PREMORTE CON VISIONI DI UN’ALTRA VITA

Per il cantante Serge Lama (cantautore francese, in attività dalla prima metà degli anni 60) il viaggio nell’aldilà ebbe inizio con un tragico incidente d’auto.
Era diretto ad Aixz-en-Provence. Mentre stava percorrendo la strada a grande velocità, la sua macchina sbandò, schiantandosi contro un albero.

Serge Lama sentii il suo corpo che veniva scaraventato fuori. Perse conoscenza e ritornò in sé tre giorni più tardi, dopo che i medici gli avevano asportato la milza. Allora seppe che il suo cuore si era fermato durante l’intervento, che era stato clinicamente morto. In quell’intervallo aveva vissuto una strana ed eccitante esperienza.

Tutto cominciò con un enorme esplosione luminosa. Il bagliore accecante rassomigliava alla bianca luce di un lampo di magnesio. Poi egli si accorse che dentro di lui stava nascendo una forza sconosciuta, mentre il fracasso dello scontro non si era ancora smorzato nelle sue orecchie. Un secondo “io” sembrava staccarsi lentamente dal suo corpo. Il fenomeno gli faceva venire in mente lo sdoppiamento di persone in fin di vita, osservato ripetutamente dai medium. Secondo l’affermazione del cantante, il suo corpo etereo si librava sopra il suo corpo fisico gravemente ferito.

Ogni dolore cessò nel momento in cui il corpo etereo si accinse a distaccarsi.

Nello stesso tempo, egli udì un pianto nelle sue vicinanze, ma gli costò molta fatica aprire gli occhi. Finalmente riuscì a vedere la sagoma spettrale della sua fidanzata che, durante il viaggio, era stata seduta accanto a lui. Serge Lama cercava di raggiungerla, ma essa si allontanava sempre di più. Una barriera invisibile ed insuperabile gli impediva di seguirla. Allora, e lì si fermò davanti a quello strano ostacolo, mentre la sagoma dell’amante scomparve definitivamente.

Dopo questa prima esperienza, a Serge Lama si erano presentate delle bizzarre immagini di luoghi in cui egli credeva di essere già stato molto tempo prima. Gli davano la certezza di aver già vissuto diverse volte su questa terra. Aveva visto, tra l’altro, una locanda nell’antica città di Caracassonne, nel sud della Francia, le cui torri di guardia furono erette nel quinto secolo, durante il regno dei Visigoti.

– Una volta, in occasione di una tournèe, egli si era fermato là insieme con i suoi colleghi. Allora aveva subito avuto la  strana certezza di esservi stato molto tempo addietro. Si era ricordato dei tre scalini, dei muri spessi, delle travi del soffitto e d’una scala di legno che portava al piano superiore…-

Da allora erano passati alcuni anni. Ma stavolta, distaccato dal suo corpo fisico, egli aveva visto nell’aldilà quella locanda così, come era nel Medioevo.

Il cantante aveva potuto osservare se stesso, all’interno, vestito da monaco e circondato da altri uomini. Evidentemente si trattava di un nascondiglio.

Tutto ad un tratto, dei soldati armati avevano fatto irruzione nel locale, si era udito una bestemmia e poi era iniziata una colluttazione. Quando i soldati stavano per aver la meglio, Serge Lama aveva visto se stesso nella cantina e aveva assistito alla propria fuga attraverso una botola e un corridoio sotterraneo che portava all’aperto.

Fuori, il cielo era tinto di rosso, ed egli sapeva subito il perché: avevano già preparato il rogo. Mentre Serge Lama stava osservando quegli eventi, capiva anche perché gli era rimasta impressa nella memoria quell’immagine di una cantina dove si era trovato in un lontano passato.

Intorno al 1209, durante le crociate contro gli Albigesi, a Caracassonne c’erano state delle feroci lotte contro i Catari. Questa setta era sparsa, sotto diversi nomi, in quasi tutti i paesi dell’Europa meridionale e occidentale, dalla fine del 10º secolo alla metà del X secolo alla metà del XV. I Catari (parola greca che significa “impuri”, e da cui deriva anche la parola tedesca “Ketzer”) volevano ripristinare il puro insegnamento di Gesù. In quel periodo, Serge Lama faceva parte di quei monaci che, a malapena, erano riusciti a sfuggire alle truppe dell’esercito crociato di Simon Monfort, e quindi, all’inquisizione e alla morte sul rogo.

Per scacciare quella terrificante visione, il cantante si mise le mani sugli occhi. Quando le levò, dopo qualche istante, gli apparve l’immagine molto nitida del cortile di un albergo nel vecchio quartiere parigino di Marais.

Serge Lama vide di nuovo se stesso in procinto di abbracciare una giovane donna molto bella che vestiva una crinolina e aveva una strana rassomiglianza con la sua fidanzata, svanita poco prima.

In lontananza si udivano le grida furenti della massa del popolo che si stava stringendo intorno alla Bastiglia. Il bacio a cui egli assisteva faceva parte di una scena di addio. Quella giovane donna doveva essere un’aristocratica minacciata di morte perché sussurrava: “Se mi arresteranno, inciderò una croce su quella pietra. Quando la troverai, saprai che mi hanno portata al patibolo.” E con la mano indicava una pietra angolare vicino al davanzale di una finestra.

Il ritorno in vita di Serge Lama si annunciò con nuovi dolori alle ossa rotte e ai muscoli strappati che arrivavano fino al cervello. Quando egli riaprì gli occhi, si trovò tutto ingessato nel letto di un ospedale. Un medico gli rivolse la parola, ma non fu capace di afferrarne il significato. Era pervaso dalla sola sensazione di aver vinto per questa volta la morte.

Dopo aver ripreso interamente conoscenza, il cantante seppe che la sua fidanzata e il suo amico Enrico Marcias erano rimasti vittime dell’incidente. Per due anni, il cantante non poté camminare e rimase inchiodato a letto.

Quando, finalmente riuscì a muoversi con l’aiuto di un paio grucce, prese un taxi e si recò al quartiere di Marais.

Trovò l’albergo e la finestra che aveva visto nell’aldilà. Sulla pietra, ormai grigia e sporca, c’era incisa quella croce che aveva cercato…

Jean Baptiste Dellacour –   Di ritorno dall’aldilà