Padre Pio e il rapporto con il suo Angelo

L’angelo di Padre Pio era sempre presente nella sua vita e le esortazioni di Padre Pio  da Pietrelcina al ricorso fiducioso al proprio Angelo erano incalzanti.

Padre Pio diceva che la sua amicizia con l’angelo che Dio aveva incaricato di vegliare su di lui era fonte di grande gioia e incoraggiamento. Parlava spesso del suo angelo custode che aveva un grande senso dell’umorismo e diceva che attendeva con ansia le loro conversazioni, che avvenivano molto spesso mentre Padre Pio pregava o meditava. “Oh deliziosa intimità! Oh felice compagnia!” Padre Pio scrisse di quanto gli piacesse il rapporto con il suo angelo custode.

Poiché Padre Pio sapeva quanto il suo angelo prestasse attenzione a ciò che stava attraversando in ogni tipo di circostanza, si rese conto che gli angeli custodi di ogni essere umano si preoccupano naturalmente di ciò che accade a loro giorno dopo giorno.

Ha incoraggiato le persone che gli hanno chiesto di pregare per la loro sofferenza affinché i loro angeli custodi vedessero il loro dolore e pregassero per loro , chiedendo a Dio di trarre buoni propositi dalle brutte circostanze che hanno vissuto. “Le tue lacrime furono raccolte dagli angeli e furono poste in un calice d’oro, e le troverai quando ti presenterai davanti a Dio”, disse una volta Padre Pio.

Padre Pio ha sperimentato l’intensa sofferenza degli attacchi di Satana (alcuni dei quali coinvolgevano Satana che si manifestava fisicamente e combatteva contro Padre Pio così duramente che il sacerdote in seguito aveva dei lividi), ha detto. Durante quelle esperienze, l’angelo di Padre Pio lo confortò, ma non impedì gli attacchi perché Dio li aveva consentiti allo scopo di rafforzare la sua fede. “Il diavolo vuole sconfiggermi ma verrà schiacciato “, disse una volta Padre Pio. “Il mio angelo custode mi assicura che Dio è con noi.”

Poiché gli angeli custodi sono messaggeri esperti che Dio ha progettato per comunicare con lui e con gli esseri umani, Padre Pio si avvaleva spesso dell’aiuto degli angeli per trasmettere messaggi che promuovessero la crescita spirituale delle persone che gli scrivevano o parlavano con lui nel confessionale della sua chiesa a San Giovanni Rotondo.

Un forestiero si raccomandò al Padre di assisterlo da lontano per mezzo dell’Angelo. Padre Pio rispose: “Purché me lo mandi”.

Un giorno un’altra figlia spirituale manifestò il suo rammarico al Santo: “Padre, questa mattina l’Angelo custode non mi ha svegliata e non sono venuta messa”. E padre Pio: “E che? È forse egli tenuto a farlo se non glielo chiedi?”.

Margherita Cassano aveva lasciato la sua città di Bari per trasferirsi a San Giovanni Rotondo accanto a padre Pio ed abitava in un una casupola nel rione di Santa Croce, alla periferia nord del paese.

La mattina per trovarsi puntuale alla messa celebrata dal Padre, usciva di casa alle quattro. Ma spesso, specie in inverno, il ritrovarsi sola per strada, quando era ancora buio, le creava angoscia. Un giorno chiese al sacerdote: “Padre, fatemi trovare una casa più vicina al convento. Ho paura, a volte sento voci dalla montagna”.

E Padre Pio la rassicurò: “Perché hai paura? Quando la Chiesa è lontana, gli Angeli contano i passi”.

La signora Giulia del villano, di Roma, prima di lasciare il confessionale chiese al padre: “padre, permette che vi mandi il mio angelo custode da casa?”. E il padre subito di rimando: “Molto bene! Non dunque come in passato che non me lo hai mandato mai!”.

