La preghiera smuove le montagne

La preghiera smuove le montagne, racchiude una forza indicibile se solo glielo permettessimo. Se solo riusciste a immaginare il suo enorme potere, non cedereste mai allo sconforto. Forse penserete di pregare poco. O forse penserete addirittura di non pregare affatto. Eppure la preghiera può essere anche un pensiero fulmineo che attraversa la mente, una parola o un grido di aiuto rivolto a Dio. Perfino ciò che potremmo associare a una bestemmia potrebbe di fatto rivelarsi una preghiera, perlomeno in alcuni casi, purché scaturisca dall’anima.
Parlo con gli angeli, e chiedo loro di aiutarmi, ma non rivolgo le mie preghiere direttamente a loro, poiché prego solo Dio. La preghiera è una comunicazione diretta con Dio.

Quando si prega, non si è mai da soli. Quando pregate Dio, sappiate che accanto a voi ci sono folte schiere di angeli della preghiera che pregano insieme a voi, indipendentemente dalla vostra fede religiosa o dal vostro modo di agire. La loro presenza serve per rafforzare le vostre invocazioni, per intercedere a vostro favore e per implorare Dio affinchè esaudisca la vostra richiesta. Ogni volta che pregate, quand’anche vi limitaste a pronunciare una sola parola, gli angeli della preghiera evocano l’immagine di una corrente senza fine, che scorre con un’incredibile velocità fino a raggiungere il Paradiso, che è la meta delle vostre orazioni.

Non mi è facile descrivere questi angeli, specie perché, quando li vedo, sono generalmente inseriti all’interno di una schiera compatta, composta da centinaia di migliaia di creature invisibili risucchiate da una corrente di luce, che si muove in modo incessante, quasi fosse una cascata che scende dalla vetta di un monte (anche se in questo caso la corrente si muove verso l’alto). È raro che io veda un angelo della preghiera che rimane statico e immobile; ora, però, ve li vorrei descrivere, memore di un’esperienza passata in cui mi sono apparsi senza muoversi. Gli angeli della preghiera sono altissimi, molto più alti rispetto a un comune essere umano, con lunghe ali affusolate che sembrano essere in perenne movimento. Le loro fattezze evocano l’immagine di creature asessuate, avvolte da una luce scintillante, che rifulge come mille soli. Indossano una tunica bianca dalla linea morbidissima. A volte, mentre si muovono, riesco a intravedere fugacemente la sfumatura, seppur molto tenue, di un altro colore. Sono di una bellezza travolgente. Mi rendo conto che quanto vi sto dicendo ha dell’incredibile, ma vi assicuro che vedo centinaia di migliaia di angeli della preghiera scorrere come un lunghissimo fiume compatto verso il Paradiso, per depositare le preghiere di ciascun individuo dinanzi al trono di Dio. Che ci crediate o no, ho la possibilità di vedere ciò che vi ho appena descritto; in un certo qual modo, è come se ognuno di quegli angeli portasse in Paradiso un frammento di preghiera o, per meglio dire, ogni sillaba che viene pronunciata. Quando una persona smette di pregare, anche la corrente degli angeli si ferma, salvo poi riprendere a fluire non appena la persona ricomincia la sua orazione.

A volte, qualcuno mi chiede come si prega. Tanto per cominciare, vi racconterò come ho imparato a farlo da bambina. Quando avevo all’incirca quattro anni, un angelo speciale me lo insegnò… Mi prendeva una mano, e la guidava per insegnarmi a tracciare il segno della croce. Mi aveva mostrato un simbolo del cristianesimo, perché ero di fede cattolica. Se fossi appartenuta a un’altra religione, sono certa che mi avrebbe mostrato un simbolo importante per quella credenza.

L’angelo Amen mi insegnò a pregare Dio, esprimendomi nel linguaggio che utilizzavo comunemente ogni giorno, ma anche recitando alcune preghiere formalmente adottate dalla Chiesa cattolica, come l’Ave Maria o il Padre Nostro – le stesse preghiere che avrei comunque imparato a scuola negli anni a venire….Mi aveva insegnato una particolare forma di preghiera meditativa, che mi permette di pregare con ogni singola particella del mio corpo e della mia anima. È un tipo di orazione molto intensa e profonda, che ricordo di avere recitato quotidianamente per un certo periodo, quando ero piccola. A volte, mi raccolgo in preghiera solo per qualche minuto, altre volte invece mi soffermo più a lungo; a ogni buon conto, tutte le volte che prego in questo modo, è come se il tempo si annullasse e vengo pervasa da una gioia incredibile.
L’angelo Amen mi ha insegnato anche a porre la mia anima in uno stato di preghiera costante, addirittura quando svolgo altre attività. Perfino adesso, mentre scrivo, prego per le situazioni in merito alle quali mi è stato chiesto di pregare. Non è semplice spiegare come io riesca a fare entrambe le cose contemporaneamente, ma vi garantisco che non incontro nessuna difficoltà.

