Bambini che collaborano con gli Angeli
Un giorno un mio alunno bambino ha raccontato che nella sua casa sono entrati i ladri hanno distrutto il garage, hanno sfondato una finestra. Egli aveva memorizzato queste scene e gli è rimasta la paura che possano ritornare. Ho pensato allora che bisogna insegnare ai bambini a recitare qualche bella preghiera ma non in modo noioso e ripetitivo, bensì giocando ed utilizzando la fantasia. Pertanto ho detto loro: “La preghiera è una parola a cui corrisponde una vibrazione dell’aria” e nel contempo ho disegnato una linea ondulata sulla lavagna. “Quando io parlo con voi non potete vederla, ma nell’aria si crea un’onda come quelle del mare. Quest’onda si chiama vibrazione. Ebbene quando parlo io, trasmetto delle onde a voi; quando voi rispondete, trasmettete delle onde a me. Anche la preghiera è una vibrazione che va ovunque noi la vogliamo mandare. Adesso vi insegno a difendervi dai ladri. Chiudete gli occhi e chiamate gli angeli.
Mandategli una vibrazione di richiesta d’aiuto, ed ecco che loro arrivano fino a voi. Rispondono alla vostra onda. Adesso sistemiamoli: un Angelo lo mettiamo di guardia alla porta del garage, così non ci pensiamo più. Datemi delle idee anche voi su come dobbiamo difenderci”. Appena lasciato spazio alla loro fantasia, non c’è stato più bisogno chiedere delle indicazioni, ognuno di loro ha indicato nei punti dove sarebbe stato opportuno piazzare degli angeli. Benissimo bambini, dico loro, adesso chiudiamo gli occhi e andiamo nella casa dove sono passati i ladri e mettiamo un po’ d’ordine. L’unione fa la forza, e allora andiamo tutti insieme e vediamo cosa possiamo fare.” Il paese è piccolo, quella casa la conoscevano tutti. Abbiamo perciò protetto le sue porte, aggiustato la finestra e posto fiori dappertutto, quindi abbiamo purificato l’ambiente con la luce. Fatto tutto questo, mi sono resa conto di quanto fosse stato importante. Un giorno un allievo mi ha confidato: “Mio padre e mia madre ieri sera sono usciti e io tremavo dalla paura”. Gli dissi: “quando sei solo e hai paura, raccogliti in un angolo, prega gli angeli e poi li sistemi per bene. Un angelo sulla porta ed uno ad ogni finestra, quindi stai tranquillo perché loro ti proteggeranno e non ti potrà accadere nulla di male”. Il giorno dopo il bambino mi disse: “Lo sai maestra? Ho fatto come tu mi hai detto.
Ho messo anche un angelo sul tetto a fare la guardia. Io non so se i ladri sarebbero venuti però non ho avuto più paura. Sono andato a letto e ho dormito in pace”. Così ho detto loro: “Bambini, ora avete imparato come difendere la vostra casa, d’ora innanzi fatelo tutte le sere, che diventi un’abitudine per aiutarvi a vivere meglio”. Da quel momento vi è stato un grande piazzamento di angeli, e “pregare” è diventato qualcosa di meraviglioso. Ho anche pensato di andare con i bimbi ad aiutare quando vi sono delle situazioni disperate, come catastrofi naturali. “Dobbiamo andare col pensiero in quel luogo e vedere cosa si può fare. Chiudete gli occhi e andiamo più veloci della luce!”. E così, veloce come la luce scendiamo in quel luogo e portiamo un po’ di pace in mezzo a tanta disperazione. Poi andiamo anche nella casa delle famiglie che hanno perso i loro cari. “Dobbiamo aiutarli”, dico ai bambini. “Come possiamo fare maestra?”.
“Immaginate di aprire il cuore di questa gente che è così chiuso, così addolorato, dove non passa nient’altro che disperazione! Metteteci dentro tutto il vostro amore, voi siete bambini, voi sapete come fare”. Cosa mi raccontano i bambini? Cosa vedono in questi viaggi, come intervengono? Vi sono alcuni che, dopo la meditazione-preghiera mi raccontano come sono andati, cosa hanno visto. Un giorno è mancata una persona che i bambini conoscevano bene. Io dissi loro: “Ora andiamo ad aiutare la sua anima in modo che trovi la strada nel mondo in cui si trova ora.
