Anche gli animali vanno in Paradiso! 

Frau Maria Schroeder di Berlino pubblica nella rivista citata il Diario in cui essa registrava accuratamente le manifestazioni supernormali occorse nella propria casa, dopo la morte di un vecchio gatto undicenne, il quale era stato un grande favorito in famiglia. Frau Schroeder racconta che ripetutamente sua madre era svegliata nel sonno da graffiamenti sulle coltri laterali analoghi a quelli che il gatto defunto faceva in vita prima di saltare sul letto.
E tali graffiamenti erano subito seguiti dalla sensazione di un animale che saltava sul letto accoccolandosi nel punto preciso dove il defunto favorito Hiddi era solito accoccolarsi per dormirvi. Tutte le volte che ciò avveniva, la madre della relatrice faceva luce per accertarsi che non si trattasse della giovanissima gattina Micki, riscontrando immancabilmente che la gattina stessa giaceva profondamente addormentata sopra la consueta sedia posta nell’angolo estremo della camera. Quanto alla presenza del defunto Hiddi, tutto ciò che poteva rilevarsi in proposito era un semplice indizio in tal senso, costituito da una depressione rotondeggiante rimasta sulle coltri, e ciò nel punto in cui la percipiente aveva avvertito che il gatto-fantasma si era accoccolato. Qualche volta erano visibili anche le impronte di zampe conducenti in quel punto. Un altro fenomeno di cui si parla numerose volte nel diario, riguarda le circostanze in cui la gattina vivente era sveglia allorché si manifestava il gatto defunto. In tali evenienze Micki inarcava il dorso
e sbuffava furiosamente in direzione del letto, ma subito dopo spiccava un gran salto in direzione
della porta e fuggiva dalla camera in preda a grande spavento. Un altro fenomeno interessante corrispondeva a un gesto abituale al gatto defunto il quale aveva appreso ad aprire armadi e porte con le zampine, gesto che continuava a ripetere da defunto; per cui ben sovente, dopo avere accuratamente accostati tra di loro i battenti degli armadi in cucina, l’indomani si riscontravano aperti nella misura in cui era solito aprirli il gatto defunto. Già si comprende che la giovanissima gattina era ben lungi dal possedere tale non comune abilità. Infine, deve osservarsi che sebbene la madre della relatrice fosse stata la grande favorita del gatto defunto, essa non era la sola ad avvertirne la presenza. Il marito di lei scrisse e firmò una relazione supplementare in cui dichiara che nelle ore del crepuscolo egli aveva visto parecchie volte la forma fluidica del gatto defunto accoccolato or qua or là, nei vari angoli della casa da lui preferiti in vita. Anche la domestica apporta la propria testimonianza in tal senso, e così dicasi per tre altri amici di famiglia.