L’angelo Amen è chiamato a svolgere un ruolo importantissimo, che consiste nell’aiutare il mondo a pregare, indipendentemente dalla religione o dalle credenze di ognuno.
La parola «Amen» è assimilabile all’inizio e alla fine di qualsiasi preghiera. È una parola molto importante. Sforzatevi di utilizzarla, poiché ciò contribuirà a rafforzarne le intenzioni. Ecco perché Dio l’ha anteposta a tutto il resto. Però non vi dovete preoccupare, se vi dimenticate di dire «Amen», giacché gli angeli della preghiera lo diranno per voi.

So che chiunque può imparare a pregare e, se chiederete all’angelo Amen di insegnarvelo, state pur certi che lo farà. Vi basterà dire anche solo: «Angelo Amen, insegnami a pregare».

Sforzatevi di prendere l’abitudine di recitare una preghiera, anche breve. Potete farlo mentre vi dedicate alle piccole attività quotidiane, oppure mentre camminate. Potreste magari farlo per qualcosa che vi preoccupa, per un triste evento di cronaca, o per qualcosa verso cui provate riconoscenza; ogni motivo è più che valido per pregare. Cominciate a dedicare un momento della vostra giornata al raccoglimento, nella piena consapevolezza che gli angeli della preghiera sono accanto a voi.

Può bastare anche una preghiera semplice e brevissima, come «Dio, aiutami. Amen».
Vi stupirete voi per primi della differenza che può fare una preghiera piccolissima, come quella che vi ho appena suggerito. Con il passare del tempo, l’orazione, alla quale potete dedicare anche solo un attimo fugace della vostra giornata, vi infonderà una sensazione di pace profonda. Mentre pregate, sforzatevi di divenire consapevoli del fatto che avete un’anima, che siete molto più di un semplice involucro fatto di carne e sangue. Chiedete a Dio di aiutarvi a stabilire un contatto più profondo con voi stessi, affinchè il vostro corpo e la vostra anima divengano una cosa sola attraverso la preghiera. Più pregate, più la vostra coscienza spirituale si rafforza, elevandovi. So che, quand’anche riusciste ad entrare in contatto con il vostro spirito per un brevissimo istante, vi sentireste inevitabilmente pervasi da una gioia immensa.

C’è chi ama pregare utilizzando preghiere formali come il Padre Nostro; ciò non toglie, comunque, che possiate pregare rivolgendovi a Dio come se fosse un amico al quale chiedereste aiuto. Talvolta, abbiamo la sensazione di non riuscire a trovare le parole, o che le nostre parole non siano sufficientemente adatte. Quali che siano le parole che sceglierete di utilizzare, sappiate che andranno benissimo, e che gli angeli della preghiera ne rafforzeranno l’intensità. Non esiste nulla per cui non valga la pena pregare
…L’angelo Michele non ha mai smesso di ripetermi che, malgrado vi siano diverse religioni, esiste un solo Dio e che, un giorno, tutte le religioni si unificheranno nel nome di un unico credo. Mi ha anche detto che le preghiere recitate dalle persone, a prescindere dalla loro fede di appartenenza, sono tutte ugualmente potenti. Non esistono neppure situazioni troppo gravi, per le quali non valga la pena pregare. A volte, ci lasciamo sopraffare dalla gravita di una situazione, come una guerra o una carestia, sentendoci impotenti, poiché ci sembra di non poter far nulla per renderci utili. E invece possiamo renderci utili pregando. Non dovremmo mai dubitare del potere della preghiera. Dinanzi al turbamento che proviamo, a causa dei fatti di cronaca di cui veniamo a conoscenza guardando i notiziari o leggendo i quotidiani, dovremmo recitare una preghiera.

A onor del vero, le sensazioni di tristezza o di compassione che proviamo sono già una sorta di orazione. Se, tuttavia, sceglieremo di manifestarle attraverso un atto di raccoglimento con Dio, il loro effetto è destinato ad amplificarsi.
Quando sentite la sirena di un’ambulanza, o quando vi capita di passare davanti a un ospedale, recitate una piccola preghiera per chi sta male e per chi se ne prende cura. Se, quando siete per strada, vi capita di vedere una persona in difficoltà, recitate una preghiera per lei. Tutti noi dovremmo ampliare il raggio delle nostre preghiere, senza circoscriverlo solo a noi stessi, alla nostra famiglia e ai nostri amici. Vi viene richiesto di pregare per gli altri, anche per gli abitanti di questo pianeta che non avete mai visto.
Dobbiamo pregare per le nostra società e per i nostri leader, siano essi capi di Stato o dirigenti di colossi aziendali, capi spirituali o leader di piccole e grandi comunità. Tutti noi dobbiamo pregare affinchè ascoltino Dio e i Suoi angeli, e affinchè prendano le decisioni più giuste, poiché le loro scelte si ripercuotono nel bene e nel male su ogni singolo individuo.

