Contattare i defunti nell’ l’aldilà

Contattare i defunti, avere una serie di manifestazioni o comunicazioni non sono eventi sporadici, accadono migliaia di volte intorno a noi. Innumerevoli persone hanno vissuto questo tipo di esperienza, ma non osano parlarne neppure a chi hanno accanto per paura di non essere creduti. I Contatti con i defunti avvengono in modo spontaneo più spesso di quanto possiamo immaginare e a ricercare il contatto sono proprio loro. Le anime dei defunti utilizzano diversi modi per comunicare dopo la morte. Sono messaggi sottili che arrivano dall’oltretomba, impercettibili alle persone meno attente. Spesso sono i defunti a contattarci , e lo fanno attraverso i nostri  sogni. Ma non è l’unico modo, anche se è quello più documentato. Non è raro sentire il loro tocco, sentire profumi, sentire la voce, vedere la loro sagoma, vivere fenomeni elettrici.. 
Il rischio vero è proprio quello di non riuscire a percepire tali messaggi.

NOTA : Dio permette di contattare i defunti e la comunicazione con gli spiriti? ebbene si! ed è proprio grazie a Dio che certe manifestazioni si possono concretizzare. Incontriamo Angeli e spiriti, incontriamo entità che ci aiutano ad attraversare un Era cosi difficile dove si sono persi credo, fede e valori! Quando un genitore, un figlio, un parente o amico defunto arriva da noi, è proprio Dio a mandarcelo, per aprire i nostri cuori alla fede e alla speranza! La chiesa ha ammesso questo da tempo, non viviamo più nel medioevo dove c’era la convinzione che ogni manifestazione spirituale era demoniaca! Abbiamo raccolto milioni di testimonianze, persone tornate dopo una nde (premorte) le quali raccontano di un Dio che sta facendo di tutto per permetterci di CREDERE, facilita i contatti Angelici, aiuta gli spiriti a manifestarsi a noi….il tutto per darci la lieta novella del fatto che la morte è solo un intervallo e l’anima continua il suo percorso spirituale ! L’importante è che la comunicazione e i contatti con i defunti avvenga in modo spontaneo. E non dimentichiamo che quando varcano la soglia, gli spiriti proseguono il cammino evolutivo dell’anima. Questi contatti fanno parte anche del loro percorso di crescita

CONTATTARE I DEFUNTI TESTIMONIANZE

Laura lavora come terapeuta. Suo fratello Donald si è suicidato 53 anni
“Donald soffriva per una ferita sul fondoschiena e zoppicava vistosamente, camminava con difficoltà aveva subito due operazioni e aveva sofferto di dolori pressoché insopportabili per gli ultimi tre anni della sua vita. Durante la cerimonia funebre, ho guardato per caso dalla finestra e ho visto Donald camminare verso la chiesa! Il suo corpo era per metà trasparente, vedevo gli alberi dietro di lui. Era un po’ più giovane ed era sano, non zoppicava più! Indossava una delle sue camice Scozzesi e alle quali era affezionato e un paio di pantaloni. Sembrava contento e felice, come se facesse una passeggiata. Si accostò alla finestra, come se volesse farmi segno di raggiungerlo, poi scomparve. Dopo la cerimonia, mia cognata mi chiese: “hai visto Donald?”. Sorpresa risposi di sì. “Anch’io l’ho visto!”, Rispose lei. Suppongo che fosse la maniera scelta da mio fratello per congedarsi da noi, fu un’esperienza ricca di conseguenze che portò alla conclusione naturale del mio lutto.

