? RACCONTO DI UNO STATO DI PREMORTE ?

Mi trovavo in vacanza a ###, ero a cavallo quando ad un certo punto l’animale si è imbizzarrito e mia ha disarcionata.Le persone che erano con me in quel momento mi hanno raccontato che avevo battuto violentemente la testa.Subito venne chiamato un’ambulanza, visto che fin dai primi istanti le mie condizioni apparivano gravi. Da quanto mi è stato raccontato venni trasportata all’ospedale di ###. Ad un certo punto mi sentii andare in alto sul soffitto della stanza, dove oscillava dolcemente. Stavo bene, molto bene.Vedevo tutta la stanza, l’andirivieni dei medici e degli infermieri, vedevo il mio corpo sul letto. Ricordo molto bene che quando lo osservai era sorta in me una curiosità… vedevo tutte le persone che si agitavano attorno, i medici che si prendevano a cuore la mia situazione, ma io non capivo, perché per me quel corpo non aveva più alcuna importanza. Non capivo il motivo di tanto affannarsi. Non provavo dolore né paura, ma solo una sensazione di pace e libertà inebriante, mai sentita prima! Vedevo i muri della stanza, ma anche oltre, al di là delle pareti, fino al giardino dell’ospedale. Non ero mai stata prima in quel luogo, né ci sono mai più ritornata.Sentivo tutto quello che i medici dicevano e anche quello che pensavano, mi giungeva tutto sotto forma di vibrazioni.I medici spiegavano, rivolgendosi ad una mia amica, che la situazione era molto grave. Mentre vivevo questa situazione non avevo idea del tempo che non aveva per me più nessun significato. Improvvisamente mi sentii proiettata da una forza all’interno di un tunnel. In fondo al tunnel c’era un puntino luminoso. Attraversai il tunnel velocemente come in un lampo. Mi avvicinai a questa luce fino ad entrarvi. Era bianca, brillante ma non abbagliava. Mi sono sentita avvolta, provavo una sensazione di pace, di benessere, di amore infinito, come se fossi tornata a casa. Questa luce cominciò a penetrare dentro di me e man mano lasciavo andare la mia personalità, il mio ego, ogni cosa. Alla fine io stessa ero diventata quella luce ed ero una parte del Tutto. In quel momento avevo capito il concetto di infinito: ero parte di ogni cosa. Non so dire quanto tempo sia rimasta nella luce, sono stata io che ad un certo punto ho deciso di tornare indietro. Mi sono staccata dalla luce, provando un dispiacere immenso. Quando la luce sparì mi trovai a camminare su una montagna innevata. Non avevo mai visto prima quel posto. Sentivo in quel momento di aver un mal di testa atroce e camminavo su questo sentiero innevato. La montagna non era una montagna particolare, c’erano degli alberi, mi sembravano Abeti. Avevo la testa che mi bruciava, mi sembrava di avere un fuoco dentro, quando pochi passi davanti a me vidi un vecchio. Sembrava uscito dalle favole, aveva una barba lunga e un mantello azzurro. Lui mi sorrise e io gli dissi “Scusami se non ti posso sorridere, ma ho troppo male alla testa”, lui mi disse di prendere un po’ di neve e di metterla sul capo. Così feci. Mi svegliai nel letto dell’ospedale, per prima cosa vidi il soffitto e subito sentii dolore, ovunque lungo il corpo, ma non alla testa!

Davide Vaccarin – NDE : VISIONI DI PREMORTE

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