UN PASSO NELL’ALDILÀ
Nell’estate 1971 Diana si trovava a fare rafting con suo marito, era su un grosso gommone insieme altre otto persone. Improvvisamente il gommone si rovesciò e lei fu trattenuta sott’acqua dalla violenza delle rapide non potendo nulla contro l’immane forza del fiume, Diana rimase senza aria, perse i sensi e ed ebbe questa drammatica esperienza.
“Un attimo dopo mi ritrovai 30 m sopra il fiume, a guardare giù verso il gommone incastrato nelle rocce. Vidi i due uomini ancora dentro il gommone che aspettavano di vedermi sbucare dal acqua. Vidi l’altra donna che era con noi, più a valle, aggrappata a una roccia. Guardai mio marito e mia sorella adolescente (loro erano scesi senza problemi prima di noi) risalire di corsa la collina: non capivano perché tutte le nostre cose stessero galleggiando lungo il fiume. Temendo che il loro gommone potesse rovesciarsi, avevamo ammassato nel nostro anche le loro cose. Ma a loro era filato tutto liscio, erano scesi senza problemi, perciò siamo semplicemente saltati a bordo per seguirli a valle. Dall’alto guardavo mio marito arrampicarsi su un grosso masso nel fiume. Sopra il rumore dell’acqua non riusciva a sentire che cosa gli stavano urlando i due uomini che erano ancora nel gommone. Non aveva idea di dove fossi o cosa fosse successo, ma sapeva che ero scomparsa. Sembrava che volesse tuffarsi per venirmi a cercare, e improvvisamente mi ritrovai al suo fianco a tentare di fermarlo: non era molto bravo a nuotare e sapevo che sarebbe stato inutile. Quando allungai la mano per fermarlo, gli passò letteralmente attraverso. Mi guardai la mano e pensai:”Oddio sono morta!” Comparve un Essere di Luce. L’Essere di Luce mi disse che spettava me scegliere se rimanere o andare, ma che in quella vita avevo ancora delle cose da fare, non era ancora il mio momento. Dato che esitavo, mi fu detto che se avessi deciso di fare ritorno mi sarebbe stata donata una conoscenza speciale da riportare indietro con me e condividere con gli altri. Dopo aver discusso a lungo, accettai di tornare e all’improvviso mi ritrovai di fronte a un edificio alto, di forma conica… Talmente alto che sembrava non finire mai. Mi fu detto che era il palazzo della conoscenza. Entrai e volai, salendo con un moto spirale, attraverso quelli che sembravano scaffali di libri, come in una biblioteca, milioni e milioni di libri. Quando raggiunsi la cima, ci passai attraverso per poi esplodere in un caleidoscopio di colori, e in quel preciso istante la mia testa sbucò dall’acqua. Ero più a valle, a circa 10 m dal gommone. Mi resi immediatamente conto di dove mi trovavo e mi aggrappai alla roccia più vicina. Riuscì a issarmici sopra e, tossendo, sputai fuori tantissima acqua. Ero in stato di shock, ma non avevo bisogno di cure mediche. Non so per quanto tempo fossi rimasta sotto il gommone. Nessuno in quel momento aveva guardato l’orologio. Potevano essere stati tre o quattro minuti così come 10. Nel posto dove ero stata il tempo non esiste.
(Esiste un posto bellissimo- Jeffrey Long)