Dio aveva mandato un Angelo ad aiutarmi
Ero un normalissimo bambino di nove anni che si godeva le vacanze estive. Io e la mia famiglia vivevamo in una cittadina. Stavo andando da un amico che abitava a due isolati da casa mia, e pensavo alla nonna, che era morta qualche anno prima. Era una piccola signora dai capelli d’argento, con gli occhiali e un sorriso affettuoso e bonario. Era molto affabile e parlava sempre in tono calmo e pacifico. Con lei, mi sono sempre sentito amato, protetto e al sicuro. Avevo visto piangere mia madre per la prima volta quando era morta la nonna.
Camminando, notai all’improvviso i suoni circostanti: le conversazioni delle persone, il rombo delle macchine e il cinguettio degli uccelli. Fiutai anche il profumo del caprifoglio in fiore. Svoltai nell’isolato dove sorgeva la casa del mio amico. Mentre mi avvicinavo al vialetto, sentii una strana raffica di vento. Non da un lato all’altro, bensì dall’alto verso il basso. Mi fermai davanti al vialetto, pervaso da un senso di calma e di pace e da un’acuta consapevolezza. Non riuscivo a muovermi ne a udire nulla, ma vedevo tutto. Fu come se qualcuno mi avesse coperto con un paio d’ali. Poi ebbi l’impressione che mi posassero le mani sulle spalle e mi facessero indietreggiare lentamente di tre passi. Di lì a un attimo un’auto uscì dal vialetto a marcia indietro. L’avevo mancata per un pelo! Mi resi conto che il conducente non mi avrebbe visto se avessi continuato a camminare, ed era l’epoca in cui le macchine non avevano gli indicatori sonori della retromarcia. Quando la vettura scese sulla strada e si allontanò, sentii le mani che si staccarono dalle mie spalle e una folata di vento, questa volta dal basso verso l’alto. Ricominciai a muovermi liberamente. Mi voltai per vedere chi mi avesse salvato la vita, ma non c’era nessuno. Corsi a casa e raccontare l’accaduto a mia madre. Quando ebbi finito, fu sollevata all’idea che non mi fossi fatto male. Disse che Dio aveva mandato un angelo ad aiutarmi. Mi abbracciò, mi baciò e pianse lacrime di gioia. Ho avvertito la presenza divina per tutta la vita. Credo che l’angelo di quel giorno fosse mia nonna, incaricata da Dio di salvarmi la vita. Non dimenticherò mai le sensazioni di pace, gioia e amore che caratterizzarono quell’esperienza.