CONTATTI CON I DEFUNTI

Ci sono milioni di persone in tutto il mondo che dicono di aver avuto contatti con i defunti. Questi incontri avvengono in diversi modi, sono un dono che ci permettono di capire come i nostri cari continuino a vivere, e l’offrire consolazione e supporto per la propria morte fa parte dei compiti dei defunti verso i vivi. Naturalmente giocano un ruolo importante anche le situazioni irrisolte: chiedono spesso perdono per colpe che hanno commesso o si attaccano al luogo o persone perché si sentono ancora legati alla vita terrena. Con il perdono e la preghiera possiamo aiutarli a trovare la loro strada verso la luce.

PERCEPIRE UNA PRESENZA: I defunti che compaiono sotto forma di presenze possono essere intuiti. Si ha una sensazione quasi fisica di contatto e questo avviene spontaneamente, anche se non si sta pensando in quel momento al defunto. Ogni persona dispone di una sua essenza ed energia individuali. Sono questi elementi ad essere percepiti dai vivi, pertanto tali presenze vengono giudicate familiari. Questa sottile forma di contatto si instaura spontaneamente in qualsiasi situazione. Chi percepisce tali presenze non fa alcuno sforzo particolare e non ha bisogno di concentrarsi. Iris racconta: “Ero in salotto, intenta alla lettura di un libro. Mia madre era morta da sei settimane. Improvvisamente mi sono sentita avvolgere dalla pace dalla dolcezza. È stato allora che ho percepito la sua presenza. Ho avuto l’impressione che volesse dirmi addio”.

INCONTRI ONIRICI: Uno dei metodi di contatto più comuni è l’apparizione del defunto in sogno. Contrariamente ai sogni di rielaborazione diurni, questi incontri sono percepiti come reali e ricordati per anni. I defunti appaiono come erano in vita, in gioventù. Sembrano essere nei loro anni migliori, sani e senza eventuali difetti o menomazioni. Queste descrizioni coincidono anche con quelle riportate da chi ha avuto esperienze di pre morte. Questi contatti hanno luogo spesso durante l’assopimento o poco prima del risveglio, nella cosiddetta fase alpha, uno stadio intermedio tra sonno e veglia. Marco, un ragazzo che ha preso parte a un mio seminario, descrive quanto segue: “Mio padre è morto per un attacco di cuore. Un giorno ho percepito la sua presenza nella penombra. Lui sapeva che ero molto triste e che dopo due anni non ero ancora riuscito a superare la sua morte, non riuscivo ad accettarla. Nel sogno mi ha spiegato che dovevo andare avanti e occuparmi della mia vita. “Io sto bene. Smettila di volermi riportare indietro. Ho altre cose da portare a termine”. L’ho visto mentre mi osservava e sorrideva. Era soddisfatto è felice. Dopo questa esperienza sono finalmente riuscito ad accettare la sua scomparsa”.

L’ISTANTE DELLA MORTE: E’ soprattutto nel momento in cui si muore che accadono fenomeni particolari. Gli orologi si fermano, i quadri cadono dalla parete e le persone percepiscono il defunto accanto a loro, anche se ancora non hanno saputo che è deceduto. Ci sono molti documenti della seconda guerra mondiale che descrivono in maniera impressionante il modo in cui i soldati moribondi al fronte apparivano ai loro parenti per congedarsi. Il momento in cui un defunto prende congedo da noi e ci passa letteralmente nel cuore dipende dall’energia che ci lega a lui. I morti sono nella condizione di trovarci in qualsiasi luogo e momento quando vogliono e pensano a noi. Le esperienze di presenza di un defunto accanto a un vivo al momento della morte, o subito dopo, sono numerose.

La morte di un congiunto ci viene comunicata in diversi modi: tramite rumori, odori, luci, spostamenti di oggetti o svegliandosi improvvisamente nel cuore della notte. Ingeborg , una donna che ha partecipato a un mio seminario, racconta quanto segue: “Ero in vacanza in Austria insieme a mia madre. Mi sono svegliata all’improvviso durante la notte, non riuscivo più a dormire, ero agitata e continuavo a pensare il mio compagno. Nell’albergo in cui alloggiavamo non c’era il telefono e così ho deciso di prendere l’auto per tornare a Monaco, perché avevo la sensazione che il mio compagno avesse bisogno di me. Durante il tragitto sono scoppiata a piangere senza apparente motivo. Quando finalmente sono arrivata nel mio appartamento ho telefonato al mio compagno ma lui non rispondeva. L’ho percepito chiaramente accanto a me e ho avuto l’impressione che volesse dirmi qualcosa, ma io non potevo fare nulla. In seguito ho scoperto che era morto improvvisamente durante la notte in una clinica in America. Adesso so che quella notte c’è stato un forte legame tra lui e me e ho percepito il suo ultimo desiderio, quello di dirmi addio”.
Una donna ha sentito un forte rumore proprio nel momento in cui suo nonno è morto, e la stessa cosa è successa quando suo padre ha avuto un incidente. Un’altra donna si è svegliata una mattina con uno strano suono nelle orecchie, poco dopo ha ricevuto una chiamata dall’ospedale che le comunicava la morte del marito.

