Come agiscono gli Angeli secondo gli spiriti di Allan Kardec

Premessa : Lo Spirito PROTETTORE, o Angelo custode, o Guida, o buon Genio, è quello che ha la missione di vegliare sull’uomo incarnato e di aiutarlo a progredire.

Egli è sempre di natura superiore relativamente a quella del suo protetto.
Spiriti SIMPATICI sono quelli che vengono attratti a noi da affezioni particolari e da una totale somiglianza di gusti e sentimenti così nel bene come nel male. La durata delle loro relazioni dipende quasi sempre dalle circostanze.
Spiriti FAMILIARI sono quelli che si attaccano a certe persone con legami più o meno durevoli allo scopo di render loro servigi nei limiti delle proprie forze, spesso assai
ristrette; sono buoni, ma solitamente poco avanzati, ed anche un po’ leggieri. Si occupano dei particolari della vita intima, e agiscono per ordine o col permesso degli
Spiriti protettori. Genio MALEFICO è uno Spirito imperfetto o perverso, che si attacca all’uomo per
distoglierlo dal bene, ma agisce di sua spontanea volontà, e non in virtù di una missione. La sua tenacia è in ragione della maggiore o minore arrendevolezza che trova.
L’uomo è sempre libero di ascoltarne la voce, o di respingerla.

DOMANDA:-CI SONO SPIRITI CHE PROTEGGONO UN INCARNATO IN PARTICOLARE?

Risposta: «Sì; ogni incarnato ha il suo fratello spirituale, cioè quello che voi solitamente chiamate il vostro buono Spirito o il vostro buon Genio».

Domanda:-Che si deve intendere per angelo custode?
Risposta: «Lo Spirito protettore di ordine elevato».

Domanda:-Qual è la missione dello Spirito protettore?
Risposta: «Quella di un padre verso i propri figli: guidare il suo protetto sulla buona via, aiutarlo coi consigli; consolarlo nelle afflizioni, e sostenerne il coraggio nelle prove della vita».

Domanda: – Lo Spirito protettore veglia sul suo protetto sin dalla sua nascita?
Risposta: «Dalla nascita fino alla morte. Spesso, poi, lo segue anche dopo nella vita spiritica, e talvolta in più esistenze corporee; dal momento che queste esistenze, per rapporto alla vita dello Spirito, non sono che brevi fasi».

Domanda: – La missione dello Spirito protettore è volontaria, od obbligata?
Risposta: «E’ obbligata, da quando lo Spirito accettò volontariamente quel compito; ma è in sua facoltà di scegliersi a
protetto l’essere che gli è più simpatico. Per gli uni essa è un piacere; per gli altri una missione o un dovere».

Domanda: – Dedicandosi ad un incarnato in particolare, lo Spirito rinunzia a proteggerne altri?
Risposta: «No; ma lo fa meno esclusivamente».

Domanda: – Lo Spirito protettore è addetto fatalmente all’incarnato affidato alla sua custodia?
Risposta: «Può accadere che egli debba lasciare il suo posto per adempiere ad altri incarichi: allora viene sostituito».

Domanda: – Avviene, talvolta, che lo Spirito protettore abbandoni il suo protetto, quando questi è ribelle ai suoi
consigli?
Risposta: «Se ne allontana, quando vede che non approdano a nulla, cioè quando l’incarnato preferisce subire l’influenza di Spiriti inferiori: ma non lo abbandona, e si fa sempre sentire, quantunque parli ad un sordo. Appena, però, ne è chiamato, gli ritorna vicino. La dottrina degli Spiriti protettori dovrebbe convertire anche i più increduli sempre in sua difesa un essere che gli è superiore, pronto a soccorrerlo, a consigliarlo, a sorreggerlo, ad aiutarlo a salire l’aspra montagna del bene, amico più sincero e più devoto dei più intimi che si possano desiderare su questa terra? Quell’essere vi segue per ordine di Dio, che a lui vi affidava, e, compreso d’amore, compie presso di voi una bella, ma penosa missione. Sì, ovunque siate, egli sarà con voi: né carceri, ne ospedali, né consorzio di gente, né solitudine vi separano da quell’amico, che non potete vedere, ma di cui l’anima vostra sente gli impulsi soavi, e intende i saggi consigli. Perché non vi fondate meglio su questa cara verità? Oh, quante volte vi raffermerebbe nei momenti di crisi! Quante volte vi salverebbe dai cattivi Spiriti! Troppo spesso, invece, al vostro ritorno fra noi, quell’angelo del bene dovrà dirvi: Io ti ho pur consigliato, e tu non mi hai dato ascolto; io ti ho pur mostrato l’abisso, e tu vi ti sei precipitato; io ti ho pur fatto sentire nella coscienza la voce della verità, e tu hai seguito i consigli della menzogna. – Interrogate le vostre Guide, stringete con esse quella fidata intimità che regna fra i migliori amici. Non tentate di celare ad esse alcuna cosa, poiché hanno l’occhio di Dio, né le potete ingannare.

