fluttuare nei pressi del letto. La capo infermiera vide la luce nella stanza e il vapore luminoso proveniente dalla signora Jones, ma non la presenza!
L’infermiera mi incoraggiò dicendo di essere stata testimone di apparizioni analoghe in altre occasioni. Poi si sedette con me a lungo e parlammo e pregammo per la signora Jones.
Da allora non mi sono mai più sentita a disagio nell’assistere alla morte di un paziente.
Ho usato questa esperienza quando mi sono trovata a insegnare alle nuove allieve infermiere.
Schegge di eternità-Raymond Moody