Esperienza di premorte con l’Angelo custode di un bambino
“Per mesi ci aveva implorato di comprargli una nuova bici per il suo compleanno, così, nel momento che la vide che sotto il portico, strappò subito i nastri colorati, ignorò gli otto piccoli amici riuniti per la sua festa di compleanno e scappò via a fare un giro veloce intorno all’isolato, ma non fece in tempo a vedere il pericolo giungere dall’altra parte della strada”.
La madre, Kathy, ricorda l’angoscia delle lunghe ore trascorse in sala d’attesa, senza sapere con certezza se il loro figliolo sarebbe morto o sopravvissuto.
“Era rimasto in stato d’incoscienza da quando un vicino di casa lo aveva investito violentemente con la sua auto. La sua bicicletta era maciullata ed i vicini mi dissero che Randy era volato per quindici o venti metri dal punto dell’impatto. Tutto quello che potevamo fare era pregare.”
Dopo un intervento chirurgico durato tre ore, il medico si recò dai suoi genitori in sala d’attesa e disse loro che la prognosi sembrava buona. Randy era in una sala di risveglio e non appena si fosse stabilizzato, sarebbe stato condotto in una stanza d’ospedale dove avrebbero potuto vegliarlo, anche se non sarebbe stato ancora abbastanza cosciente per rispondere a tono alle loro domande.
La mattina dopo, a circa diciassette ore di distanza dall’incidente, Randy riaprì gli occhi, vide i genitori al suo capezzale e sorrise. Dopo aver accettato in silenzio i loro baci ed abbracci, esclamò:”Wow, mamma, che viaggio!”
Steve e Kathy ridacchiarono a quelle prime parole del figlio. Poi Steve commentò:
“Sì, lo credo davvero sei andato in volo sopra il manubrio, eh?”
Randy annuì, poi fece una smorfia per il dolore del movimento. La sua testa era completamente avvolta nelle bende, lasciandogli solo uno spioncino intorno agli occhi ed un piccolo buco per la bocca.
“Sì, ho volato fino alle stelle e sono andato in Paradiso. Ho visto gli Angeli, e potrei
aver visto anche Gesù. Oh! Anche nonno Hansen.”
Steve e Kathy si guardarono l’un l’altro in silenzio…
“E ‘ancora sotto gli effetti dell’anestesia,” Kathy sussurrò.
“E ‘come se stesse sognando.”
Randy protestò alle parole sussurrate da sua madre.”Non era un sogno, io c’ero!”
Steve e Kathy finsero di essere d’accordo con le affermazioni del figlio in modo da non aggravare le sua condizioni dopo l’intervento chirurgico, ma nei giorni e nelle settimane successive, iniziarono ad avere una diversa opinione su quella storia e dovettero ammettere che Randy aveva sperimentato molto di più di un sogno. Secondo gli appunti presi da Kathy, ecco in sintesi il racconto di Randy della sua esperienza di pre-morte:
“Io non sapevo che cosa mi avesse colpito, mi sembrava di volare… poi è accaduta una cosa veramente divertente! Una parte di me -credo la mia anima -continuava a volare ed ho visto il mio corpo cadere a terra… sapevo che doveva fare un gran male sbattere a terra, quindi ero felice dove mi trovavo… ovunque fossi andato. Quando sono arrivato un pò più in alto, ho visto che era stato l’auto di Kurt che mi aveva colpito.
Gli ho sempre detto che guidava troppo veloce nel nostro quartiere, ma mi faceva le boccacce o mi prendeva in giro. Lui avrebbe dovuto darmi ascolto.
Ho pensato che mi avesse ucciso e che sarebbe andato in galera “.
Randy provò un momento di panico quando si rese conto che avrebbe potuto essere morto.
“Ed allora questo bellissimo Angelo è apparso accanto a me. Lui era davvero bello. Sembrava una star del cinema con le ali e la sua voce era come quella della mamma quando mi conforta se ho un mal di pancia o qualcos’altro. Mi disse di non preoccuparmi, perchè era con me e che sarebbe rimasta al mio fianco. Mi prese la mano, e allora mi sono sentito molto meglio.”
Randy continuò a raccontare che ben presto si avvicinarono ad un tunnel buio.
Quando si fermarono disse che aveva paura di andare nel buio, ma l’Angelo sorrise e gli disse che questo era l’unico modo per arrivare a destinazione.
“Potevo vedere una luce in fondo al tunnel, così ho detto:
“Va bene, a patto che non lasci andare la mia mano!”