Pensate all’avvenire, procurate di salire sempre più in alto in questa vita: le vostre prove saranno più brevi, più felici le vostre esistenze. Coraggio, dunque, figli dell’uomo, gettate lungi da voi una volta per sempre i pregiudizi e gli abiti antichi; entrate nella nuova via, che vi si apre dinanzi! Camminate! Procedete! Avete amorose guide, seguitele: la mèta non vi può mancare, perché essa è lo stesso Dio. – A chi credesse impossibile che Spiriti elevati si sobbarchino a un compito sì laborioso e indefesso, diremo che noi guidiamo le anime vostre, quantunque più milioni di miglia distanti da voi. Per noi lo spazio è nulla, e perciò, sebbene viviamo in un altro mondo, i nostri Spiriti conservano i legami col vostro. Noi possediamo facoltà che voi non potete comprendere; ma siate certi che Dio a noi non impose incarico superiore alle nostre forze, e non abbandonò voi sulla terra soli, senza amici e senza sostegni.

Ogni Spirito custode ha il suo protetto, su cui veglia come un padre sulla sua creatura, lieto, quando la vede sulla buona via, mesto, quando riescono vani i suoi consigli. Non temete di stancarci con le vostre domande, anzi tenetevi in continua relazione con noi: ne sarete più forti e più felici. Sono appunto queste comunicazioni di ogni uomo col suo Spirito protettore, che fanno di tutti gli uomini tanti medium ignorati fino ad oggi, ma che si manifesteranno più tardi, e si spanderanno come un oceano senza limiti per cacciar via dalla terra l’incredulità e l’ignoranza. Uomini istruiti, istruite; uomini d’ingegno, elevate i vostri fratelli! Così facendo, compite l’opera del Cristo, quella che Iddio v’impone: Egli vi ha dato l’ingegno e la scienza, perché ne facciate parte ai vostri simili, perché li aiutiate a progredire nella via del bene e della eterna felicità».

Domanda: – Lo Spirito protettore, che si allontana dal suo protetto, né più gli fa del bene, potrebbe fargli del male?
Risposta: «I buoni Spiriti non fanno mai del male, ma lo lasciano fare a coloro, che vi subentrano; allora voi accusate il destino delle disgrazie, che vi accadono, mentre la colpa ne è tutta vostra».

Domanda: – Può lo Spirito protettore lasciare il suo protetto in balia di uno Spirito, che gli voglia male?
Risposta: «Gli Spiriti cattivi fanno ogni sforzo per contrastare l’azione dei buoni; ma, purché il protetto voglia, il suo protettore vincerà. Lo Spirito buono intanto, trovando forse altrove qualche volenteroso da aiutare, lo farà, finché non torni a riavvicinarsi al suo protetto».

Domanda: – Quando lo Spirito protettore lascia traviare il suo protetto, è per sua impotenza a lottare contro gli Spiriti cattivi?
Risposta: «Non è già perché non può, ma perché non vuole: il suo protetto esce dalle prove migliorato e più esperto, e in esse egli lo assiste coi suoi consigli suggerendogli buoni pensieri, che però disgraziatamente non sempre sono ascoltati. Ricordatevi che la sola forza degli Spiriti maligni sta nella debolezza, nella indifferenza, e nell’orgoglio dell’uomo: se trovassero resistenza in voi, non avrebbero alcun potere».

Domanda: – Lo Spirito protettore è costantemente col suo protetto? Non si danno casi, in cui, senz’abbandonarlo, lo perda di vista?
Risposta: «Vi sono casi nei quali l’assistenza dello Spirito protettore non è necessaria al suo protetto».

Domanda: – Viene mai il momento in cui lo Spirito non abbia più bisogno di Guida?
Risposta: «Sì, quando è giunto in grado di potersi reggere da sé, come arriva il tempo in cui lo scolaro non ha più bisogno di maestro; ma ciò non si effettua sulla vostra terra».

