ANGELI INTORNO (storie di manifestazioni Angeliche)

ALI ANGELICHE

Ero alla guida della mia auto. Era buio e all’improvviso i fari si spensero. Il motore faceva uno strano rumore ed emetteva scintille. In quella strada era vietato sostare e parcheggiare, perciò il mio primo istinto fu di uscire dalla macchina il più rapidamente possibile.
Poi, mentre stavo per lasciare il posto di guida, pensai che fosse finita perché un grosso autobus bianco investì la mia automobile. Chiusi gli occhi e sentii una specie di fruscio, ma quando li riaprii mi resi conto di stare bene. Non ci potevo credere. Per un istante pensai di essere morta e di osservare la scena dall’esterno. Ma non ero morta. L’autobus si era fermato a fianco della mia macchina e l’autista mi gridava qualcosa. Credo che fosse rimasto scosso pure lui dall’accaduto, che pensasse di avermi ucciso. Ma non riuscivo a dire gli nulla. Ero sotto shock. Il rumore che avevo sentito mi era parso quello di ali angeliche che mi coprivano mentre l’autobus si precipitava verso di me. Finché vivrò non dimenticherò mai quella sera. All’epoca ero incinta e sono ancora terrorizzata all’idea che oltre a rimanere uccisa avrei potuto anche perdere mio figlio.

 UNA PIUMA SIGNIFICATIVA

Mi sentivo veramente a terra. Era il compleanno della mia migliore amica morta, un giorno che normalmente avremmo festeggiato insieme brindando e scherzando. Per distrarmi presi un libro e cominciai a leggerlo, ma subito nella mia mente sentii chiamare il suo nome. Sollevai lo sguardo, stupita, e quando lo riabbassai vidi cadere  sulla pagina un incantevole piuma bianca. Non ci feci molto caso, ma quella sera, mentre sorseggiavo il tè davanti alla finestra pensando alla mia amica scomparsa, scorsi di nuovo una candida piuma entrare volteggiando dalla finestra. Prima che si depositasse sul davanzale la spinsi via con gesto automatico, ma un istante dopo la piuma ritornò verso di me e si fermò a mezz’aria come se si librasse. Fu un momento bellissimo che mi tolse il respiro e allontanò le lacrime.

 FORTE E CHIARO

Il 4 luglio del 2007 mia madre morì per delle complicanze per quello che doveva essere un semplice intervento alla cistifellea. Non mi aspettavo che la mamma morisse, per quanto fosse malata e ricoverata in ospedale da cinque mesi. Non ero con lei quando spirò e nell’apprendere la notizia ricordo di aver provato l’urgente bisogno di prendere una boccata d’aria. Mi trovavo a casa e uscì sulla veranda. Appena fuori percepii la presenza di mia madre intorno a me, proprio come se mi fosse stata davanti. È difficile spiegarlo, ma sapevo con assoluta certezza che lei era lì. Sollevai lo sguardo e vidi i campanellini che mi aveva regalato per l’inaugurazione della casa. Era una giornata afosa e scarsamente ventilata, ma qualcosa dentro di me mi spinse a chiedere alla mamma di far suonare il pendaglio per me. All’improvviso udii il tintinnio dei campanelli, forte e chiaro. Il suono si protrasse per una trentina di secondi, sebbene non vi fosse un alito di vento, poi cessò. Quella per me è stata una stupenda esperienza, un regalo che mi ha aiutato ad alleviare il tremendo dolore che provavo.

Theresa Cheung –  C’è un Angelo accanto a te