Il viaggio dello spirito dei Bambini

Domanda:-Lo Spirito di un fanciullo morto in tenera età ha lo stesso valore che quello di un adulto?

Risposta: «Talora molto di più, poiché può essere vissuto assai più a lungo, e quindi avere maggiore esperienza,
specialmente se ha progredito».
Domanda: – Dunque, lo Spirito di un bambino può essere più progredito di quello di suo padre?
Risposta: «Spessissimo: non lo vedete sovente voi stessi sulla terra?».
Domanda_Lo Spirito di un fanciullo, che muoia in tenera età, non avendo potuto commettere il male, appartiene ai gradi superiori?
Risposta: «Se non ha commesso il male, non ha neppure fatto del bene, e Dio non lo esime dalle prove, che deve subire. Se poi fosse superiore, non lo sarebbe già perché fra voi era un fanciullo, ma perché aveva molto progredito prima di reincarnarsi».

Domanda:- Perché vediamo così spesso troncata la vita nell’infanzia?
Risposta: «La poca durata della vita di un fanciullo può essere per lo Spirito incarnato in lui il compimento di un’anteriore esistenza interrotta prima del termine stabilito, e la sua morte è spesso una prova od una espiazione per i genitori».
Domanda: – Quale sorte tocca allo Spirito di un fanciullo morto in tenera età?
Risposta: «Se morto per essere venuto meno al còmpito intrapreso, egli ricomincia una nuova esistenza».
Domanda:-I genitori trasmettono ai figli una parte della loro anima, o danno loro soltanto la vita animale, a cui un’anima viene più tardi ad aggiungere la vita morale?
Risposta: «I genitori danno ai figli la vita animale soltanto, perché l’anima è indivisibile. Un padre idiota può avere figli d’ingegno e viceversa».

Domanda:-Poiché abbiamo avuto parecchie esistenze, la parentela deve risalire al di là dell’attuale?
Risposta: «Non può essere diversamente. La successione delle esistenze corporee stabilisce in ciascuna fra gli Spiriti dei legami, che risalgono alle anteriori: da ciò spesso le cause della simpatia, che vi lega a persone da voi credute estranee».
Domanda:- Ad alcuni può sembrare che la dottrina della reincarnazione distrugga i legami di famiglia col farli risalire
al di là della esistenza attuale.
Risposta: «Li estende ma non li distrugge. Poiché la parentela è fondata sopra affetti anteriori, i vincoli che uniscono i
membri di una stessa famiglia, sono anzi meno precari. Essa rafforza e moltiplica i doveri della fraternità poiché il
vostro vicino o il vostro servo può essere uno Spirito a voi già congiunto in passato per legami di sangue».

Domanda: – Essa tuttavia diminuisce l’importanza che alcuni annettono alla propria discendenza, poiché uno può
aver avuto per padre uno Spirito, il quale sia appartenuto a tutt’altra famiglia o sia vissuto in tutt’altra condizione che la sua.

Risposta: «E’ vero: ma questa importanza si appoggia unicamente sull’orgoglio. Quello che in gran parte gli uomini onorano nei loro sentimenti, sono i titoli, i gradi, la fortuna. Molti si adonterebbero di aver avuto per avo un onesto calzolaio, e invece si gloriano di discendere da un gentiluomo dissoluto. Ma, checché‚ dicano o facciano, non toglieranno alle cose di essere quelle che sono, poiché‚ Dio non ha regolato le leggi della natura sulla loro vanità».

Domanda:-I genitori trasmettono spesso ai loro figli una rassomiglianza fisica. Trasmettono loro anche una rassomiglianza morale?
Risposta: «No, poiché‚ hanno anime o Spiriti diversi. Il corpo procede dal corpo, ma lo Spirito non procede da nessun altro Spirito. Fra i discendenti di tutte le singole razze non vi è che consanguineità».

Domanda: – Da dove vengono le rassomiglianze morali, che talvolta esistono fra i genitori ed i figli?
Risposta: «Dall’essere Spiriti simpatici attratti gli uni verso gli altri dalla parità di tendenze».

Domanda:- Lo Spirito dei genitori ha influenza su quello dei figli dopo la loro nascita?
Risposta: «Sì, e grandissima. Come abbiamo già detto, gli Spiriti devono vicendevolmente aiutarsi a progredire.
Orbene: gli Spiriti dei genitori hanno per còmpito di svolgere quello dei loro figliuoli per mezzo dell’educazione: chi vi manca è colpevole!!!».

Domanda:- Perché mai certi genitori buoni e virtuosi danno la vita a figli di natura perversa? In altri termini: Possono i parenti, per forza di volontà e di preghiera, attrarre nel corpo del figlio nascituro uno Spirito
buono anziché‚ uno cattivo? Perché‚ le buone qualità dei genitori non attraggono sempre per simpatia buoni Spiriti ad incarnarsi come loro figli?
Risposta: «Uno Spirito cattivo può chiedere d’incarnarsi presso buoni genitori nella speranza che i loro consigli lo distolgano dalla cattiva strada; e spesso Iddio lo concede. ».

