Leonore Piper, una potentissima medium americana

Il caso della signora e medium Piper è certamente quello che  fa tremare gli oppositori della medianità . Considerata ancora da molti come la più importante medium di trance nella storia della ricerca psichica, è stata oggetto di numerosi esperimenti per circa 40 anni negli Stati Uniti e in Inghilterra. Un susseguirsi di ricercatori sono stati  convinti che la medium avesse accesso a informazioni accurate, non ottenute da nessun canale sensoriale noto. Durante il lungo periodo della sua medianità ha persino portato un certo numero di ricercatori originali a “tornare” come spiriti che comunicavano dall’altra parte del velo della morte.

Una delle medium mentali più spettacolari e di maggior rilievo che siano mai vissute è stata l’americana . Nessuno, nemmeno i più ostinati scettici dalla mentalità chiusa presero in considerazione la frode dopo avere indagato sulla sua medianità.

Durante le sue sedute spiritiche la signora Piper cadeva in trance e il suo corpo veniva posseduto da quelli che si presume fossero spiriti disincarnati debitamente chiamati “controlli” (in precedenza sarebbero stati chiamati i suoi “spiriti familiari”). I controlli ( spiriti) a volte conversavano direttamente con i presenti, mentre altre volte mediavano i messaggi di altre presunte entità che desideravano comunicare.

Entrava in trance, e poi un’intelligenza dall’Aldilà chiamata Dott. Phinuit prendeva il controllo e iniziava a fornire una grande quantità di informazioni precise e di messaggi da parte di coloro che erano trapassati.

Un esempio, tra le diverse migliaia che la Piper fornì per decenni, in grado di attestare l’incredibile accuratezza della sua medianità mentale, si verificò nel 1893 in occasione della partecipazione del Reverendo Sutton e della moglie ad una delle sue sedute. I coniugi Sutton, secondo la relazione di Richard Hodgson, erano persone molto intelligenti. Parteciparono a una seduta della Piper per vedere se potevano contattare la figlioletta morta di recente. Hodgson mise a disposizione uno stenografo in modo tale che tutto ciò che veniva affermato dalla Piper in merito alla figlioletta dei Sutton fosse archiviato per futura memoria presso la (UK) Society for Psychical Research (Società inglese per la Ricerca sul Paranormale) (vedi gli atti della Society for Psychical Research 1898: 284-582).

Leonore Piper fu in grado di stabilire un contatto fra i coniugi Sutton e la loro amatissima figlioletta nell’Aldilà. Le informazioni fornite non lasciarono alcun dubbio sul fatto che la bambina stesse realmente comunicando dall’Aldilà con i genitori che vivevano ancora sulla terra.

UN ESEMPIO DELLE INFORMAZIONI SPECIFICHE TRASMESSE DALLA MEDIUM LEONORE PIPER

Ecco alcune delle informazioni trasmesse dalla bambina ai genitori:

Confermò che aveva l’abitudine di mordere i bottoni. Identificò lo zio Frank e un amico che era morto di tumore e si rivolse al fratello utilizzando il suo soprannome. Fece cenno alla sua gola malata e alla lingua paralizzata e al fatto che la sua testa era diventata calda prima della morte. Fece cenno alla sua bambola Dinah, a sua sorella Maggie e al suo cavallino giocattolo. Cantò anche due canzoni, le stesse canzoni che aveva cantato immediatamente prima di morire. I coniugi Sutton non ebbero alcun dubbio di avere contattato la figlioletta e furono particolarmente contenti quando lei li rassicurò: “Sono felice … non piangete più per me”.

Un’importantissima facoltà della Piper fu quella di sviluppare la capacità di consentire a due distinte intelligenze di comunicare contemporaneamente attraverso di lei. Un investigatore della (UK) Society for Psychical Research (Società inglese per la Ricerca sul Paranormale), Richard Hodgson, in una delle sue relazioni alla Società, sostenne di essere stato testimone del fatto che, mentre un’intelligenza comunicava attraverso la Piper con uno dei presenti, la mano di Leonore Piper, che era in stato d’incoscienza, scriveva a Hodgson stesso un messaggio totalmente differente su un argomento completamente diverso.

Inizialmente c’era stato parecchio scetticismo e molte critiche erano state mosse alla medianità della Piper. Ma, a causa dell’enorme precisione delle informazioni e dei messaggi dall’Aldilà forniti dalla medium per parecchi anni, alla fine anche il secondo membro più scettico della (UK) Society for Psychical Research (Società inglese per la Ricerca sul Paranormale), Richard Hodgson, ammise formalmente che la medianità di Leonore Piper era autentica e riconobbe che le informazioni provenivano da intelligenze dell’Aldilà.

