Nulla avviene per caso – Le tragedie secondo l’Angelo Ariel
Nel libro “Rivelazioni di un Angelo” di Steven J. Thayer e Linda Sue Nathanson, l’autrice, con l’aiuto di una guida spirituale, entra in contatto diretto con l’Angelo Ariel. In questo intenso dialogo, Ariel offre una nuova e profonda prospettiva sulle tragedie che attraversano la nostra vita, invitandoci a guardarle con occhi diversi, liberi dal giudizio dell’ego.
Questa rivelazione angelica può diventare un dono per chi sta attraversando un momento difficile, riportando luce là dove c’è buio e speranza dove sembra esserci solo dolore.
Le domande dell’anima
LINDA:
Molte vite sono segnate da tragedie. Fa tutto parte della crescita?
ARIEL:
Solo voi con questa idea, questo ego, definite alcuni eventi tragedie o miracoli. Se poteste vederli come li vediamo noi, senza giudicarli, in una prospettiva molto ampia, sapendo come si verifica il processo di incarnazione, li giudichereste semplici esperienze. Prendiamo una persona che beve una tazza di caffè: per lei può essere un piacere delizioso, una bevanda aromatica e ricca di sapore, mentre per un’altra può essere una forma crudele di punizione, una bevanda amara, forte e cattiva. Il caffè è caffè in entrambi i casi, solo il giudizio umano varia. Pensiamo ad una persona che abbia perso la casa o che abbia subito la perdita di un figlio o di una persona molto cara, morta per cancro: la perdita le provoca un dolore indicibile. Teoricamente, tutte queste esperienze possono essere considerate molto gravose per la persona. In tali circostante, infatti, l’ego della persona devastata dal dolore non sceglie consciamente di eliminare il peso da cui è oppresso. Attenzione, però, che in questo caso l’anima ha pianificato intenzionalmente un’esperienza simile.
L’anima sceglie le esperienze dolorose per rafforzarvi, ma l’ego non sa nulla di questo progetto. E un giorno vi ritrovate in tal modo obbligati a sopportare sofferenze immani, ma se lo farete, diventerete più forti. L’unica differenza è che, se l’ego sapesse di questo piano e lo accettasse, l’esperienza dolorosa diventerebbe facilmente sopportabile e quasi piacevole. Se l’ego non ne sapesse nulla e pensasse che l’esperienza sia stata pianificata per voi, sicuramente si lamenterebbe amaramente e andrebbe in cerca di una ricompensa. Eppure, alla fine, il risultato non cambierebbe: ne uscirete rinforzati. Sentire come un peso di dover dimorare in un corpo umano è dovuto al fatto che l’ego crede di poter controllare l’universo, è convinto di essere Dio e quindi avvenimenti come un incidente, una sfortuna, una mancata opportunità, i tradimenti e tutti quegli eventi che vengono giudicati negativamente li considera come un castigo, una sfortuna, comunque qualcosa di cattivo. Per l’anima una disgrazia non differisce molto dalla metafora summenzionata del fardello che grava su una persona.
Nella vita, nulla viene giudicato positivamente o negativamente dall’ego se non qualcosa che, a livello di anima, avete specificamente richiesto. Nulla avviene per caso.
Riflessione Finale
Ciò che l’Angelo Ariel ci ricorda con dolce fermezza è che ogni esperienza, anche la più dolorosa, non è punizione ma passaggio.
Non siamo vittime del caso, ma co-creatori di un viaggio scelto dall’anima per evolversi, per ricordare chi siamo davvero, per avvicinarci alla nostra natura divina.
Il dolore non è fine a sé stesso.
È uno strumento sacro, scelto da un livello più profondo del nostro Essere, per aprire fessure nel guscio dell’ego e far filtrare la luce.
Ogni lacrima, ogni perdita, ogni attesa ha un senso nell’ordito invisibile della nostra esistenza.
E ogni “tragedia” che viviamo da umani, se osservata con gli occhi dell’anima, può trasformarsi in un atto d’amore verso la nostra evoluzione più alta.
Respira.
Accogli.
Ricorda: nulla avviene per caso.
Sei sempre guidato.
Sei profondamente amato.
E tutto sta lavorando – anche ora – per la tua crescita più luminosa.
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