Domanda:-I genitori trasmettono spesso ai loro figli una rassomiglianza fisica. Trasmettono loro anche una rassomiglianza morale?

Risposta:- «No; ma possono migliorare lo Spirito del figlio, che hanno fatto nascere, e che è loro affidato. E’ per essi un dovere. Figli cattivi sono prove per i genitori».

Domanda:- Da dove viene la somiglianza di carattere, che esiste spesso tra due fratelli, e specialmente fra gemelli?
Risposta: «Dall’essere Spiriti simpatici, che si avvicinano per la somiglianza dei sentimenti, e sono felici di trovarsi assieme».

Domanda:-Nei gemelli, i cui corpi sono congiunti, e che hanno organi in comune, ci sono due Spiriti, cioè due anime?
Risposta: «Sì; ma la loro somiglianza non ne forma spesso che una sola ai vostri occhi

Domanda:-Poiché‚ gli Spiriti s’incarnano nei gemelli per simpatia, da che proviene l’avversione, che talora domina fra loro?
Risposta: «Non è regola assoluta che nei gemelli vi siano sempre Spiriti simpatici. Cattivi Spiriti possono voler lottare insieme sul teatro della vita».

Domanda:-Da che proviene il carattere speciale, che distingue un popolo da un altro?
Risposta: «Gli Spiriti formano famiglie determinate dalla similitudine delle tendenze più o meno pure, secondo la loro
elevatezza. Ora, ogni popolo è una grande famiglia in cui si riuniscono Spiriti simpatici, e la propensione ad unirsi dei membri di queste famiglie ne costituisce il carattere distintivo. Credete voi che Spiriti buoni ed umani preferiscano incarnarsi fra un popolo barbaro e feroce? No: gli Spiriti simpatizzano con le masse, come simpatizzano con gli individui. In quel caso, essi si trovano nell’ambiente, che loro è proprio».

Domanda:- Quando avviene l’unione dell’anima col corpo?
Risposta: «Essa incomincia alla concezione, ma non è perfetta che al momento della nascita. Dall’istante della concezione, lo Spirito che abiterà in quel corpo, vi è unito per un legame fluidico, che diviene sempre più forte fino al punto nel quale il bambino vede la luce. Il grido che allora sfugge al neonato annunzia che egli fa parte dei viventi e dei servi di Dio».

Domanda:- L’unione dello Spirito col corpo è indissolubile dal momento della concezione? Durante il periodo della gestazione potrebbe lo Spirito rinunziare ad incarnarsi in quel corpo?
Risposta: «L’unione è indissolubile nel senso che nessun altro Spirito potrebbe sostituirsi al designato. Siccome, però, i legami di questa unione sono debolissimi, vengono facilmente rotti, anche per volontà dello Spirito stesso, il quale indietreggi dinanzi alla prova che ha scelto: e allora il neonato cessa di vivere».

Domanda:- Che fa lo Spirito se il corpo da lui scelto muore prima di nascere?
Risposta: «Ne sceglie un altro».
Domanda: – Qual è l’utilità di queste morti premature?
Risposta: «Per lo più nessuna, poiché sono determinate dalle imperfezioni della materia».
Domanda:- Che vantaggio può trarre uno Spirito dalla sua incarnazione in un corpo che muore pochi giorni dopo la
nascita?
Risposta: «Pochissimo, o nessuno, poiché, non avendo egli ancora, può dirsi, coscienza della vita, l’importanza della
morte è quasi nulla per lui; mentre, come vi abbiamo detto, questa è spesso una prova per i genitori.

Domanda:-Conosce lo Spirito con precedenza che il corpo che sceglie non ha probabilità di vita?
Risposta: «Qualche volta sì; ma se lo sceglie per questa ragione, vuol dire che recede dalla prova».
Domanda:-Quando, per un motivo qualsiasi fallisce allo Spirito il mezzo di incarnarsi, vi rimedia egli subito, scegliendo
un altro corpo in formazione?
Risposta: «Non subito, salvo che la reincarnazione istantanea sia stata effetto di una previdente determinazione anteriore».

Domanda:-Alla nascita del corpo lo Spirito riacquista immediatamente la pienezza delle sue facoltà?
Risposta: «No: esse si svolgono gradatamente insieme con gli organi. Siccome lo Spirito entra in una esistenza nuova, ha bisogno di imparare a servirsi dei suoi strumenti. Le idee gli ritornano a poco a poco come in un uomo che esce dal sonno, e si trova in una condizione differente da quella in cui era prima di addormentarsi».

Domanda:- Poiché l’unione dello Spirito col corpo non è realmente compiuta se non dopo la nascita di questo, il feto
deve considerarsi come animato, o no?
Risposta: «Lo Spirito, che dovrà animarlo, esiste fuori del corpo, cosicché, a rigore di termini, esso non ha ancora
anima; ma poiché l’incarnazione sta per avvenire, il feto è già legato a quell’anima che è sul punto di acquistare».
Domanda:-Come si spiega la vita uterina?
Risposta: «Come quella della pianta, che vegeta. Il feto vive della vita animale. L’uomo ha in sé la vita animale e la vita vegetativa, che poi si compiono alla nascita di lui con la vita spirituale».