Hodgson deciso a scoprire le frodi della medium

La dirigenza della (UK) Society for Psychical Research (Società inglese per la Ricerca sul Paranormale) si attendeva che Richard Hodgson avrebbe screditato la medium Piper allo stesso modo in cui aveva provato a screditare altri medium, comprese Madame Blavatsky ed Eusapia Palladino. Era stato scelto appositamente dalla Società ed era stato inviato ad indagare sulla medianità di Leonore Piper fin dall’inizio. Prima di andare ad indagare sulla medium egli aveva affermato che avrebbe dimostrato come lei fosse in grado di utilizzare così abilmente dei trucchi o, utilizzando le sue parole, come la Piper ottenesse le informazioni “precedentemente e con mezzi ordinari, come indagini da parte di complici”.

Hodgson era determinato a screditare la Piper. Assunse degli investigatori privati per seguirla, per riferire chi incontrava fuori casa, per intercettare la sua posta, per invitare alle sue sedute partecipanti fasulli sconosciuti a tutti e fare tutto il possibile per dimostrare che Leonore Piper non era una medium autentica.

Nonostante l’opposizione, l’ostruzionismo e i controlli, le informazioni incredibilmente accurate continuarono a fluire attraverso la Piper. A quel punto Hodgson iniziò a sostenere che il suo controllo, il Dott. Phinuit, era una porzione “separata” della mente della Piper! Affermò che, dal momento che il Dott. Phinuit non era in grado di identificare chi fosse quando era in vita sulla terra, egli non poteva essere reale. O che non poteva esserlo in quanto accettò di avere Scliville come altro nome. O che, visto che non era in grado di rispondere a certe domande di carattere filosofico, egli non esisteva realmente. O che la telepatia spiegava tutto. Lo scopo di tutte queste argomentazioni era, ovviamente, quello di negare completamente l’esistenza dell’Aldilà.

Ovviamente, le obiezioni di Hodgson non erano tecnicamente valide. Gli scrittori in materia di fenomeni metafisici, anche quelli contemporanei, sono stati fin troppo entusiasti ad accogliere con favore le affermazioni di Hodgson sui medium. Ma questi autori ripetutamente:

• hanno omesso di evidenziare che egli non era tecnicamente qualificato professionalmente per indagare sui fenomeni metafisici,

• hanno omesso di evidenziare che egli non era tecnicamente competente,

• hanno omesso di evidenziare che era sottoposto a forti pressioni da parte della dirigenza della Society for Psychical Research per screditare i medium,

• hanno omesso di evidenziare che la presunzione di frode di Hodgson era una variabile deliberatamente incontrollata, estranea e influente,

• hanno omesso di evidenziare che spettava a Hodgson l’onere di respingere tecnicamente le prove prodotte dalla Piper sull’esistenza dell’Aldilà,

• hanno omesso di criticare Hodgson per non avere utilizzato la scienza per confutare l’esistenza dell’Aldilà,

• hanno omesso di evidenziare che non aveva la sensibilità né la conoscenza metafisica essenziale per comprovare la validità e l’affidabilità dei suoi test.

In quanto alle sue obiezioni iniziali, lo stesso Hodgson omise di dimostare che:

• le sue affermazioni riguardo alla telepatia erano valide,

• la Piper aveva la capacità di leggere nella mente della gente,

• la Piper, in stato d’incoscienza, durante le sedute fosse in grado di leggere la mente,

• la telepatia della Piper si estendeva, mentre era in stato d’incoscienza, a coloro che si trovavano a centinaia di chilometri dal luogo della seduta,

• le informazioni precise non provenivano da intelligenze dell’Aldilà,

• le informazioni venivano trasmesse direttamente da una porzione separata della mente della medium.

Non c’è modo di sfuggire dalla questione di chi aveva l’onere della prova. Spettava chiaramente a Hodgson dimostrare che le sue obiezioni erano valide. Ma egli non dimostrò nulla. Si limitò a dire parole ad effetto, “… non sono in grado di provare nulla … non sono in grado di dimostrare la frode, non sono in grado di provare l’imbroglio, non sono in grado di provare la truffa da parte della medium Piper, ma … fidatevi di me … non credete a nessun altro tranne che me … credete solo a me perché solo io, e nessun altro, conosco la verità su queste cose…”

Quel tipo di affermazioni personali, intenzionalmente pregiudiziali, prive di fondamento e dogmatiche non era allora un modo professionale di presentare obiezioni e non lo è oggi.

Inoltre, non era legittimo che Hodgson – il quale avrebbe dovuto saperlo bene, visto che era un avvocato accademicamente qualificato – sollevasse obiezioni su Phinuit, perché questi non era in grado di rispondere a domande in materia filosofica. Questa era un’obiezione tecnica impropria, irrilevante e illegittima.

La questione di immediato rilievo era se l’informazione trasmessa fosse o meno precisa e se provenisse o meno da un’intelligenza dell’Aldilà, non quanta filosofia conoscesse il controllo della Piper o se il suo nome fosse Phinuit o qualcun altro.