SECONDA TESTIMONIANZA

Susanna aveva diciott’anni e si preparava per il suo matrimonio:
“Stavo per sposarmi e tutti riparavano la casa per il ricevimento ed ero stanca, mi avevano consigliato di salire in camera per riposarmi un pò. Sdraiata sul letto, gli occhi persi nel vuoto, pensavo a come mi sarebbe mancata mia nonna, quel giorno contavo sulla sua presenza, e lei mi aveva promesso di stare al mio fianco. Ad un tratto, vidi apparire alla mia sinistra la testa e le spalle di mia nonna, sembrava reale, solida, come un essere vivo, sorrideva con gli occhi brillanti e diceva allegramente: “Non preoccuparti tesoro, io ci sarò!” giunse come un fulmine a ciel sereno! Purtroppo, l’apparizione mi fece sobbalzare e rimasi pietrificata. Lo spavento era tale che iniziai ad urlare, scappai dalla stanza e corsi al piano di sotto, ero in preda al panico. Mia madre sentì tutto quel trambusto e mi aspettò in fondo alle scale, ma non riuscii a dire una parola. Quando, più tardi, le raccontai cosa mi era successo, mi toccò affettuosamente il braccio e mi attirò verso di sé, poi disse: “Ma è magnifico tesoro!”

TERZA TESTIMONIANZA 

Questa è l’esperienza di un uomo la cui fidanzata, Silvia, è deceduta a 38 anni per una malattia.
“Circa un mese dopo la scomparsa di Silvia, sono andato a raccogliermi sulla sua sua tomba. Ero assorto nel ricordo dei meravigliosi momenti vissuti insieme quando, d’un tratto, un enorme corvo cala su di me e mi dà un colpo d’ala su una spalla. Dopo aver ricevuto diversi di questi colpi piuttosto fastidiosi, mi sono allontanato da la e il corvo non mi ha più importunato però, quando mi son avvicinato nuovamente alla lapide, il corvo mi ha attaccato ancora a colpi d’ala. Dopo avere incassato una mezza dozzina di colpi d’ala sulla testa e sulle spalle, ho sentito la voce di Silvia sussurrarmi all’orecchio “Allora proprio non capisci! Non sono qui! Torna a casa!”. Una volta rientrato a casa ho avuto un intenso contatto olfattivo: La cucina era impregnata di odore di aglio, uno degli ingredienti culinari preferiti da Silvia.”

CONTATTARE I DEFUNTI: QUARTA TESTIMONIANZA 

Questa testimonianza di contatti con i defunti è di Monica che fu contattata dal padre morto qualche mese prima a causa di una crisi cardiaca
“Mio padre è morto a giugno e questo evento è accaduto a settembre. E ero a casa, stavo chiamando un’impresa per discutere un dettaglio. L’operatrice mi pregò di pazientare un istante e partì la musica d’attesa. All’improvviso la musica si è interrotta e ho sentito mio padre dirmi “Buongiorno Dolly!”. Lui mi chiamava sempre così. Mi chiese: “Sai chi c’è all’altro capo del filo?”. Riconobbi la sua voce, ma ero talmente sbalordita da non riuscire a dire una parola! Passò qualche secondo e lui aggiunse: “E’ papà!”. La voce era molto dolce e suonava familiare. Si sarebbe detta una comunicazione da lontano, ma senza il caratteristico crepitio sulla linea. Poi l’operatrice riprese la linea, informandomi che la persona che cercavo non era disponibile. A quel punto ho riattaccato. Subito ho ricomposto il numero per vedere cosa succedeva, ma non accadde niente. Questa esperienza unica e vera è talmente reale da non poterne dubitare. Il mio scetticismo su questo tipo di esperienze è andato in frantumi. Forse mio padre ha scelto questo metodo affinché non potessi mettere in dubbio la realtà.”

La parola “morte” è un termine decisamente improprio, perché la morte non esiste; quando siete stanchi della vita, vi togliete semplicemente l’abito corporeo e ritornate nel mondo astrale. Il corpo è solo un abito. Quante volte nella vita avete cambiato i vostri abiti, ma nonostante questo non direste mai che voi siete cambiati. Allo stesso modo, quando al momento della morte abbandonate l’abito corporeo, non cambiate. Siete sempre gli stessi, anime immortali, figli di Dio. Paramahansa Yogananda

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