Reincarnazione: PERCHE’ CI REINCARNIAMO?

Siamo esseri spirituali dotati di mente, spirito e volontà. Sappiamo di avere la capacità di creare e la libertà di scegliere e sappiamo di poter sia immergere la nostra identità spirituale nell’esistenza materiale che portare l’identità spirituale nella materialità. Ma perché? Perché siamo qui è perché ci reincarniamo?

Alla base della nostra esistenza c’è l’essere compagni di Dio e i suoi collaboratori nella creazione.

Dal momento che Dio vuole che i suoi compagni non siano altro che coetanei che lo hanno scelto con la stessa libertà con cui lui ha scelto loro, siamo stati dotati di libera volontà. Dio non desidera dei cloni di se stesso o dei lacché senza testa come co-creatori, ma individui che possono partecipare completamente alle meraviglie dell’esistenza che ha preparato per noi. Il processo della reincarnazione ci fornisce l’opportunità di diventare compagni e co- creatori di questo tipo.

Al fine di consentire lo sviluppo della nostra individualità, Dio ci ha creato con una forma immatura, lasciando spazio alla nostra crescita spirituale per diventare suoi compagni adulti.

Questo, quindi, è il motivo principale che sta alla base della reincarnazione.

Tutte le nostre esperienze, vita dopo vita, rappresentano una nuova opportunità di completare la nostra essenza di esseri spirituali.

Come accade in qualsiasi processo di maturazione, le nostre vite successive aggiungono il tipo di profondità alla nostra comprensione che viene solo con l’esperienza e ci forniscono l’opportunità di imparare dai nostri errori.

Infine, ci forniscono le opportunità di cui abbiamo bisogno per sviluppare il nostro talento, le nostre abilità, la creatività e la capacità di amare. Tutto ciò ha bisogno di tempo.

Se teniamo presente che il motivo della nostra crescita è l’incontro con Dio, possiamo ben comprendere che abbiamo bisogno di più tempo che il ciclo di una sola vita.

Non possiamo neanche accelerare questo processo, in quanto accelerarlo significherebbe precludere alcune fasi importanti della crescita. E ognuna di queste fasi è essenziale, in quanto solo quando completeremo questo processo di crescita saremo in grado di ottenere quel ruolo particolare che Lui ha preparato per noi.

Una cosa che ci può aiutare a comprendere l’assoluta necessità di crescere, spiritualmente prima di essere veramente vicini a Dio, è considerare il rapporto esistente tra un padre e un figlio:

C’è una grande differenza tra il livello di affetto che un neonato può donare al padre e quello che può donare un bambino già cresciuto. Il padre saggio e animato da vero amore sarà, come Dio, pienamente soddisfatto dell’individualità che il bambino svilupperà, e che lo renderà un’altra persona e non solamente un mero riflesso di sè.

Ma la crescita può presentare degli inganni e molte delle richieste da parte del bambino deviano sulla strada della ribellione.

Questo si è verificato senz’altro in noi come anime. Tuttavia anche la nostra ribellione non ha bisogno di chiudere la porta alla crescita; l’apprendimento può risultare da tutte le scelte che effettuiamo sulla terra.

In termini chiari e semplici, la vita fisica sulla terra ci fornisce l’opportunità di fare delle scelte ed è testimone dei risultati delle scelte compiute.

È in questa vita-e in tutte le vite che abbiamo vissuto o che vivremo su questa terra-che possiamo imparare ad esercitare il nostro libero arbitrio in modo tale da sostenere l’ individualità piuttosto che la ribellione.

Il processo della reincarnazione è stato spesso paragonato ad una scuola per anime in cui ogni vita rappresenta un esame dove saremo promossi o bocciati. Le lezioni che siamo qui per apprendere riguardano il modo in cui ci relazioniamo agli altri, come ci poniamo di fronte a problemi quali amore, creatività, potere e sessualità, la nostra capacità di essere onesti, integri ed e altruisti ed infine il concetto di noi stessi in qualità di figli di Dio da lui amati ed eredi di tutta la sua creazione.

Tutti gli esami a cui siamo bocciati dobbiamo ripeterli, quelli che passiamo ci conducono alla laurea.

La vita sulla terra è decisamente un esercizio in cui si impara agendo.

Impariamo attraverso l’esperienza diretta che i nostri pensieri, parole e fatti costruttivi, conducono a una maggiore armonia nelle nostre vite e le vite di quelli che ci circondano, e viceversa che i nostri pensieri parole e fatti distruttivi porteranno certamente, prima o poi una disarmonia.

Questo rapporto tra scelte e i risultati è la dinamica principale in base alla quale opera la reincarnazione. È chiamata legge di causa ed effetto O, per usare un termine orientale che in sanscrito significa ” fatto” , è il karma.

Il karma viene spesso erroneamente interpretato come un sistema di punizioni e meriti, dove comunque moltissima enfasi viene posta sulle punizioni per i misfatti compiuti. È comprensibile imbattersi in una simile credenza, in quanto è vero che il karma ci fornisce delle esperienze spiacevoli e spesso dolorose come conseguenza delle scelte distruttive operate in passato.