Sono convinta che ognuno di voi ha avuto modo di toccare con mano il potere della preghiera nella propria quotidianità.
Troppo spesso ci dimentichiamo di ringraziare, di recitare una preghiera in segno di riconoscenza. Quando lo faccia¬mo, riusciamo ad apprezzare maggiormente i doni che ci vengono elargiti, permettendo alla nostra fede e al nostro rapporto con Dio di rafforzarsi, e di acquisire una connotazione più profonda. Pregare in segno di riconoscenza ci aiuta a divenire consapevoli di ciò che effettivamente abbiamo, infondendoci speranza e fiducia nel futuro.

Poiché  credo nel fatto che la preghiera smuove le montagne desideravo condividere una preghiera cosi ho chiesto all’angelo Amen di darmi una mano.

È UNA PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTO A DIO.

“Signore, desidero ringraziarli per tutti i doni

che mi hai elargito. Il dono di un’anima, che è la scintilla della Tua luce;

il dono imperituro del mio angelo custode,

che non mi abbandona mai, neppure per un attimo;

il dono della pace e dell’amore che dimorano in me;

il dono della famiglia che mi hai concesso di avere;

il dono di coloro che mandi nella mia vita,

affinchè diventino miei amici;

il dono di vivere in armonia con coloro che mi circondano; il dono del mio lavoro e dei frutti che mi porta; il dono di tutti i beni materiali, grandi e piccoli,

che rendono più lieve la mia vita; il dono di questo meraviglioso mondo

e della natura che mi circonda.

Grazie, Signore, per tutte le cose di cui

non ho saputo ringraziarli, semplicemente

perché me ne sono dimenticato.

E, soprattutto, grazie, Signore, per tutti i doni,

che sempre mi concedi, e che illuminano la mia vita.

Amen”
Pregare insieme ad altre persone genera un’energia potentissima, specie quando tutti i membri di una comunità si riuniscono in preghiera per una causa comune. Quando sono in chiesa durante la messa – che rappresenta la forma di preghiera collettiva con la quale ho maggior dimestichezza -, ho quasi sempre modo di osservare che le persone pregano, formulando richieste relative ad alcune loro problematiche, piuttosto che ad alcune situazioni che riguardano i loro familiari e i loro amici. Quando c’è una preghiera comune, vedo un numero crescente di angeli della preghiera, che confluiscono verso il Paradiso.

L’angelo Amen mi ha spiegato che, quando un gruppo composto da persone appartenenti a religioni diverse si riunisce in preghiera, l’energia che si genera è molto più potente del solito.

Tutte le volte che mi ritrovo a varcare la soglia di una chiesa, di una moschea, di una sinagoga, di un tempio o di qualsiasi altro luogo sacro, vedo centinaia di angeli che pregano in un angolo appartato, mantenendosi a una certa distanza rispetto agli angeli della preghiera. La religione a cui è associato quel luogo sacro, ammesso che sia davvero così, è alquanto irrilevante. Che si tratti di un edificio, di uno spazio all’aria aperta o, al limite, anche di un luogo sconsacrato, è pur sempre un posto avvolto in un alone di misticismo, all’interno del quale uno stuolo di angeli sarà sempre raccolto in preghiera per invocare l’aiuto di Dio.

Uno spazio dove qualcuno prega può diventare un luogo sacro; potrebbe essere anche solo una stanza, una sedia che avete in casa o un angolo all’interno di un parco. Quando pregate regolarmente in un luogo ben preciso, è come se gli angeli della preghiera lasciassero una scia, creando un’atmosfera più serena o tranquilla in quel particolare punto. È uno dei motivi per i quali molte persone trovano più comodo pregare sempre nello stesso posto. Molte persone ricorrono ad alcuni oggetti sacri, che agevolano il loro raccoglimento. C’è chi utilizza un rosario o un breviario, e c’è chi invece brucia dell’incenso o accende candele. Sono tutti oggetti considerati alla stregua di simboli sacri dalle varie tradizioni religiose, e che ci aiutano a entrare in contatto con Dio. Non dimentichiamo, però, che siamo noi ad averne bisogno, non Dio. Va da sé che le candele sono un simbolo di speranza, un simbolo della luce di Dio. Le persone le accendono per i motivi più disparati.

