ESPERIENZA PRE-MORTE: L’INCONTRO CON GLI ALTRI

Premessa del dott Raymond Moody: Come morire? Dal 1965 ho parlato con oltre tremila persone che avevano subito profonde esperienze spirituali mentre indugiavano al confine tra la vita e la morte. Le caratteristiche che accomunano le esperienze di pre-morte sono ormai conosciute in tutto il mondo: l’abbandono del proprio corpo fluttuando verso l’alto; l’assistere dall’alto ai tentativi di rianimare il corpo; il passaggio attraverso un tunnel buio; l’emergere in una luminosità di amore, pace e gioia; il ricongiungimento in quella luce con gli spiriti dei propri cari deceduti in precedenza; il rivedere in un istante tutta la propria vita in un panorama multicolore e multidimensionale; e la comunione con una presenza divina d’amore spirituale. Coloro che ritornano ci raccontano di non essere più spaventati successivamente dall’idea della morte e di aver capito cosa siano l’amore e la vita.
L’ascolto di migliaia di questi racconti affascinanti ha avuto un forte impatto su di me personalmente. La domanda con cui cerco di confrontarmi costantemente è: “Le mie ricerche sulle esperienze di pre-morte mi hanno reso più capace di amare?”. Vorrei essere in grado di rispondere si, ma imparare ad amare è ancora difficile. Tuttavia, traggo un certo conforto dalla consapevolezza che questo è esattamente ciò che dicono la maggior parte di coloro che hanno avuto esperienze di pre-morte.

Prima Breve testimonianza raccolta:

“Molte settimane prima che io rischiassi di morire, un mio amico, Franz, era rimasto ucciso. Nel momento in cui uscìi dal corpo ebbi la sensazione che Franz fosse la, proprio vicino a me.
Lo vedevo, mentalmente, e sentivo la sua presenza, era tutto strano. Non lo vedevo come era stato in vita, nel suo corpo fisico. Vedevo le cose, ma non nel loro aspetto fisico, eppure con la stessa chiarezza, il suo viso, tutto! Ha un senso tutto questo? Era presente ma non aveva un corpo fisico. Era come un corpo luminoso, trasparente, e io ne avvertivo ogni singola parte: braccia e gambe viso eccetera, ma non lo vedevo fisicamente. Allora non pensai che la cosa era strana perché non avevo bisogno di vederlo con gli occhi. E del resto non avevo occhi.

Continuavo a chiedergli:” Franz dove vado adesso? Che cos’è accaduto? Sono o non sono morto?”. E lui non mi rispondeva, non diceva una sola parola. Ma spesso, mentre mi trovavo in ospedale, lui era lì e io ripetevo: “che cosa succede?” E lui non rispondeva. E il giorno in cui i dottori dissero: “se la caverà”, lui se ne andò. Non lo vidi più e non sentii più la sua presenza. Era come se stesse aspettando che io varcassi l’ultima frontiera, e soltanto allora mi avrebbe parlato, mi avrebbe spiegato che cosa stava accadendo.”

Secondo caso di esperienza pre-morte:

“Ho vissuto  quest’esperienza quando stavo partorendo. Il parto era difficilissimo e avevo perso molto sangue. Il dottore non sperava di salvarmi e disse ai miei parenti che stavo morendo. Tuttavia io rimasi sempre perfettamente consapevole e proprio mentre lui parlava della mia morte mi sentii riprendere.

In quell’istante avvertii la presenza di tutti quegli esseri, una moltitudine mi parve, sospesi in aria, vicino al soffitto della camera. Erano tutte persone che avevo conosciuto e che erano già morte. Riconobbi mia nonna e una ragazza che avevo conosciuto a scuola, e molti altri parenti e amici. Credo che vedessi soprattutto le loro facce e riconoscessi la loro presenza. Sembravano tutti felici. Fu un’occasione lieta e io sentivo che erano venuti per proteggermi o guidarmi. Mi pareva di tornare a casa, che loro fossero la per darmi il benvenuto. Sentivo che tutto era leggero e bello. Si, fu un momento bello e glorioso.”

(La vita oltre la vita e nuove ipotesi – R. Moddy)

esperienza pre-morte: l’incontro con gli altri