Alla signorina Ada Sturla di Genova, che gli aveva chiesto di essere sempre spiritualmente vicino, rispondeva: Prega l’Angelo custode e mandamelo sempre in caso di bisogno”.

Pia Forgione, nipote di Padre Pio e mamma di una famiglia numerosa, gli chiese un giorno: “Come mi devo comportare quando sono incerta sul da farsi? Con tutti questi figli non posso venire in convento a parlarvi”. E lo zio: “Manda l’Angelo custode, e poi il primo pensiero che ti viene è quello giusto”.

Che l’Angelo infine compisse realmente le commissioni affidategli e le recasse al Padre da qualsiasi luogo, vicino lontano si trovasse, era cosa di cui egli voleva non si dubitasse mai. Diceva: “l’Angelo è obbedientissimo. È obbediente e pieno di sollecitudine”.

Un giorno, Don Giorgio era in chiesa, mentre padre Pio pregava sul matroneo; e disse tra sé: “Il Padre ci dice sempre di servirci del Angelo custode. Voglio fare la prova”. Così chiese al suo Angelo di andare dal cappuccino a baciargli la mano per lui. E intanto fissava padre Pio. Dopo un istante vide  padre Pio fare un cenno di assenso col capo, mentre sollevava la mano dal ripiano dell’inginocchiatoio, come per porgerla qualcuno.

Il signor Emilio di Bologna un sabato del mese di settembre del 1966 era salito da Foggia a San Giovanni Rotondo per incontrare padre Pio e partecipare alla messa. Dopo la celebrazione, pensava di fare in tempo a prendere la corriera per Foggia e salire sul treno che l’avrebbe riportato a Bologna. Però la messa del padre Pio si protrasse oltre il previsto e Emilio cominciava a stare sulle spine, per il timore di non fare in tempo a prendere il treno.

A un certo punto sente il clacson della corriera in partenza per Foggia. Allora suo malgrado decise di andare via, ma prima volle fare un tentativo. Incaricò il suo Angelo custode di andare da padre Pio all’altare, salutarlo e chiedergli un segno se avesse ricevuto un messaggio. Con suo grande stupore vide che padre Pio ad un tratto reclinava il capo sul lato sinistro come se ascoltasse qualcuno: poi si rivolse e fece per tre volte segno di saluto. Tanto bastò a Emilio per correre alla corriera e giungere in tempo per prendere il treno .

La signorina Franca Dolce una sera inviò a padre Pio il suo Angelo perché gli esponesse alcune delicate questioni personali che la angustiavano.

Gli chiese qualche giorno dopo durante la confessione: “E’ egli venuto?”. E il Padre: “Che cosa credi, che l’Angelo custode sia disubbidiente come te?”.

“Dunque è venuto? Che cosa vi ha detto?”, Insistette la donna.

“Mi ha detto quello che tu hai detto a lui…”, E il Padre ripetè il discorso che lei aveva desiderato gli facesse il Celeste Messaggero.

In una lettera, padre Jean Derobert, divenuto cappellano della famosa Basilica del Sacro Cuore di Gesù a Parigi, descrive un incontro avuto con Padre Pio in cui Padre Pio lo esortò a pregare di più il suo angelo custode: “‘Guarda attentamente , è lì ed è molto bello!’ [disse Padre Pio].

Mi sono voltato e ovviamente non ho visto nulla, ma lui, Padre Pio, aveva l’espressione sul viso di qualcuno che vede qualcosa. Non stava fissando il vuoto. “Il tuo angelo custode è lì e ti sta proteggendo.” Pregatelo di cuore, pregatelo di cuore!». I suoi occhi erano luminosi; riflettevano la luce del mio angelo .”

Gli angeli custodi sperano che le persone li contattino – e anche Dio lo spera. “Invoca il tuo angelo custode affinché ti illumini e ti guidi”, consigliava Padre Pio. “Dio te lo ha dato per questo motivo. Usalo dunque!”

 

Alcuni testi sono tratti dal libro 

Marcello Stanzione – Contatti con l’Angelo custode 

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