Nde near death experience: esperienze ai confini della morte
Molti sono i tentativi di spiegare l’esperienza di premorte chiamate anche nde near death experience, come qualcosa di diverso da un evento spirituale o da un barlume dell’aldilà. Vi sono, tuttavia, un paio di cose che rappresentano un enorme problema per questi ricercatori: come si spiega che i pazienti riescano a fare un resoconto così dettagliato della loro risuscitazione, spiegando perfettamente cosa hanno fatto i medici per riportarli alla vita? Come si spiega che tanti di loro sappiano cosa accadeva in un’altra stanza dell’ospedale, mentre si trovavano in sala operatoria?
Un uomo di 49 anni subì un infarto così grave che il medico, dopo 35 minuti di notevoli sforzi, rinunciò alla possibilità di rianimarlo e cominciò a compilare il certificato di morte. A quel punto, qualcuno notò un guizzo di vita: il medico si mise all’opera con tutti gli attrezzi necessari e, finalmente, riuscì a riattivare il cuore di quell’uomo.
Il giorno seguente, ritornato in sé, il paziente fu in grado di descrivere nei particolari quanto era accaduto al pronto soccorso. Il medico ne fu sorpreso, ma quel che più lo sconvolse fu la descrizione minuta dell’infermiera che si era precipitata ad assisterlo. Il paziente la dipinse perfettamente fino alla pettinatura legata e al cognome. Disse che la donna spingeva un carrello per il corridoio, con sopra una macchina con due specie di racket da ping pong (un congegno per l’elettroshock, basilare nell’attrezzatura da rianimazione). Quando il medico gli chiese come facesse a sapere il nome dell’infermiera e cosa costei avesse fatto mentre lui era sotto attacco, rispose che egli era uscito dal corpo e che, mentre cercava la moglie in corridoio, era passato attraverso la persona dell’infermiera, nel far questo, aveva letto il nome sulla targhetta e se l’era ricordato per poterla poi ringraziare. Parlai a lungo con il medico: era sconcertato. Soltanto accettandone la presenza sul posto, disse, si spiegava come quell’uomo avesse potuto riferire le cose con tanta precisione.
A Long Island , una donna di 70 anni ha avuto una esperienza di nde premorte: cieca dall’età di 18, riferì nei minimi dettagli quanto era accaduto intorno a lei mentre i medici tentavano di riportarla in vita dopo un attacco cardiaco. E lei riuscì a descrivere perfettamente gli strumenti usati dai medici, persino nei colori: e pensare che si trattava di strumenti nemmeno immaginabili cinquant’anni prima, quando quella donna era ancora vedente! Non solo: raccontò anche che, durante la rianimazione, il medico indossava un abito blu. Un altro caso sorprendente, a dimostrazione del fatto che l’esperienza di premorte è qualcosa di più che uno scherzo della mente, mi fu narrato da un medico del Sud Dakota. Nel recarsi in ospedale, una mattina, egli aveva tamponato un’auto.
La cosa l’aveva molto innervosito: temeva che quella gente lo citasse per danni, rivendicando chissà quali lesioni. Era ancora sconvolto dall’incidente quando, nel corso della mattinata, dovette correre al pronto soccorso per rianimare un paziente che aveva avuto un arresto cardiaco. Il giorno seguente, l’uomo che egli aveva salvato, gli raccontò una storia impressionante: ”Mentre ero al pronto soccorso, sono uscito dal mio corpo e l’ho vista lavorare.” Il medico cominciò a rivolgergli delle domande per sapere cosa avesse visto quell’uomo, e rimase sorpreso dalla precisione della descrizione. Il paziente gli disse dettagliatamente come erano fatti gli strumenti, e persino in che ordine erano stati usati, soffermandosi sui colori, sulle forme, financo sui quadranti delle apparecchiature. Ma la prova inconfutabile dell’autenticità dell’esperienza fu quando il paziente disse a quel giovane cardiologo :” Dottore, so che lei era preoccupato per quell’incidente, ma non v’è motivo di preoccuparsi per queste cose. Lei è uno che dedica la vita agli altri, nessuno le farà del male.”
Non solo quel paziente aveva accolto i dettagli fisici di quanto lo circondava, ma addirittura aveva letto nella mente del medico.
Dopo la conferenza dedicata ai medici, un uomo venne a raccontarmi di aver avuto una fortissima esperienza di near death experience, cosa che in seguito verificai con i medici che lo avevano curato: “ Ero gravissimo, in punto di morte per dei problemi di cuore, e contemporaneamente, in un altro reparto dell’ospedale, mia sorella stava morendo di coma diabetico.
Lasciai il mio corpo e mi spostai in un angolo della stanza, da dove vedevo tutto dall’alto. Improvvisamente, mi trovai a chiacchierare con mia sorella, che si trovavano su insieme a me, e alla quale ero molto legato. Eravamo nel pieno di una bella conversazione su quel che accadeva laggiù, quando lei cominciò ad allontanarsi. Cercai di seguirla, ma lei continuava a dirmi di restare dov’ero. Mi diceva che non era la mia ora e che non potevo andare con lei perché non era arrivato ancora il momento. Così cominciò a retrocedere lungo un tunnel lasciandomi solo. Quando mi svegliai, dissi al medico che mia sorella era morta. Dapprima negò, ma poiché insistevo, mandò un infermiere a controllare: come ben sapevo mia sorella era morta.” Questi sono solo alcuni dei casi dai quali si evince che l’esperienza di premorte è qualcosa di più che un’allucinazione o un brutto sogno. Non v’è una spiegazione logica per questi fenomeni: per quanto sia facile liquidare l’esperienza del tunnel o l’incontro con Esseri di Luce come uno scherzo della mente, gli episodi di abbandono del corpo lasciano perplessi anche i medici più scettici. Ho tentato per anni di trovare una spiegazione fisiologica alle esperienze di premorte, e per anni mi sono ritrovato a mani vuote.
Rymond Moody– La luce oltre la vita NDE Near death experience
Raymond A. Moody, Jr (Porterdale, 30 giugno 1944) è un medico, psicologo e parapsicologo statunitense, noto per i suoi studi sugli stati di premorte.