Alcune persone si svegliano durante la notte a una determinata ora, poco dopo ricevono la notizia che loro parente è deceduto esattamente a quell’ora. Quand’era giovane, Hilde ha vissuto in diretta l’istante in cui è morta la sua amica: “Mi sono svegliata all’improvviso e ho sentito la sua presenza nella stanza. Era come se volesse dirmi addio. La sua presenza è stata come un soffio. Poi mi sono addormentata tranquilla. Il mattino dopo ho scoperto che era morta in quel preciso istante”. Monica mi ha scritto: “La notte che mia figlia morì di overdose, mia nipote undicenne era a dormire da me. La mattina dopo si alzò dicendo che aveva sognato molto chiaramente che sua mamma e Martin, mio figlio morto anni prima, fluttuavano mano nella mano. Sorridevano e salutavano. In quel momento noi non sapevamo ancora nulla della morte di mia figlia. Il reparto di terapia intensiva ci avvisò poco dopo”. Nell’istante della morte capita anche che i fiori appassiscano o si diffonda per la stanza un forte profumo, si possono anche notare fenomeni luminosi o addirittura apparizioni semi corporee.

L’INFLUSSO DEI DECEDUTI SULL’ELETTRICITÀ: Una particolare variante dei contatti con i defunti è la loro capacità di influire sull’elettricità. Gli elettrodomestici si accendono improvvisamente, il bollitore si mette a fischiare senza che nessuno l’abbia posto sul fornello, il lettore CD e la televisione si accendono, le luci vanno e vengono, sul computer compaiono messaggi da parte del defunto. I contatti post mortem in connessione con fenomeni fisici non sono rari. Sembra che per i defunti sia più facile comunicare tramite l’elettricità. Particolarmente tipici sono racconti come questo: “Mio padre era morto da poco. Non riuscivo a dormire perché continuavo a pensare a lui. Tra me e me pensavo come sarebbe stato bello se avesse potuto mandarmi un segno. Improvvisamente la luce nella stanza si è spenta da sola. Ho chiesto ad alta voce: “Sei tu papà ?” e la lampada da tavolo ha iniziato ad accendersi e spegnersi. Questi fenomeni si sono ripetuti più volte nelle settimane successive”. Il padre defunto reagiva ai pensieri della figlia. Ma i defunti possono agire anche tramite gli oggetti, muovendoli.

Durante un seminario un ragazzo mi ha raccontato che molto tempo prima aveva discusso con un suo amico della morte e della vita nell’aldilà e insieme avevano stabilito un segnale da mandare dall’aldilà, se la cosa fosse stata possibile. Dopo una lite i due si erano persi di vista. L’amico morì in seguito a un incidente motociclistico senza che l’altro venisse a saperlo. Due anni dopo il ragazzo si trovò a pensare all’amico e ne chiamò la famiglia. Solo allora scoprì che era morto. Durante la telefonata molti oggetti solidi e stabili cominciarono a cadere dagli scaffali e poi andò via la luce. Il ragazzo non poté che sorridere: era proprio il segnale convenuto! Questo esempio mostra come i defunti talvolta mandino segnali solo quando noi siamo pronti a riceverli e a riconoscerli. Capita anche che i defunti si servono del telefono per dare messaggi. Può accadere da svegli o nel sonno. La voce del morto è nitida ma sembra provenire da molto lontano e alla fine della comunicazione però non si sente né il segnale di termine né di occupato, come avviene nelle telefonate comuni. Al giorno d’oggi questi contatti avvengono anche tramite cellulare.

La zia di una ragazza che ha partecipato a un mio seminario morì improvvisamente durante la notte. La mattina dopo i vicini la trovarono morta sulla sedia. Non c’era stata alcuna possibilità di dirle addio o ascoltare le sue ultime disposizioni. Quella stessa notte, mentre la ragazza dormiva profondamente, “sognò” che le suonava il cellulare e sua zia le parlò, dicendo dove si trovavano i soldi e alcune lettere importanti, diede indicazioni su cosa dovevano fare con i suoi averi. Il giorno dopo la ragazza trovò tutto dove le era stato detto; in caso contrario le lettere e il denaro sarebbero andati persi.