Domanda: – Perché mai è occulta l’azione degli Spiriti sulla nostra esistenza? Vale a dire: Perché non ci proteggono in modo ostensibile?
Risposta: «Perché allora voi contereste troppo sul loro appoggio: quindi non agireste da voi stessi, e il vostro Spirito non progredirebbe. A questo fine è necessaria l’esperienza, e bisogna che quasi sempre l’incarnato la acquisti a proprie spese: se non esercitasse le sue forze, rimarrebbe come il bambino ancora inetto a camminare da sé. L’azione degli Spiriti che vi amano è sempre regolata in maniera da lasciarvi il libero arbitrio, poiché, se non foste responsabili delle vostre azioni, non progredireste nella via, che deve condurvi al Padre. L’uomo, perché non vede il suo sostegno, fa uso delle proprie forze: la sua Guida, però, veglia su lui, e di tanto in tanto lo mette in guardia,

Domanda: – Lo Spirito protettore, che riesce a condurre il suo protetto sulla buona via, ne ricava qualche beneficio per sé?
Risposta: «Un merito, che gli frutta e per il suo avanzamento e per la sua felicità. Lieto, se vede le sue cure riuscite a buon successo, ne gode, come un precettore gode del buon esito del suo allievo».
Domanda: – E se non vi riesce, deve risponderne?
Risposta: «No, perché ha fatto quanto stava in lui».

Domanda: – Lo Spirito protettore, che vede il suo protetto seguire una cattiva via nonostante i suoi ammonimenti, ne prova pena, e questa diminuisce forse la sua felicità?
Risposta: «Si attrista per gli errori di lui, e lo compiange; ma quell’afflizione non ha le angosce della paternità terrena, perché egli sa che vi è rimedio al male, e che quanto non si fa oggi si farà domani».

Domanda: – Possiamo noi sapere il nome del nostro Spirito protettore?
Risposta: «Come volete sapere nomi che non esistono per voi? Credete voi dunque che fra gli Spiriti non vi possano essere che quelli che conoscete?».

Domanda: – E allora come invocarlo?
Risposta: «Dategli il nome che volete; quello (se così vi piace) di uno Spirito superiore, per il quale avete simpatia e venerazione: la vostra Guida verrà alla chiamata, perché tutti gli Spiriti buoni sono fratelli, e si assistono a vicenda».

Domanda: – Gli Spiriti protettori, che prendono dei nomi conosciuti, furono sempre realmente in vita le persone che li portavano?
Risposta: «No; ma Spiriti a loro simpatici, che spesso vengono mandati da esse. Se vedono che proprio non potete fare
a meno del loro nome, ne prendono uno che v’ispira fiducia. Quando voi quaggiù non potete compiere un ufficio in persona, ne incaricate un amico fidato, che agisce in vostro nome».

Domanda: – Quando saremo tornati alla vita d’oltretomba, riconosceremo il nostro Spirito protettore?
Risposta: «Sì, e può darsi che lo abbiate conosciuto già prima d’incarnarvi».

Domanda: – Le Guide appartengono tutte alla classe degli Spiriti superiori? Ce ne sono anche fra gli inferiori? Un padre, per esempio, può divenire lo Spirito protettore di un suo figliuolo?
Risposta: «La protezione richiede nel protettore un grado di elevatezza, di potere e di virtù superiore a quello del protetto. Il padre, che protegge un suo figliuolo, può essere a sua volta assistito da uno Spirito più elevato».

Domanda: – Gli Spiriti dei buoni che hanno lasciato la terra, possono sempre proteggere i loro cari, che sopravvivono?

Risposta: «Il loro potere è più o meno limitato, e non sempre la condizione in cui si trovano lascia loro la piena libertà di agire.

Domanda:- Hanno egualmente i propri Spiriti protettori anche gli uomini in in stato selvaggio o d’inferiorità morale? E in tal caso queste Guide sono di ordine elevato, come quelle degli uomini più progrediti?
Risposta: «Ciascun uomo ha uno Spirito che vigila su lui; ma le missioni sono relative al loro oggetto. A un bambino, che impara a leggere, date voi forse un professore di filosofia? Il grado dello Spirito protettore è proporzionato a quello dello Spirito protetto. Nel tempo stesso che avete ciascuno uno Spirito superiore a voi, il quale vi custodisce, ciascuno di voi può a sua volta proteggere uno Spirito, che gli sia inferiore, ed i progressi fatti fare a questo contribuiranno ad accrescere il suo proprio. Dio non chiede allo Spirito più di quanto comportino la sua natura, e il grado al quale è pervenuto».

Domanda: – Allorché lo Spirito di un padre, che custodisce il figliolo, si reincarna, continua a vegliare su lui?
Risposta: «Gli riesce più difficile, ma egli prega in un momento di libertà uno Spirito simpatico di aiutarlo nella sua missione. D’altra parte, gli Spiriti non ricevono se non missioni, che possono compiere, sino alla fine. Lo Spirito incarnato, specie nei mondi, ove l’esistenza è materiale, è troppo legato al suo corpo, perché possa dedicarsi al compito di assistere altri personalmente: per questa ragione gli Spiriti protettori poco elevati sono essi stessi assistiti da altri Spiriti, che sono a loro superiori; onde se i primi mancano in qualche cosa, sono sostituiti dai secondi».