Sappiamo che in seguito Hodgson dovette rimangiarsi le sue obiezioni, le sue confutazioni, la sua arroganza e la sua intransigenza nei confronti dell’accettazione dei fenomeni metafisici e dovette confessare con riluttanza che la comunicazione spiritica era l’unica spiegazione delle affermazioni profondamente accurate che lui e altri avevano ricevuto.

Era davvero assurdo che, dopo avere ricevuto continuamente informazioni lampanti e profondamente precise su centinaia di cose diverse, gli investigatori della (UK) Society for Psychical Research (Società inglese per la Ricerca sul Paranormale) sostenessero che non era possibile che un’intelligenza dell’Aldilà guidasse Leonore Piper.

Successe che parecchie persone accettarono le prove dell’esistenza dell’Aldilà fornite dalla Piper perché ricevettero informazioni precise, mentre la dirigenza scettica e dalla mentalità chiusa della (UK) Society for Psychical Research (Società inglese per la Ricerca sul Paranormale) le rifiutò. La sua strategia consisteva nello screditare e distruggere Phinuit, il controllo della Piper, per distruggere ogni nozione riguardante l’esistenza dell’Aldilà.

LA TELEPATIA

Quando gli scettici dalla mentalità chiusa non riuscirono a gettare discredito su Leonore Piper, la loro nuova strategia d’attacco si basò sul fatto che la Piper, mentre si trovava in trance – cioè, mentre era in uno stato di totale incoscienza – leggeva la mente di coloro che partecipavano alle sedute e di coloro che si trovavano a centinaia di chilometri dal luogo in cui si tenevano le sedute!

C’è qualcosa di assolutamente bizzarro nel fatto che gli scettici della (UK) Society for Psychical Research (Società inglese per la Ricerca sul Paranormale) – come l’Hodgson del primo periodo e Frank Podmore – che non avevano mai accettato la telepatia, affermassero “deve essere telepatia!”, quando le prove sull’esistenza dell’Aldilà fornite da Leonore Piper erano oggettive, scientifiche, a prova d’imbroglio e assolute. A maggior ragione per il fatto che i dirigenti della (UK) Society for Psychical Research (Società inglese per la Ricerca sul Paranormale) per più di cento anni e fino ad oggi hanno negato e continuano a negare che possa esistere la telepatia o qualunque fenomeno metafisico! Hanno perfino contestato esperimenti condotti sotto il controllo dei propri membri in cui la probabilità di un esito casuale era di 1 su 9.999.999.999.999.999.999.999.999.999.999.999 – vedi gli esperimenti di Creery sulla telepatia dei bambini (Inglis 1977: 322-324).

Solo a titolo di curiosità, è interessante notare che, per quanto mi risulta, gli investigatori della (UK) Society for Psychical Research (Società inglese per la Ricerca sul Paranormale) non hanno mai messo in discussione i principi della Psicologia, dichiarati scientificamente significativi ed economicamente accettabili con un bassissimo tasso di probabilità, lo 0,05 – ossia una possibilità su venti che i risultati si siano verificati per caso. Ma quando si tratta di esperimenti metafisici, come quelli di Creery sulla telepatia dei bambini, i giudici in materia di metafisica della (UK) Society for Psychical Research (Società inglese per la Ricerca sul Paranormale), mostrando scarsa onestà intellettuale, applicano un parametro di giudizio incoerente.

I fatti della medium Leonore Piper non sono in discussione. Diversi autori riconoscono che il Dott. Phinuit fu il suo primo controllo. Ma in seguito, uno degli amici di Hodgson, George Pellew, morì improvvisamente e prese il posto del Dott. Phinuit, manifestandosi attraverso la Piper mentre questa era in trance. Hodgson si trovò a quel punto in una posizione unica per fare al suo amico deceduto molteplici domande sulla loro relazione. Nel corso degli anni Leonore Piper – o, più correttamente, George Pellew che parlava attraverso di lei – rispose correttamente alle sue innumerevoli domande.

PROVE SCHIACCIANTI

Per diversi mesi Hodgson introdusse oltre 150 partecipanti alle sedute della Piper in stato di trance. Di questi, trenta avevano conosciuto George Pellew quando era vivo – gli altri non lo avevano mai incontrato. George Pellew fu in grado di identificare correttamente tutti i partecipanti che aveva conosciuto. La maggior parte di essi parlò e ricordò insieme a George Pellew, che parlava attraverso la Piper, proprio come se egli stesso fosse presente in carne e ossa. Il suo unico errore fu quello di non riuscire a identificare una persona che non vedeva da quando questa era una bambina!