Ma il karma porterà anche benefici e le benedizioni delle scelte buone e costruttive, che possiamo interpretare come meriti. Anche se conosciamo queste due versioni del karma in termini di punizione emerito, il karma in effetti è una forza neutra analoga a qualsiasi serie di leggi fisiche.

Ad esempio: noi non diciamo che la gravità ci punisce quando cadiamo da una finestra del secondo piano e non decidiamo neanche che le leggi dell’aerodinamica ci premiano quando l’aereo su cui voliamo rimane  per aria.

Noi sappiamo che queste leggi di gravità e di aerodinamica sono parte dell’ordine naturale del mondo in cui viviamo, e sappiamo che siamo noi a determinarle, grazie alla nostra interazione con queste leggi, sia che esse ci aiutino o ci nuocciono.

Il karma è una legge simile a queste, ma invece di operare strettamente all’interno del mondo fisico, agisce nel mondo delle idee, dell’etica, delle motivazioni e della moralità. La legge di causa ed effetto è l’espressione naturale della divinità e dell’armonia di questo universo, a cui noi abbiamo attribuito il nome di Dio.

In veste di forza spinta verso l’armonia , l’azione di questa legge sarà sempre nella direzione del mantenimento di questa armonia.

Ne consegue che le scelte da noi operate sembrano portare dei premi; esse si muovono nel flusso dell’armonia per cui non possono far altro che apportare ulteriore armonia.

Al contrario le nostre scelte distruttive, muovendosi in opposizione al flusso naturale armonico, non possono far altro che apportare esperienze negative, che noi possiamo definire punizioni, anche se in realtà è il sistema guida di causa ed effetto a rimetterci sui binari giusti.

Un corollario di quanto è stato detto prima è che niente ci accade che non sia il prodotto delle nostre scelte.

Questa è un’altra prospettiva del principio che abbiamo considerato in precedenza, secondo il quale siamo noi a creare la nostra realtà. Attraverso i modelli di pensiero e azione da noi creati, mettiamo in campo nella nostra vita delle forze reali, forze che apporteranno in noi delle condizioni in linea con ciò che noi stessi abbiamo costruito, sempre secondo la legge innegabile di causa ed effetto.

A volte le scelte che facciamo portano a veloci risultati facilmente riconducibili all’azione originale.

Ad esempio, uno studente copia ad un esame, viene scoperto e bocciato.

A volte i risultati vengono improvvisamente, ma il collegamento all’azione originale è simbolico o tematico, piuttosto che letterale e diretto.

Ad esempio, qualcuno, a costo di grandi sacrifici, mette a disposizione dei soldi per aiutare un’altra persona bisognosa e poi vince la lotteria la settimana dopo.  Altri tipi di scelte consolideranno in noi uno slancio morale in attesa di vedere concretamente i risultati.

Ad esempio, uno studente copia ad un esame, ottiene il massimo dei voti, poi successivamente qualcuno agirà scorrettamente nei suoi confronti.

Oppure una persona, a costo di enormi sacrifici, aiuta altri individui ben più bisognosi di lui e non riesce mai a sollevare le proprie finanze al di sopra del livello di sussistenza. Tuttavia, in una vita futura, quella persona crescerà in mezzo ad agi e ricchezze.

Dal momento che non sappiamo che tipo di esperienze abbiamo avuto prima e non conosciamo le esperienze di chi ci sta attorno, il “fato”  può sembrarci capriccioso, riservando fatica, tormenti o sofferenze in gran quantità a qualcuno, mentre dispensa fortune ad altri.

Ma la legge di causa ed effetto ci dice che niente accade che non derivi dalle nostre scelte e, cosa ancora più importante, ci dice che nulla accade che non conduca in ultima analisi al nostro bene e alla nostra crescita.

Questo è  fondamentale ai fini della comprensione della legge del karma: noi stessi abbiamo scelto tutto ciò che ci riguarda e possiamo crescere grazie ad ogni esperienza che la vita ci fa incontrare sulla strada.

Abbiamo già visto che lo stato di maturità spirituale, in cui saremo compagni  di Dio in questo universo, è lo scopo a cui mira questa esperienza.

È difficile, se non impossibile, avere un’idea chiara di questo stato, in quanto sarà completamente diverso da qualsiasi situazione conosciuta dal nostro sé conscio e fisico.

Le letture di Cayce ci dicono che ci conosciamo per quello che siamo, e che saremmo un’unica entità con quella realtà più grande che chiamiamo Dio. Non è implicito qui alcun annichilimento della personalità, anzi, verremo a conoscere il nostro sé come non l’abbiamo mai conosciuto prima.

Faremo una divisione fra i falsi sè della personalità e dell’ego che noi abbiamo creato e riusciremo ad identificarli e sostituirli con la conoscenza di noi stessi come esseri esterni e spirituali che condividono l’amore, la saggezza, la creatività, la pace la gioia che deriva dall’essere una sola cosa con Dio.

In un certo senso, noi torneremo a casa alla nostra fonte primaria. Ma quando torneremo, lo faremo in veste di anime più anziane, più sagge e più complete di quanto non fossimo all’inizio. Così probabilmente la visione migliore del fine a cui siamo diretti viene nel guardare da dove stiamo provenendo.

Lynn Elwell Sparrow – Reincarnazione

 

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