ESPERIENZE EMPATICHE DI MORTE: Sempre più persone hanno le cosiddette esperienze empatiche di morte, ovvero percepiscono la morte di qualcuno nel momento esatto in cui avviene, spesso anche se si tratta di sconosciuti. Le moderne ricerche relative alla morte accennano al fatto che tali esperienze si presentano amplificate. Attualmente sono le persone nate negli anni 50 o 60 che devono confrontarsi con la morte dei propri genitori. Questa generazione è aperta alle domande sul mondo dello spirito e alla medicina alternativa e naturale. Inoltre negli ultimi anni c’è stato un cambiamento nella prassi ospedaliera: i parenti non vengono più tenuti lontani dal letto di morte dei pazienti, anzi sono incoraggiati a essere presenti fino all’ultimo. Tuttavia quando non siamo presenti in quel momento decisivo, come spesso accade quando il processo di morte è lungo, capita di frequente che ci sia qualcuno, spiritualmente o emotivamente vicino al paziente, che vive un’esperienza di morte empatica nell’istante esatto dell’eccesso. Hanna ha riferito che sua madre morì improvvisamente dopo aver a lungo sofferto a causa del cancro. La ragazza era stata per giorni a vegliare accanto alla madre. Alla fine, esausta, andò a casa. La mattina dopo verso le otto, nel dormiveglia, vide l’immagine di un tunnel e una figura emergere, poi notò una luce forte. Poco dopo le telefonarono dicendo che sua madre era morta verso le otto del mattino. Le esperienze di morte empatica sono frequenti fra le persone legate da un fortissimo sentimento d’amore.

Si può percepire la morte di un uomo anche a grande distanza, poiché spazio e tempo non hanno significato per i defunti. Ingrid, una donna di Monaco, mi ha raccontato di essere stata fidanzata per tanti anni con John, un soldato di stanza in Germania. Mi ha detto: “Alla fine ci siamo lasciati perché doveva tornare in America. L’ho lasciato andare e ho trovato un altro ragazzo. Circa due anni dopo ho avuto la netta sensazione che John fosse appena morto. Ho sentito la sua presenza e sono rimasta sconvolta. Anche se non avevo più avuto contatti con lui ho deciso di chiamare sua zia in America. Volevo sapere cos’era successo. È stato da lei che ho saputo che John era morto improvvisamente in ospedale, sua zia mi ha raccontato che fino alla fine John aveva pensato a me e parlato di me. Ero triste e non sapevo cosa pensare. Poi ho fatto un sogno: ero sulla tomba di John quando tutto ad un tratto lui mi è apparso e mi ha preso la mano. Ha detto che era sempre accanto a me e che non dovevo piangere. Poi mi ha mostrato dove viveva ora. Ho visto un paesaggio luminoso e pieno di colori, di rosso e di oro come un tramonto. Mi sono sentita felice e in pace. John ha detto che mi avrebbe aspettato e che dovevo smettere di piangere”.

VARI FENOMENI POST MORTEM: E’ altrettanto frequente che i morti cerchino di avvisare o essere d’aiuto nelle situazioni di pericolo. Questo spiega anche perché alcune persone vedono i defunti come una sorta di angeli custodi. Molti dicono di aver sentito delle voci che echeggiano nella testa o si inseriscono nei loro pensieri: questo fenomeno è chiamato comunicazione telepatica. Altri sentono la voce di un defunto come provenisse da un punto preciso, esterno alla loro mente. La maggior parte dei messaggi percepiti tramite l’udito sono brevi e concisi: “Ti amo”, “Sto bene”, “E’ tutto a posto”… Altri sono maggiormente complessi e riguardano l’aldilà. I defunti vogliono starci vicino, consolarci e tranquillizzarci. Gisella, una donna che ha preso parte a un mio seminario, ha dovuto lavorare duramente dopo la precoce morte la madre, per poter mantenere sè e i fratelli minori. In un giorno particolarmente duro, quando era al limite delle forze, senti’ echeggiare nella stanza vuota le stesse parole che sua madre le diceva sempre quand’era viva: “Andrà tutto bene, stai andando benissimo! Sono molto orgogliosa di te!”.

Questo messaggio ebbe l’effetto di consolarla, di ricordarle che il peggio era passato e che col tempo le cose sarebbero migliorate. Anche gli odori sono un segnale tipico della presenza di un defunto: profumi, dopobarba, odore di tabacco o di fiori. Questi fenomeni sono piuttosto frequenti e vengono descritti da molte persone. I defunti appaiono anche come luci o nelle sembianze che avevano in vita, che possono andare da una forma umana leggermente sfocata a un vero e proprio corpo che sembra del tutto tangibile. Appaiono di solito in salute e in forma anche se sono morti dopo una lunga malattia o dopo un incidente. I contatti post mortem donano consolazione e potenzialmente potrebbero cambiare la nostra vita. Dimostrano che l’amore dei nostri cari non si estingue con la loro dipartita e che la vita dopo la morte è una realtà. Le apparizioni dei defunti fanno anche parte del codice delle esperienze di pre morte. Diversi studi medici hanno dimostrato che un’alta percentuale di individui psicologicamente normali ha avuto visioni o incontri spontanei con i defunti. Questi eventi aiutano a chi soffre a sopportare meglio il dolore. Le esperienze qui descritte indicano che la morte è solo un passaggio verso una diversa forma dell’essere. Similmente anche le esperienze di pre morte o i contatti post mortem dimostrano l’esistenza dell’aldilà.

Bernard Jakoby