L’Angelo della morte: Azrael

l’Angelo della morte, è una figura enigmatica e misteriosa che ha affascinato l’umanità per secoli. Il suo ruolo nel cosmo è quello di raccogliere le anime dei defunti e guidarle verso il loro destino finale. Ma chi è veramente Azrael? Quali sono i suoi poteri e come li utilizza? Le risposte a queste domande sono ancora avvolte nel mistero. Tuttavia, la sua figura continua ad esercitare un fascino inquietante sulla nostra immaginazione collettiva, spingendoci ad approfondire la conoscenza di questo personaggio mistico e affascinante. Scopriamo insieme i segreti di Azrael, l’Angelo della morte.

Quindi ora sappiamo che l’Arcangelo Azrael ha il compito di preparare le anime al passaggio della morte e di assistere i familiari in lutto.

“Io sono l’Arcangelo Azrael. Il mio più grande desiderio è farti sapere che la morte è solo un’altra forma di nascita. Quando muori abbandoni semplicemente l’involucro corporeo relativo a quell’esistenza terrena e ti rechi su un piano superiore, dove vieni accolto da noi Angeli, dai Maestri ascesi e dal Consiglio dei Saggi. Insieme a noi avrai una visione retrospettiva della tua ultima vita e riconoscerai quali delle lezioni dell’anima che ti eri prefissato prima del tuo arrivo sulla terra hai realizzato e quali ti sono scivolate accanto senza che tu le abbia percepite seriamente.  Dopo che avremo esaminato tutto con cura, ti verrà data la guarigione e solo allora ti verranno impartiti ulteriori insegnamenti in preparazione alle lezioni dell’anima della tua prossima incarnazione. Potrai inoltre renderti conto che i nemici della tua vita passata non erano affatto tali, poiché, come a livello razionale già sai, le cose non sono mai come sembrano. Ti riunirai anche a tutti i membri della tua famiglia animica che si trovano insieme dall’altra parte del velo. Vedi dunque, anima amata, che non hai davvero alcun motivo di temere la morte. Naturalmente la situazione è diversa quando vedi morire una persona a te cara. Ma anche in questo caso desidero fornirti conforto. Di mese in mese, quasi di settimana in settimana, il velo che ti separa diventa sempre più sottile, al punto che ti sarà sempre più facile comunicare con i tuoi cari defunti. Ti aiuterò con gioia a farlo. Sii Benedetto”.

Azrael l’Angelo della morte, chi è e quale è il suo ruolo?

Azrael, noto anche come il “Destinatore”, è descritto come un angelo dall’aspetto imponente e maestoso. Il suo compito principale è quello di raccogliere le anime dei defunti e condurle al loro giusto destino. Tuttavia, la sua figura è stata oggetto di interpretazioni differenti nel corso del tempo, a seconda delle diverse culture e religioni. In alcune tradizioni religiose, ad esempio, Azrael viene visto come un angelo della misericordia e della compassione, che aiuta le anime a lasciare questo mondo in pace. In altre, invece, viene considerato come un angelo terribile e spietato, pronto a punire coloro che hanno peccato durante la loro vita terrena. Nonostante queste divergenze interpretative, una cosa è certa: Azrael rappresenta l’inevitabile destino finale di tutti gli esseri umani. La sua figura enigmatica e imponente continua ad affascinare l’umanità, spingendoci a riflettere sul significato della vita e sulla nostra inevitabile fine.

Azrael significa “Colui che Dio aiuta”. Spesso viene indicato come l’Angelo della Morte, poiché facilità alle persone morenti il passaggio nell’aldilà, permettendo loro di andare verso la luce più rapidamente. L’Arcangelo Azrael da anche conforto ai familiari e li aiuta a sopportare il lutto e il dispiacere. Quando Azrael viene invocato accanto alle persone che sono in procinto di congedarsi dal mondo, l’istante della morte sarà meno doloroso per loro. Inoltre viene alleviata la paura della morte, poiché Azrael avvolge la persona in questione con la sua energia amorevole. Un ulteriore compito dell’Arcangelo Azrael consiste nell’aiutare gli individui che lavorano con le persone in lutto, non perché assumano su di sé il loro dolore, ma perché possono veramente donare conforto. Questo Arcangelo aiuta anche ad entrare in contatto con le persone care defunte. La sua energia è pervasa da una grande quiete che si trasmette a coloro che lo invocano o a cui sta accanto. La sua aura risplende di un color panna.