Quindi le diciamo che l’amiamo, che la ricordiamo. Dobbiamo indicarle la luce perché magari si trova un po’ disorientata. Infatti chi ha appena lasciato il suo corpo di carne, si trova in un mondo a noi invisibile, ha un corpo che sembra di nebbia sottile e non sa né dove andare né cosa fare”. Una mattina, abbiamo fatto la meditazione di un altro tipo. “Immaginate la sorgente divina di un’immensa luce. Noi possiamo raccogliere questa luce perché siamo come canali. Ora aprite le vostre mani e fatte entrare questa luce in voi. Riempitevi le mani e quindi riempite dei piccoli cestini. Quindi andate in giro per le strade e fatte entrare la luce nella testa, nella mente della gente. Vi sono tante persone che non capiscono, non sanno amare ed apprezzare le cose buone. Aprite queste teste e metteteci dentro un po’ di luce”. Al termine della meditazione un bambino mi ha detto: “Io sono andato. Ho incontrato un testone che non mi voleva aprire la sua testa. Sapesse quanto dovuto ho dovuto lavorare, maestra! Ho preso la spazzola, ma sai quelle spazzole che si usano per i cani? E ho spazzolato e spazzolato! A un certo punto il cranio si è aperto e allora ci ho infilato dentro tutto il cestino di luce che avevo accumulato e poi sono passato a riempire il suo cuore…” “Giusto, quando andate per le strade a mettere luce nelle teste dovete anche metterla nel cuore della gente, perché il cuore e testa lavorano insieme, quindi aprite anche la porta del loro cuore e mettetevi tanta luce…”
“Maestra, avessi visto!
La gente scappava e diceva ma cosa fa e ma cosa vuoi, e io continuavo ad aprire le porticine del loro cuore e a mettere dentro tante tante rose rosse tanti tanti fiori! Maestra, non potevano arrabbiarsi perché chi butta fiori non fa del male. E poi sono tornato in classe…”. Sono cose molto grandi e molto belle, che i bambini fanno con semplicità, giocando, serenamente. Crescendo cominceranno pian piano a rendersi conto che non era poi tutto un gioco.
Infatti queste azioni mettono realmente in moto delle energie sottili. Quando si dice di mettere un Angelo di guardia a tutte le porte, a tutte le finestre, si crea una vibrazione-pensiero che attira veramente gli Esseri Celesti. Il desiderio di un bimbo che desidera un Angelo di guardia alla sua porta, l’angelo lo fa arrivare davvero! Il bambino si sente sereno perché immagina che la casa è protetta, ma la casa è protetta davvero! Una volta compreso il meccanismo, abbiamo provato a fare i tipi diversi di meditazione con risultati sorprendenti: un sabato mattina si è sentito male la mamma di una bambina. Portata in ospedale, le hanno diagnosticato appendicite acuta da operare con massima urgenza. La bimba angosciata, ci chiese di aiutarla con il nostro consueto viaggio.
Con la semplicità che abbiamo sempre usato fra noi, dissi ai bambini: “andiamo in ospedale, voi conoscete tutti la mamma di Lisa, visualizzatela, ha dolore negli organi della pancia. Mandate tanto amore dove lei ha male!”. Abbiamo fatto la consueta preghiera, poi i bambini ad occhi chiusi, sono partiti per il viaggio. Alla fine, uno dei bimbi ci ha raccontato: “Sono andato all’ospedale, sono entrato nella pancia della sua mamma mettendo amore di qua e di là. Poi ho messo una bomba d’amore che ha sparato amore da tutte le parti e sono uscito. Quando è arrivato il chirurgo per visitarla gli ho detto: “Fatti in là, che la stiamo curando noi!”. All’una, quando il papà della bimba venne a prenderla, ci disse, tutto contento: “Mia moglie viene a casa in giornata. Improvvisamente sono cessati i dolori, non è più necessario operare!”.
Subito non ho collegato le due cose, ma poi, ripensandoci, sono stata presa da una vivissima emozione. Mi è sembrato giusto condividere questa gioia coi bambini, così il lunedì ho detto loro: “La signora è guarita, anche noi abbiamo fatto la nostra piccola parte. Ricordate però una cosa: non siamo gli autori di questa guarigione, noi usiamo l’Energia di Dio. Noi prendiamo dal Grande Serbatoio d’Amore e lo trasmettiamo a chi ne ha bisogno. Ricordatelo sempre, siamo solo dei canali, non è nostra questa energia! Noi siamo come le grondaie, raccogliamo l’acqua che Dio fa cadere sul tetto!”
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