Domanda: – Come lo Spirito protettore che lo guida al bene, ha forse ogni incarnato anche uno Spirito cattivo o genio malefico, che lo spinge al male, e gli fornisce occasione di lottare fra quello e questo?
Risposta: «No. Gli Spiriti cattivi quando se ne porge loro l’occasione tentano sempre di allontanare gli uomini dalla retta via; ma quando uno di essi si attacca ad un incarnato, lo fa di sua volontà, perché spera di esserne ascoltato: allora vi è lotta fra lo Spirito buono ed il cattivo, e vince quello dei due a cui l’uomo stesso concede il dominio sopra di sé».

Domanda: – Possiamo noi avere nello stesso tempo più Spiriti protettori?
Risposta: «Più Spiriti protettori no, ma bensì più Spiriti simpatici di maggiore o minore elevatezza, che vi portano affezione, e si curano di voi».

Domanda:- Gli Spiriti simpatici agiscono per missione?
Risposta: «Talvolta possono farlo per una missione temporanea; ma quasi sempre non sono sollecitati che dalla somiglianza dei pensieri e dei sentimenti così nel bene come nel male».

Domanda: – Sembra si possa da questo dedurre che gli Spiriti simpatici possono essere tanto buoni che cattivi?
Risposta: «Appunto; l’uomo trova sempre Spiriti che si addicono a lui, qualunque sia il loro carattere».

Domanda:- Gli Spiriti familiari sono la stessa cosa che i simpatici?
Risposta: «Ci sono infinite gradazioni di protezione e di simpatia: date loro il nome che volete. Lo Spirito familiare è in certo modo l’amico di casa».

Domanda:-Ci sono incarnati che talora vediamo attaccarsi ai fianchi di altri per spingerli alla rovina, o per guidarli sulla buona via. Chi sono essi?
Risposta: «Certe persone esercitano in realtà sopra altre una specie di fascino quasi irresistibile. Quando questo
avviene per il male, trattasi di Spiriti cattivi, di cui si valgono altri peggiori per meglio soggiogare la vittima. Dio può permetterlo per provarvi».

Domanda: – Il nostro Spirito protettore, od anche un genio malefico, si potrebbe incarnare per accompagnarci nella vita più direttamente?
Risposta: «Avviene qualche rarissima volta: di solito, essi danno tale incarico ad altri Spiriti incarnati, che sono loro simpatici».

Domanda: – Ci sono Spiriti, che si dedicano a proteggere tutta una famiglia?
Risposta: «Ci sono Spiriti che proteggono i membri di una stessa famiglia, perché vivano insieme uniti dall’affetto; ma non ci sono Spiriti protettori dell’orgoglio delle razze».

Domanda: – Poiché gli Spiriti sono attratti dalle loro simpatie verso gli individui, sono egualmente attratti verso alcuni gruppi di persone da cause particolari?
Risposta:- «Gli Spiriti vanno di preferenza ove trovano i loro simili, poiché ivi stanno a loro agio e più sicuri di essere ascoltati. Gli uomini, siano soli, o formino un tutto collettivo, come un’assemblea, una città od un popolo, attraggono sempre a sé gli Spiriti in ragione delle loro tendenze. Ci sono dunque enti morali, città e popoli che sono assistiti da Spiriti più o meno elevati, secondo il carattere e le passioni, che vi dominano. Gli Spiriti imperfetti si allontanano da chi li respinge: dalla qual cosa risulta che il perfezionamento morale dei corpi collettivi, come quello degli individui, tende ad eliminare gli Spiriti cattivi e ad attirare i buoni, che suscitano e mantengono nelle masse il sentimento del bene».

Domanda:- – Le unioni d’individui, come le società, le città, le nazioni, hanno i loro Spiriti protettori speciali?
Risposta: «Sì, perché sono individualità collettive, che camminano con un proposito comune, ed hanno bisogno di una direzione superiore».

Domanda:– Gli Spiriti protettori delle masse sono più elevati che quelli dei singoli individui?
Risposta: «Secondo i casi, cioè, secondo lo sviluppo intellettuale e morale della massa, che essi proteggono, al quale sviluppo è relativa la loro superiorità».

Domanda:- – Certi Spiriti possono promuovere il progresso delle arti, proteggendo quelli che se ne occupano?
Risposta: «Certamente, e assistono chi li invoca, quando però ne sia degno, poiché non possono fare che i ciechi vedano, né che i sordi odano».