Curiosità sull’Angelo della morte

Oltre al suo ruolo principale come angelo della morte, Azrael è stato oggetto di molte curiosità e leggende nel corso del tempo. Ad esempio, alcune tradizioni lo vedono come un angelo che ha il potere di consolare coloro che stanno morendo, alleviando le loro sofferenze e conducendoli verso la pace eterna. In altre culture, invece, viene rappresentato come un angelo guerriero che protegge l’umanità dalla morte stessa. Esistono anche numerose teorie riguardo al suo aspetto fisico: alcuni lo descrivono con ali nere e una spada infuocata, altri come una figura luminosa avvolta in un mantello bianco. Nonostante la sua figura sia spesso associata alla morte e alla fine della vita terrena, Azrael rappresenta anche la speranza di un futuro oltre la vita, un’entità che accompagna ogni essere umano nel passaggio finale verso l’ignoto.

In definitiva, Azrael, l’Angelo della morte, rappresenta un simbolo complesso e misterioso che ha affascinato l’umanità per secoli. La sua figura enigmatica ci invita a riflettere sul significato della vita e sulla nostra inevitabile fine. Tuttavia, nonostante la sua associazione con la morte e il dolore, Azrael rappresenta anche una promessa di pace e di speranza oltre la vita terrena. La sua figura può essere vista come un richiamo ad accettare l’impermanenza della vita e ad abbracciare la bellezza del presente. In un mondo in cui la morte è spesso considerata un tabù, la figura di Azrael ci ricorda che l’inevitabile destino finale fa parte dell’esperienza umana e che dobbiamo imparare ad accoglierlo con serenità e accettazione. In questo senso, Azrael rappresenta una figura carica di significato e di insegnamento per tutti noi.

Esercizio:

Prendi nota delle tue esperienze con i defunti. Rifletti su questo tema in un atmosfera sacra con candele, musica ed essenze profumate gradevoli. Chiedi all’Arcangelo Azrael di esserti accanto e di avvolgerti con la sua luce bianco panna,  inspira ed espira  profondamente. Subito dopo scrivi quello che ti ricordi. Se c’è qualcosa che ti sarebbe piaciuto comunicare a uno o più defunti, scrivi una o più lettere. Puoi star certo che le tue parole arriveranno a destinazione e che in un modo o nell’altro riceverai una risposta. Chiedi innanzitutto l’Arcangelo Azrael di avvolgerti nella sua Luce bianco panna, e inspira ed ispira a fondo prima di pronunciare le seguenti parole: “La morte è nello stesso tempo la fine e l’inizio di una nuova nascita. Io sono immortale”.

Invocazione per un incontro nei sogni con un caro defunto:

Anche se finora non hai mai mai visto o sentito un defunto, di sicuro avrei già avuto la sensazione che una persona già morta ti abbia sfiorato delicatamente o abbia lasciato un’impronta sul tuo copriletto o altri segnali analoghi. Forse che anche capitato di sentire il profumo di quella persona all’improvviso.

Arcangelo Azrael, ti prego di aiutarmi a penetrare il velo e a determinare un incontro nei sogni con… (nome del defunto o dell’animale deceduto) e fai in modo che me ne ricordi al risveglio. Grazie!”.

Dare conforto:

Invocate l’Arcangelo Azrael accanto a voi o accanto ad altri. Pregatelo che avvolga vuoi o le altre persone con la sua aura color panna che dona conforto, affinché il dolore si attenui e con il tempo sparisca completamente. In questi casi vi sarà particolarmente utile una calcite o un Ametista, caricata con l’energia di Azrael.

Aiuto attraverso la consultazione:

Se lavorate con i familiari di un defunto o in un ospizio, invocate la presenza dell’Arcangelo Azrael, affinché vi aiuti a non assumere su di voi il dolore del defunto o dei suoi cari. Inoltre, questo Arcangelo vi aiuta a trovare parole di supporto e di conforto per rendere il vostro compito meno faticoso e più soddisfacente.

