Gli Angeli dal Cielo : MATERIALIZZAZIONE DELLA CHIAVE
Eccomi a VOI per raccontarvi la prima materializzazione di chiavi .
Ricordo perfettamente la data e l’ora : erano le diciannove di Venerdì 12 Febbraio 2002 : mi son recata a cena , a casa di mia sorella Alida.
Dopo cena , ho seguito il programma televisivo che andava in onda , ma sorpresa dal sonno , ho deciso di tornare a casa a dormire , anche perché l ‘ indomani , a scuola , avevo la prima ora di lezione . Nel girare la chiave nella toppa della serratura , riscontrai che purtroppo non apriva . Sapete?: Era una chiave di quelle tubolari , con la testa ad anello e tre perni per l’apertura .
Siccome all’epoca non avevo ancora formalizzato la separazione con mio marito ( essendo al momento ancora comproprietario dell’ appartamento ) , anche lui disponeva di un mazzo di chiavi .
Dovetti chiamarlo al cellulare per chiedergli se mi faceva entrare in casa con la sua chiave .
Mi rispose che non era esattamente a Castelfidardo (ogni Venerdì , sin da quando eravamo fidanzati , si concedeva una serata con gli amici , ed é stato in una di quelle serate che ha incontrato la donna per la quale , sono stata costretta ad inoltrare domanda di separazione ) . Mi disse di ritornare da Alida e che mi avrebbe avvertita con uno squillo al cellulare non appena avesse messo la sua chiave sotto lo zerbino .
Così feci . Davvero incavolata , con l’ aiuto delle forbici , riuscii ad aprire l’ anello del portachiavi e , una volta avuto in mano la chiave inutilizzabile , dissi testualmente :
“Oh Padre Eterno, che cos’altro vuoi ancora da me ?!
Ho il cuore devastato dal dolore più grande che cuore umano possa sopportare , ora mi umili pure di fronte a mio marito , come se volessi indagare e ficcare il naso su cosa fa e dove va , nelle sue serate di libertà !?” Presi quindi la chiave che avevo in malo modo sbattuto sul tavolo e la cestinai nella pattumiera , sotto il lavello della cucina .
Verso le 22,30 Nazzareno (il mio ex – marito ) , telefonò dicendo , come accordato telefonicamente , di aver messo la sua chiave sotto lo zerbino .
Siccome era una serata di pioggia e mia sorella abita al terzo piano del condominio , tirai fuori dalla borsa il mazzo di chiavi così da non bagnarmi e salire direttamente in macchina .
Forse non ci crederete , ma , fatte le tredici scale che separano il 2° dal 3 ° piano , nel mazzo delle mie chiavi c ‘ era anche una chiave identica a quella cestinata poco prima .
Anche questa , come l’ altra , é stata da me orgogliosamente infiocchettata e riposta nella” SCATOLA DEI SEGNI DEL MIO ADORABILE LALY “e proveniva da un negozio di ferramenta del CIELO !!! Ciò che ritengo davvero strano e del tutto inspiegabile è che di seguito alla testimonianza , c’ erano questi tre messaggi di LALY. Riconosco l’ intercalare poetico con cui si esprime solitamente , il mio fantastico figliolo, ma avendo lui letteralmente girato tutte le sensitive che sono attive in rete, non saprei né a chi attribuirle, tanto meno , sono in grado di dire quando esattamente Laly li abbia ispirati:
Ascolta queste mie parole, non piangere !
I tuoi singhiozzi potrebbero coprire questa sinfonia che dono a te
Sono luce
Chiudi gli occhi
respirami come aria
Amami come vento
Rivestiti d’ogni colore
Non lascerò mai le tue mani
La mia poesia
ti renderò sempre
Quelle parole
che pensi che siano andate vie
Quel filo che pensi si sia spezzato
Toccherò il fondo della tua anima
Ogni vena fibrillerà’ di me
e sarai fiera della tua stella del cielo
Per te madre.
La paura della sera è l’oscurità del vuoto,
della tua assenza.
dolore e malinconia prendono posto.
scrivo per dare un senso alla mia vita
per volare verso te scrivo
La pietra che ho nel cuore tende ad ammorbidirsi
La spina scompare..
Ali s’ aprono.
sono petali di una rosa
ruotano tra esse , formano un cuore..
tu sul mio
e scrivi a me.
Ogni volta sei tu che sciogli i nodi del mio cuore….
mi trasformi da rabbia in quiete.
da spina a ramo fiorito…
da niente a tanto…
Mi cogli come seme vuotomi formi come strumento
metti sul mio piano, i tuoi piani
mi dai speranza e scivolo solo,
come nota dal suono dolce e delicato
Mi concedi tua parola
voce di te sono…
Per te slego il mio dolore e continuo il mio camminar tra le siepi fiorite del tuo amor.
Tu cerchi me in ogni emozione…
tu vai alla ricerca di me ,
seguendo ogni cosa…
Tu accendi i fari del tuo cuore
e vai verso il mio faro di luce.
Il cielo tende il suo velo azzurro
Sediamo nella sua mano
Uniamo i nostri sentimenti
e restiamo abbracciati
respirando il nostro. amore ..
Non ci importa del tempo...
l’infinito non ne ha…
Quando il giorno si schiarirà ed arriverà l’ora
ti adagerò, come un fiore ,
sul tuo letto di risveglio
…canterò per te
e tu mi ricorderai.
ALESSANDRO
Daniela Montini