Per quanto mi riguarda, mi piace soprattutto chi accende una candela nella propria casa, per trasformarla in un luogo sacro, che trasuda pace e amore.
Amo pregare insieme agli altri, indipendentemente dalla loro fede religiosa; simili esperienze sono per me fonte di grande gioia, da cui traggo anche molta forza ed energia, come se la mia anima si librasse nell’aria, volteggiando nell’etere.
Attendo con trepidazione il giorno in cui le persone, che appartengono a tutte le religioni della Terra, si abitueranno a pregare insieme…
La preghiera è una potente energia per il bene di questo mondo. Potremmo fare davvero molto, se solo riuscissimo ad ammetterlo. Provate a immaginare cosa accadrebbe se tutti gli abitanti del nostro pianeta, a prescindere dal loro credo religioso, fossero disposti a interrompere le attività nelle quali sono impegnati, per pregare tutti insieme ogni giorno alla stessa ora. L’impatto, che questo fenomeno avrebbe sul mondo sarebbe enorme.

Ogni giorno, ho modo di vedere gli effetti che il potere della preghiera esercita sul mondo; vedo accadere dei miracoli, anche se non sono in grado né di spiegarli né di fornirne una prova tangibile. La preghiera agisce in vari modi a noi sconosciuti e per certi versi misteriosi, che sfuggono alla nostra comprensione.

Sono convinta che ogni giorno si compiono dei miracoli, di cui raramente ci accorgiamo. Molti di questi sono quasi impercettibili, ma possono favorire un grande cambiamento nella vita di una persona o di un intero nucleo familiare.

Sono certa che ognuno di voi ha avuto modo di toccare con mano il potere della preghiera nella propria quotidianità, e che qualcuno ha pregato per ognuno di voi in varie occasioni – anche le persone che non avete mai conosciuto – e ne avete tratto giovamento. Le nostre preghiere vengono sempre esaudite, ma non sempre lo sono nel modo in cui noi pensiamo che dovrebbero esserlo.
Dio e gli angeli mi garantiscono che non esiste una sola preghiera che rimanga inascoltata o che non venga esaudita, anche se per noi è molto difficile comprendere che una persona possa morire malgrado le nostre richieste. Perché le nostre preghiere non sono state esaudite? E perché non vengono esaudite le nostre preghiere per le persone che stanno morendo di fame all’altro capo del mondo?
Comprendo benissimo le perplessità degli individui, che si pongono queste domande.

Riflettendo, discutendo e pregando per far luce su questi interrogativi, mentre ero impegnata nella stesura del capitolo che state leggendo, mi sono resa conto che esistono quattro motivi principali, che spingono le persone ad avere l’impressione che le loro preghiere non vengano ascoltate.
A volte preghiamo per qualcosa che non è contemplato dal disegno di Dio; questo spiega, per esempio, come mai una persona a noi cara non guarisce: evidentemente, è giunto per lei il momento di ritornare presso la Dimora celeste.
A volte preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo e che riteniamo ci spetti, salvo poi rimanere delusi se non va così. Siamo spesso accecati dal desiderio di acquisire qualunque cosa crediamo soddisfi le nostre necessità; ciò non toglie che, in molti casi, non siamo in grado di riconoscere appieno ciò che è davvero meglio per noi. Non di rado, con il senno di poi, siamo ben contenti di non aver ottenuto quello per cui avevamo pregato.
A volte le nostre preghiere non vengono esaudite perché altre persone o anche noi stessi siamo di intralcio alla loro realizzazione; in sostanza, permettiamo al Male di interferire. Questo spiega perché scoppiano le guerre e non c’è verso di fermarle, a dispetto della nostra volontà.

Per quanto concerne il quarto motivo, ritengo che sia imputabile al fatto che le persone non hanno ascoltato e non hanno agito, magari per paura – paura di essere derise, di finire sul lastrico, di sbagliare – o per compiacimento. Dio e gli angeli ci chiedono di ottenere dei risultati concreti in questo mondo. È vero che dobbiamo pregare, ma è altrettanto vero che dobbiamo agire. Ognuno di noi deve fare la propria parte.
Dobbiamo aver fede e non smettere mai di pregare, anche se a volte la nostra fede nel potere della preghiera viene messa a dura prova. In verità, sarà messa costantemente a dura prova, poiché non abbiamo compreso appieno il disegno di Dio per questo mondo.

Non sempre potremmo vedere il risultato tangibile delle nostre richieste ma, indipendentemente dal fatto che lo vedremo oppure no, dobbiamo confidare nell’assunto che le preghiere originano un cambiamento sostanziale nella nostra vita e nel mondo. La preghiera infonde speranza e, a volte, questa speranza è l’unica cosa che ci rimane.
Lorna Byrne –