Domanda:-Il presentimento è sempre un avviso dello Spirito protettore?
Risposta: «Può essere il consiglio intimo e occulto di qualunque Spirito, che vi ami; ma, per lo più, viene dall’intuito delle prove che avete voluto subire: è la voce dell’istinto. Lo Spirito, prima d’incarnarsi, ha conosciuto le fasi principali della sua futura esistenza, cioè il genere di prove, cui stava per accingersi: ora, dunque, di quelle fra esse, che hanno un carattere spiccato, serba dentro di sé una specie d’impressione, e questa, che è la voce dell’istinto, risvegliandosi, quando il fatto sta per avverarsi, diviene presentimento».

Domanda: – I presentimenti e la voce dell’istinto sono sempre vaghi. Che cosa dobbiamo fare nell’incertezza?
Risposta: «Invocare la vostra Guida, o pregare Dio, che vi mandi qualcun altro dei suoi messaggeri».

Domanda:- – Gli avvertimenti dei nostri Spiriti protettori hanno per unico oggetto la vita morale, o riguardano anche la materiale?

Risposta: «L’una e l’altra, poiché si danno in tutto pensiero del vostro meglio; ma voi sovente chiudete gli orecchi ai buoni avvisi, e siete sventurati per colpa vostra».

Allan Kardec*  Il libro degli spiriti

Nota* Allan Kardec – è il nome con cui è conosciuto uno dei grandi pensatori del Cristianesimo spiritista. Si Chiamava in realtà Hippolyte Lèon Denizard Rivail. Nato a Lyon in Francia(1804) da famiglia borghese che lo educa a principi forti, di onestà e virtù. Dopo i primi studi a Bourg, i genitori nel 1814 lo mandano a studiare nel prestigioso Istituto Pedagogico di Jean Henry Pestalozzi a Yverdon, sul lago di Neuchatel, in Svizzera. Nell’istituto si seguivano i principi naturalistici del grande filosofo Jean Jacques Rousseau: i giovani vi venivano educati senza il ricorso, a quel tempo abituale, a punizioni corporali.

Nel 1818 Lèon si diploma brillantemente: conosce, oltre al francese, l’inglese, il tedesco, e l’olandese e possiede una straordinaria preparazione etica e culturale. Fonda a Parigi una scuola ispirata alla Pedagogia di Pestalozzi. Nel 1831 pubblica il fondamentale studio ” Qual è il sistema di studio più in armonia con le necessità dell’ epoca? ” grazie al quale ottiene il Premio dell’ Accademia reale di Arras. Si dedicò alla pedagogia fino al 1848, quando iniziò a studiare lo Spiritismo. La sua piena conversione avvenne perô solo tra il 1854 ed 1855.
Le prime esperienze medianiche osservate da Lèon Denizard si verificarono in una non meglio precisata sera del maggio 1855 nella casa parigina della signora Plainemaison. Decise cosi di studiare razionalmente le legge che presiedono ai fenomeni spiritisti . Il 25 marzo 1856, dopo mesi di studi indefessi, aveva raccolto gran parte del materiale che andrà a costituire Il Libro degli Spiriti, diventando così il codificatore di quei fenomeni. Poco più di un mese dopo, il 30 aprile, seppe della sua missione dalla medium Aline C. Scelse lo pseudonimo Allan Kardec per i misteriosi legami che lo vincolavano a vite anteriori, ma soprattutto per non mischiare la sua opera di docente con il suo lavoro di codificatore spiritista.
Con straordinaria passione scrive Il Libro degli Spiriti, pubblicato nel 1857, conteneva 501 quesiti, stampati su doppia colonna, una per le domande, l’altra per le risposte degli spiriti.
Dal 1857 al 1869 si dedicò completamente al spiritismo: fondò nell’ aprile 1858, la Società parigina per gli Studi Spiritisti e, poco dopo, la Rivista Spiritista. Via via diede vita a un poderoso sistema di corrispondenza con diversi paesi, viaggiando e tenendo conferenze per stimolare la formazione di nuovi centri e per completare la sua missione di codificatore. Pubblicò altri quattro libri, che con il Libro degli Spiriti formano il cosiddetto Pentateuco Kardequiano: Libro dei Medium(1861)/Il Vangelo secondo lo Spiritismo(1864)/Il Cielo e l’Inferno(1865)/La Genesi(1868).
Nel pieno dell’attività quando non aveva ancora 65 anni, Allan Kardec disincarnò il 31 marzo 1869, per un aneurisma cerebrale.”