Questi incontri furono talmente impressionanti, che Richard Hodgson scrisse la sua relazione spiegando in dettaglio per quale ragione si era sbagliato nelle sue relazioni precedenti, e sostenne di avere inconfutabilmente accettato l’esistenza dell’Aldilà. Infatti, nella sua relazione Hodgson affermò di avere comunicato con esseri intelligenti dell’Aldilà e di non vedere l’ora di andarci personalmente!

CHE COSA AMMISE HODGSON IN MERITO ALLA MEDIANITÀ DI LEONORE PIPER?

Lo scetticismo ostinato di Richard Hodgson lo aveva portato a commettere alcuni degli errori più grossolani nella storia della metafisica. Tuttavia, grazie a Leonore Piper, vi pose fine, e verificò l’esistenza dell’Aldilà:

… al momento posso professare di non avere alcun dubbio sul fatto che i “comunicatori” a cui ho fatto riferimento nelle pagine precedenti siano in verità le personalità che sostengono di essere, che siano sopravvissute al cambiamento che chiamiamo morte, e che abbiano comunicato direttamente con noi che ci chiamiamo viventi, attraverso l’organismo in trance della Signora Piper (Società per la Ricerca sul Paranormale, Atti, Vol. 13, 1898, H 10).

Ciò fu assolutamente sorprendente. C’era qualcuno, la cui iniziale immaturità, la cui relativa incompetenza e la cui mancanza d’esperienza, avevano contribuito a distruggere la credibilità di due medium internazionalmente note, su cui egli non aveva avuto il tempo di indagare a fondo. E quando questo qualcuno indagò su Leonore Piper, accettò l’esistenza dell’Aldilà perché le prove profondamente accurate che essa fornì nel corso degli anni non svanirono. Hodgson venne sconfitto da una medium mentale e ne era consapevole.

Leonore Piper, la brillante medium americana di talento, vinse ripetutamente altre battaglie contro scettici dalla mentalità chiusa, più volte disonesti. La storia registra questa avvincente vittoria della medianità autentica, in grado di comunicare con esseri intelligenti dell’Aldilà.

Gli eminenti scienziati, i giganti della scienza – cosa hanno detto?

Alcuni dei più eminenti scienziati e studiosi, dopo avere indagato scientificamente sulla medianità di Leonore Piper, unanimemente hanno concordato, in termini assoluti e senza riserve, che la Piper aveva provato l’esistenza dell’Aldilà. Queste citazioni sono tratte dal libro autorevole del Prof. Richet, vincitore del Premio Nobel, avente ad oggetto i fenomeni metafisici e intitolato Our Sixth Sense (Il nostro sesto senso, 1927):

Il Prof. Myers, uno degli scienziati più stimati al mondo ha sostenuto:

Mi sono stati dati messaggi nei quali erano indicate delle circostanze di cui era impossibile che la medium fosse a conoscenza (Richet 1927: 128).

Sir Oliver Lodge, un altro degli scienziati più rispettati che il mondo abbia mai conosciuto, affermò:

Mi sono convinto che molte delle informazioni fornite dalla medium Piper in stato di trance non sono state acquisite con comuni mezzi ordinari e precludono l’utilizzo dei normali canali sensoriali (Richet 1927: 128).

Il Professore statunitense William James, in un primo momento scettico irriducibile e uno dei giganti intellettuali più influenti del suo tempo, ha ammesso:

Sono assolutamente certo che la Piper, in stato di trance, sa cose di cui è impossibile che, in stato di veglia, possa avere conoscenza (Richet 1927: 128).

Il Professore statunitense Hyslop, uno scettico ostinato dalla mentalità chiusa che per molti anni ha disseminato parecchia propaganda contro i fenomeni metafisici, alla fine si è arreso di fronte all’autenticità della medianità di Leonore Piper. Egli, come Hodgson, si è convertito all’accettazione dell’Aldilà.

UN SIMPATICO POST-SCRIPTUM

Un episodio di grande interesse si verificò subito dopo l’accettazione dell’Aldilà da parte di Hodgson. Un giorno, immediatamente dopo avere praticato dello sport, Hodgson fu colto da morte improvvisa all’età relativamente giovane di cinquant’anni. Subito dopo, prese il posto di George Pellew nella qualità di controllo dall’Aldilà della medium Leonore Piper. Fornì molte informazioni riguardo all’Aldilà, ma, con stupore, si accorse che alcune persone non accettavano che egli fosse Hodgson come sosteneva di essere. Il Prof. James disse, “Sì, forse è Hodgson a trasmettere queste informazioni, ma non ne sono certo”. Ancora una volta Hodgson mostrò i suoi limiti e la sua mancanza di talento e, in preda alla frustrazione, fu solo in grado di ribattere: “Se io non sono Richard Hodgson, allora Richard Hodgson non è mai vissuto”.

“Non commetterò la stupidità, tanto in voga, di considerare frode tutto ciò che non sono in grado di spiegare.” C. G. Jung