IO NON SONO MORTO

Sento il bisogno di raccontare un episodio affascinante avvenuto durante il funerale di mio figlio John.
La bellezza del servizio funebre mi aveva commosso fino alle lacrime. La sua morte non era stato del tutto inattesa perché sapevamo ormai da anni che il cancro prima o poi ce l’avrebbe portato via, ma non si è mai preparati a seppellire il proprio figlio! Mi sentivo persa e non sapevo come avrei potuto continuare a vivere senza dovermi prendere cura di John. Nell’ultimo anno stava così male da occupare ogni mio pensiero. Arrivammo al momento in cui il fratello di John cominciò a leggere ad alta voce la poesia: < Non restate davanti alla mia tomba a piangere > e fu allora che vidi il mio John in piedi accanto al fratello. Annuiva con la testa e mi sorrideva. Aveva un aspetto radioso, sembrava pieno di salute e così vivo che mi voltai verso mia sorella e le domandai se lo vedeva anche lei. Lei scosse la testa e mi passò un braccio sulle spalle. Credo pensasse a un’allucinazione causata dalla sofferenza, ma non era così. John era lì lì, al suo funerale. Appena la poesia fini, mio figlio svanì lentamente. Prima sparirono i piedi, poi le braccia, rimase solo il viso sorridente, e infine scomparve anche quello. Non dico di non aver più trascorso giorni cupi da quando è morto John, e continuo ancora a piangerlo, ma, quando tocco il fondo, pensare a quello che ho visto al funerale mi riempie di forza!

LA POESIA : 

Non restate davanti alla mia tomba piangere. io non sono lì, io non dormo.  

Io sono mille venti che soffiano. Io sono il luccichio di diamante sulla neve.

Io sono la luce sul grano maturo. Io sono la lieve pioggia dell’autunno.

Quando vi svegliate al mattino, io sono il rapido volo verso l’alto degli uccelli che volteggiano.

Io sono le dolci stelle che brillano di notte.

Non restate davanti alla mia tomba a piangere. Io non sono li, io non sono morto.