Come comunicare con gli Angeli
Comunicare con gli Angeli : La funzione dell’Angelo custode è descritta nel salmo 91:
“POICHÈ EGLI COMANDERÀ AI SUOI ANGELI DI PROTEGGERTI IN TUTTE LE TUE VIE”. Dice da parte sua San Girolamo: ”E GRANDE DEVE ESSERE LA DIGNITÀ DELLE ANIME PERCHÉ OGNUNA ABBIA UN ANGELO INCARICATO ALLA SUA CUSTODIA FIN ALLA NASCITA.”
San Basilio dice:” Nessuno può negare che un Angelo assista ogni singolo fedele.”
Si diceva che il compito dell’Angelo custode era proteggere bambini piccoli. Si riteneva che la funzione dell’Angelo fosse molto più importante per i bambini con meno di sette anni, poiché essi hanno bisogno di una particolare sorveglianza. È il motivo per cui i bambini sono in grado di vedere gli Angeli e di parlare con loro.
Sette anni corrispondono all’età della ragione. Di fatto, i cicli della vita umana sono legati al numero sette e ai suoi multipli.
A sette anni, il bambino comincia a sviluppare le proprie qualità intellettive.
A 14 attraversa la crisi dell’adolescenza.
A 21 diventa adulto, a 28 fa delle scelte di vita, costituisce una famiglia.
A 35 anni, affronta in genere una crisi esistenziale.
A 42 anni, prende un po’ le distanze dalla sua vita,
a 49 anni il suo corpo cambia, e anche il suo sguardo sul mondo…
Ciò non significa che l’Angelo custode abbandoni il suo protetto quando compie i sette anni, al contrario. È solo che diviene invisibile, il chè spiega perché gli uomini tendano a dimenticarlo, se non addirittura a negarne l’esistenza. Ma lui è sempre qui con noi.
Abbiamo dei doveri, verso l’Angelo che ci protegge.
ECCO COSA GLI DOBBIAMO SECONDO SAN BERNARDO per comunicare con gli Angeli:
- Il rispetto: Il Signore dice nell’Esodo: Io mando un Angelo davanti a te per proteggerti lungo la via… Ubbidisci alla sua voce e non ribellarti a lui…
- La Devozione . L’Angelo custode è il nostro amico più fedele. È accanto a noi fin dal momento della nascita, è sempre stato previdente e pieno di sollecitudine nei nostri confronti. Quanti pericoli scampati, quanti errori evitati grazie a lui! È mai possibile che siamo così intimamente legati, per tutta una vita, a una Bellezza che supera tutte le bellezze del mondo visibile, a un amore che supera tutti gli amori terreni, ha un’intelligenza che brilla di luce suprema, e che questa bellezza, questo amore è questa intelligenza ci lascino così indifferenti?
- La Fiducia. Se gli Angeli vegliano su di noi, ne deriva ovviamente che possiamo implorare l’aiuto di questi spiriti benevoli e invocarli. Or bene, sappiamo che poteri hanno, ci è noto che abbiamo un credito aperto presso Dio, e possiamo dare per acquisite la loro bontà e la loro amicizia. Perché mai, dunque, non ricorriamo più spesso al loro? Perché non riveliamo loro i nostri progetti, i nostri dubbi, i nostri dispiaceri e segreti?
GLI ANGELI POSSONO COMUNICARE CON GLI UOMINI SIA INTERIORMENTE CHE ESTERIORMENTE.
–Quando gli Angeli appaiono agli uomini sotto forma umana e parlano con loro come tra eguali. È il caso dell’arcangelo Gabriele che appare con aspetto umano a Maria e le trasmette il messaggio dell’annunciazione.
-Quando ,senza aver assunto sembianze umane, fanno udire una voce simile a quella degli uomini. Come l’Angelo che fece udire la propria voce a Samuele, nel nome di Dio, per rivelargli che egli era in collera con i figli di Elia.
-Quando, senza prendere sembianze né voce umane, ricorrono a qualche segnale che colpisca gli occhi degli uomini in modo inequivocabile.
-Quando, per contro, gli spiriti non usano alcun oggetto visibile o tangibile per manifestare all’uomo i loro pensieri; quando agiscono direttamente con l’anima e sulla sua anima.
-Quando gli parlano come un Angelo a un Angelo, e ciò a prescindere dal fatto che l’interlocutore sia sveglio oppure stia dormendo.
Si pone quindi un problema: come possono avvenire queste comunicazioni dirette degli spiriti con l’anima umana?
Nell’anima umana, si possono distinguere la sfera dell’intelligenza e della volontà, da un lato, e quella dell’immaginazione e della sensibilità dall’altro. La libertà interiore dell’uomo non sarebbe garantita a sufficienza se gli spiriti, Angeli o demoni, potessero introdursi nella prima sfera e suscitarvi d’improvviso un pensiero, o modificare radicalmente la volontà. Bisogna quindi che essi agiscano sull’anima tramite l’immaginazione e la sensibilità.
COME AVVIENE QUESTO PROCESSO?
Gli Angeli (e gli spiriti) fanno vibrare questo o quel punto del cervello e in tal modo stimolano l’immaginazione a rappresentare cose che l’anima comprende. È il consueto meccanismo, pur semplificato, delle sensazioni che percepiamo e delle idee che ne derivano. Un oggetto che colpisce il mio sguardo, un suono che riecheggia nel mio orecchio… subito si mette a vibrare un punto del cervello, e un’idea mi si forma all’intelletto. Si sa che un sogno ha come punto di partenza una sensazione, che può appartenere al passato o al presente. Il cervello è stato attivato in precedenza, o lo è al momento. Questa attività fa nascere un’idea. L’idea appena nata ne richiama un’altra, magari del tutto diversa e incompatibile, ma comunque collegata da una qualsiasi associazione all’idea che la precede, e da quella alla sensazione di partenza. Or bene, ci dicono le sacre scritture che un Angelo apparve in sogno a Giuseppe. Fu davvero solo un sogno? No, fu un’apparizione reale! Perché allora i Vangeli ricorrono all’espressione ” Apparve in sogno”? verosimilmente, perché tra questa apparizione e il sogno normale vi era qualche analogia, ma dove potrebbe trovarsi quest’analogia, se non nel modo in cui si verificò il sogno, da un lato, e si manifestò l’apparizione Angelica, dall’altro? In entrambi i casi vi è una vibrazione del cervello.
Ci dice San Tommaso che gli Angeli agiscono dentro di noi rimescolando i nostri spiriti vitali, i nostri umori.
” Sostituite questi nomi obsoleti “afferma Dom Marechaux “con i termini della scienza moderna, che in sostanza significano la stessa cosa. Quindi dite : che gli Angeli scuotono il sistema nervoso, agiscono sulla materia cerebrale, eccitano l’immaginazione e smuovono le idee, e avrete la conferma che l’autorità di San Tommaso viene a sostegno della nostra tesi”.
Trattato di Angelologia -Eduard Brasey