Domanda:- La scienza insegna che spesso vengono concepiti dei feti, che già nel seno della madre non sono vitali: è vero? E, se sì, a quale scopo?
Risposta: «Verissimo, e Dio lo permette come prova tanto per i genitori quanto per lo Spirito, che vi si dovrebbe incarnare».
Domanda:-Fra i bambini nati morti ce ne sono forse alcuni, che non erano stati destinati alla incarnazione di uno Spirito?
Risposta: «Sì, ce ne sono di quelli che non erano destinati all’incarnazione di uno Spirito, e in questo caso la morte è una prova per i genitori».

Domanda: – Un essere simile può nascere a tempo?
Risposta: «Qualche volta sì; ma non vive mai».
Domanda:- Dunque, ogni bambino che nasce vivo, e sopravvive alla nascita, ha necessariamente incarnato in sé uno Spirito?
Risposta: «Senza dubbio, altrimenti non sarebbe un essere umano».

Domanda:- Che cosa è, rispetto allo Spirito, l’aborto?
Risposta: «Un’esistenza nulla, che deve essere ricominciata».
Domanda:- L’aborto procurato è un delitto in ogni tempo della gestazione?
Risposta: «Sempre, poiché trasgredisce la legge di Dio chi impedisce ad un’anima di sopportare le prove di cui il corpo doveva essere lo strumento».

Domanda:-E’ giusto avere in ogni caso per il feto gli stessi riguardi che si hanno per il corpo di un bambino, della cui vitalità si fosse già sicuri?
Risposta:-«Inchinatevi sempre ai decreti di Dio, e non trattate con leggerezza cose di tanta gravità. Perché non rispettereste le opere della creazione, anche se qualche volta rimangano incompiute per volontà del Creatore? Ciò sta nei suoi disegni, che nessuno ha il diritto di giudicare».

 

Allan Kardec*  Il libro degli spiriti

Nota* Allan Kardec – è il nome con cui è conosciuto uno dei grandi pensatori del Cristianesimo spiritista. Si Chiamava in realtà Hippolyte Lèon Denizard Rivail. Nato a Lyon in Francia(1804) da famiglia borghese che lo educa a principi forti, di onestà e virtù. Dopo i primi studi a Bourg, i genitori nel 1814 lo mandano a studiare nel prestigioso Istituto Pedagogico di Jean Henry Pestalozzi a Yverdon, sul lago di Neuchatel, in Svizzera. Nell’istituto si seguivano i principi naturalistici del grande filosofo Jean Jacques Rousseau: i giovani vi venivano educati senza il ricorso, a quel tempo abituale, a punizioni corporali.

Nel 1818 Lèon si diploma brillantemente: conosce, oltre al francese, l’inglese, il tedesco, e l’olandese e possiede una straordinaria preparazione etica e culturale. Fonda a Parigi una scuola ispirata alla Pedagogia di Pestalozzi. Nel 1831 pubblica il fondamentale studio ” Qual è il sistema di studio più in armonia con le necessità dell’ epoca? ” grazie al quale ottiene il Premio dell’ Accademia reale di Arras. Si dedicò alla pedagogia fino al 1848, quando iniziò a studiare lo Spiritismo. La sua piena conversione avvenne perô solo tra il 1854 ed 1855.
Le prime esperienze medianiche osservate da Lèon Denizard si verificarono in una non meglio precisata sera del maggio 1855 nella casa parigina della signora Plainemaison. Decise cosi di studiare razionalmente le legge che presiedono ai fenomeni spiritisti . Il 25 marzo 1856, dopo mesi di studi indefessi, aveva raccolto gran parte del materiale che andrà a costituire Il Libro degli Spiriti, diventando così il codificatore di quei fenomeni. Poco più di un mese dopo, il 30 aprile, seppe della sua missione dalla medium Aline C. Scelse lo pseudonimo Allan Kardec per i misteriosi legami che lo vincolavano a vite anteriori, ma soprattutto per non mischiare la sua opera di docente con il suo lavoro di codificatore spiritista.
Con straordinaria passione scrive Il Libro degli Spiriti, pubblicato nel 1857, conteneva 501 quesiti, stampati su doppia colonna, una per le domande, l’altra per le risposte degli spiriti.
Dal 1857 al 1869 si dedicò completamente al spiritismo: fondò nell’ aprile 1858, la Società parigina per gli Studi Spiritisti e, poco dopo, la Rivista Spiritista. Via via diede vita a un poderoso sistema di corrispondenza con diversi paesi, viaggiando e tenendo conferenze per stimolare la formazione di nuovi centri e per completare la sua missione di codificatore. Pubblicò altri quattro libri, che con il Libro degli Spiriti formano il cosiddetto Pentateuco Kardequiano: Libro dei Medium(1861)/Il Vangelo secondo lo Spiritismo(1864)/Il Cielo e l’Inferno(1865)/La Genesi(1868).
Nel pieno dell’attività quando non aveva ancora 65 anni, Allan Kardec disincarnò il 31 marzo 1869, per un aneurisma cerebrale.”

Il viaggio dello spirito dei Bambini