Lui rise e mi disse:
“Ti ho detto che non avrei mai lasciato il tuo fianco. Sono stato con te da quando sei nato, infatti ero lì accanto a tua madre. Sono il tuo angelo custode!”
Randy gli chiese come si chiamasse.”Non abbiamo nomi nel modo che puoi intendere, ma se ti fa sentire meglio chiamami pure Areo” .
Il tunnel non fu una prova terribile, dopo tutto.
Randy e Areo lo attraversarono rapidamente, fluttuando al suo interno.
“Poi ci siamo ritrovati davanti a questa luce impressionante, così brillante e potente che davvero non si poteva guardare. Guardando Areo, gli chiesi che cosa dovessimo fare. Mi disse che saremmo dovuti entrare nella Luce e diventare uno con Essa. Prima che potessi chiedere cosa volesse dire, aveva già dato un piccolo strattone alla mia mano, e quindi entrammo nella luce. E ‘stato davvero bello, mi sentivo come se il mio corpo fosse esploso – in un modo piacevole – divenne un milione di atomi diversi ed ogni singolo atomo poteva pensare i propri pensieri ed avere i propri sentimenti.
Ad un tratto mi parve di sentire come se fossi un ragazzo, una ragazza, un cane, un gatto, un pesce.
Poi mi sentii come se fossi un vecchio, una vecchia e poi un bambino piccolo ”
Randy e Areo erano immersi in quello che sembrava essere un paesaggio meraviglioso, ornato con “milioni e milioni” di fiori colorati. Randy poteva sentire una bellissima musica suonare da qualche parte, in lontananza.
“Solo un pò più lontano ho potuto vedere un ponte con una persona che mi veniva incontro ed, oltre il ponte, ho visto una città d’oro con le torri come quelle dei castelli europei. L’intera città sembrava essere splendente di luce che s’irraggiava verso il cielo come un gigantesco faro. Ho potuto vedere che alcune delle cupole della città erano rosse, altre erano d’oro, e alcune blu. Le porte e le mura della città sembravano fatte di luce blu, rossa, viola.”
Poi Randy chiese ad Areo se aveva intenzione di fargli visitare la città.
L’angelo annuì. ” E’ la tua nuova casa Randy” fu la sua risposta.
Così cominciarono a camminare verso il ponte per entrare nella città e Randy si accorse che l’uomo in attesa sul ponte era suo nonno Hansen. Gli corse incontro e sentì le sue forti braccia intorno a lui.
Nonno Hansen, per tutta la sua vita, era stato un contadino del Minnesota ed era morto, sebbene fosse ancora un uomo molto forte, quando Randy aveva sei anni.
Randy chiese al suo amato nonno se ora avrebbe vissuto con lui lì in Cielo.
“Un giorno,” il nonno rispose. “Ma non adesso, hai ancora molte cose da imparare sulla Terra.
Questa volta, ragazzo mio, ti ci è mancato poco,” aggiunse con una risatina.
” Non sei ancora pronto per passare alla cassa.”
Areo sembrava perplesso….
“Mi sembrava che stessi facendo la cosa giusta, era tempo per Randy di tornare a casa”, disse il suo Angelo, ma nonno Hansen si strinse nelle spalle.
‘Mi è stato detto di incontrarvi presso il ponte e dirti di riportarlo a casa. Ha alcune lezioni che non ha ancora imparato ed un sacco di lavoro che non ha nemmeno iniziato a compiere.’
Prima che Areo lo prendesse per mano per il volo di ritorno, Randy vide
un’altra figura materializzarsi accanto a nonno Hansen, lì sul ponte.
“Ho capito subito che si trattava di Gesù,” ha dichiarato Randy, convinto dalla maestosità del visitatore. “Lo sapevo, l’ho capito dai suoi occhi.”
Randy non riuscì a ricordare tutte le cose che Gesù gli aveva detto, ma è certo solo di alcune.
“Gesù disse che non sarei mai più stato lo stesso di prima e che parte del potere della Luce sarebbe rimasto dentro di me. Mi ha anche detto di far sì che l’Amore che sento nel mio cuore sia espresso a tutte le persone che incontrerò e che non avrei mai dovuto preoccuparmi se la gente dubiterà della mia storia o se non riesce a capire quel che racconto. Gesù disse anche “Tutti potranno venire a vedere di persona quello che hai visto tu”.
Brad Steiger – Uno con la Luce