Testimonianza:

All’inizio di marzo 2011, mia sorella Antonia e io progettammo di andare a trovare nostro padre, ricoverato in ospedale in Spagna. Dopo un intervento chirurgico in febbraio era emerso che avevo un tumore in fase terminale. Volevamo dirgli addio e portargli le lettere e le fotografie dei miei figli. Avevo chiesto agli angeli di accompagnarci nel nostro viaggio, di renderlo piacevole e di aiutarci a far fronte alla situazione. Sapevo che l’Arcangelo altra è la il compito di preparare le anime al passaggio è di assistere i familiari in lutto e quindi avevo rivolto le mie preghiere in particolare a lui, affinché stesse accanto a mio padre, come pure a me e a tutta la mia famiglia. E così pure notammo il volo e un’auto a noleggio. Tutto era filato liscio: il volo da Francoforte a Madrid era stato piacevole e infine ci eravamo sedute in macchina, dirette a Càceres. Allora avevo chiesto gli angeli di darci un segno, anche sapessimo che avessimo anche la sensazione che ci stavano accompagnando. Durante il viaggio avevamo subito notato la prima automobile con un 4 sulla targa (il 4 è il numero degli angeli) e di lì a poco Antonia e io ci eravamo divertiti a osservare attentamente le targhe delle altre auto. Di nuovo avevamo avuto la conferma che gli angeli erano con noi, giacché tutte le targhe avevano almeno un 4 o la somma delle loro singole cifre dava 4 come risultato. Finalmente arrivammo l’ospedale in cui era ricoverato nostro padre. Entrammo nella stanza i notai subito che le pareti erano dipinte in una delicata tonalità vaniglia. Percepì un caldo abbraccio seppi che Azrael era lì. Nostro padre fu molto contento di vederci. Mentre conversavamo piacevolmente, nella stanza entrò un’infermiera per dargli un’occhiata. Di solito non bado queste cose, ma quella volta guardai la targhetta con il nome e scoprii che vi era scritto “Angelo”. Non potei trattenere un sorriso: gli angeli si stavano dando veramente da fare per mostrarci il loro appoggio. Il giorno dopo parlai con il medico curante e non mi meravigliai di leggere sul suo cartellino il nome “Angel Maria”. Mi comunicò che a mio padre non restava più molto da vivere. Quelle parole mi colpirono duramente, tuttavia fui avvolta da un piacevole tepore. Ebbi l’impressione che due grandi ali mi giungessero in un abbraccio trasmettendomi una sensazione di protezione e sicurezza. Due giorni dopo venimmo a sapere che nostro padre era prossimo alla fine. I suoi fratelli, Antonia e io non ci allontanavamo dal suo capezzale. Alla destra di mio padre percepì qualcosa che mi rese nel contempo triste molto felice: l’Arcangelo Azrael ci guardava tutti amorevolmente dall’alto. Era molto grande con la testa toccava quasi soffitto. In un primo momento aveva aperto leggermente le ali, ma quando eravamo stati tutti nella stanza le aveva spiegate completamente, avvolgendoci tutti nel suo abbraccio. Da allora era stata ininterrottamente accanto mio padre, emanando la propria aura color panna. Quando mio padre morì ero accanto a lui e fu un momento di grande pace.  Scivolò dal sonno alla morte semplicemente smettendo di respirare. Informai subito le infermiere e tutto procedette senza intoppi. Arrivò una dottoressa, poco dopo giunse qualcuno dell’impresa di onoranze funebri e mio padre fu presto trasportato nel suo luogo di nascita per la veglia funebre. Eravamo tutti molto tristi turbati, ma compassati. Io provavo una grande tranquillità e gratitudine perché mio padre non aveva sofferto ma se n’era andato in pace. Il giorno del funerale il feretro di mio padre era presso l’altare, mentre noi familiari eravamo seduti nei primi banchi.  Durante la predica vidi di nuovo l’Arcangelo Azrael: era dietro al parroco, e si fuse con lui nel momento in cui questi si mise a parlare di mio padre. Le parole che ascoltammo erano di conforto, anche la voce la postura del sacerdote mutarono, diventando piacevoli e tenere. Sono molto grata all’Arcangelo Azrael per il suo appoggio, abbiamo perduto nostro padre ma con la sua presenza e il suo amore ci ha permesso di far fronte alla perdita in modo più dolce e piacevole per noi”.

Isabelle Von Fallois