Il Credo Nell’Angelo Custode Di Padre Pio

Padre Pio da Pietralcina aveva una fede immensa per l’Angelo Custode. Si rivolgeva a lui in continuazione e lo incaricava di svolgere le mansioni più strane. Ai suoi amici e figli spirituali Padre Pio diceva: “Quando avete bisogno di me, inviatemi il vostro Angelo Custode“.
Quando Padre Pio era un giovane sacerdote scriveva al suo confessore dicendo: “La notte ancora al chiudersi degli occhi, vedo abbassarsi il velo ed aprirmisi dinanzi il Paradiso. E allietato da questa visione, dormo con un sorriso di dolce beatitudine sulle labbra e con una perfetta calma sulla fronte aspettando che il piccolo compagno della mia infanzia venga a svegliarmi e così sciogliere insieme le lodi mattutine al diletto dei nostri cuori”.

ECCO ALCUNE TESTIMONIANZE:
Padre Eusebio raccontava. Stavo andando a Londra in aereo, contro il consiglio di Padre Pio che non voleva che usassi questo mezzo di trasporto. Mentre sorvolavamo il canale della Manica una violenta tempesta mise l’aereo in pericolo. Tra il terrore generale recitai l’atto di dolore e, non sapendo cosa altro fare, mandai a Padre Pio l’Angelo Custode. Tornato a San Giovanni Rotondo andai dal Padre. “Guagliò “- mi disse – “Come stai? È andato tutto bene?” – “Padre ci stavo rimettendo la pelle” – “E allora perché non obbedisci? – “Ma le ho mandato l’Angelo Custode…” – “E meno male che è arrivato in tempo!”

Padre Alessio un giorno si avvicinò a Padre Pio con delle lettere in mano per chiedergli delle cose e il Padre gli disse brusco: “Uagliò, non vedi che ho da fare? Lasciami in pace”. Rimase male. Si ritirò in disparte mortificato. Padre Pio se ne accorse e dopo un pò lo chiamo e gli disse: “Non hai visto tutti quegli Angeli che erano qui intorno? Erano Angeli Custodi dei miei figli spirituali che venivano a portarmi i loro messaggi. Dovevo dare loro le risposte da riferire”.

Padre Lino raccontava. Stavo pregando il mio Angelo Custode perché intervenisse presso Padre Pio a favore di una signora che stava molto male, ma mi sembrava che le cose non mutassero affatto. Padre Pio, ho pregato il mio Angelo Custode perché le raccomandasse quella signora – gli dissi appena lo vidi – è possibile che non l’abbia fatto? – “E cosa credi, che sia disobbediente come me e come te?

Un tizio disse a Padre Pio: – Io non posso venire sempre da voi. Il mio stipendio non mi permette spese per viaggi così lunghi – Padre Pio rispose: “E chi ti ha detto di venire qui? Non hai il tuo Angelo Custode? Gli dici cosa vuoi, lo mandi qua, ed avrai subito la risposta”.

Una donna era seduta sul piazzale della chiesa dei cappuccini. La Chiesa era chiusa. Era tardi. La donna pregava col pensiero, e ripeteva col cuore: “Padre Pio, aiutami! Angelo mio, va a dire al Padre che mi venga in aiuto, altrimenti mia sorella muore!”. Dalla finestra di sopra, sentì la voce del Padre: “Chi mi chiama a quest’ora? Che cosa c’é? La donna disse della malattia della sorella, Padre Pio si recò in bilocazione e guarì la malata.

Una figlia spirituale di Padre Pio percorreva una strada di campagna che l’avrebbe portata al Convento dei cappuccini dove ad attenderla c’era lo stesso Padre Pio. Era una di quelle giornate invernali, imbiancate dalla neve dove i grossi fiocchi che venivano giù, rendevano ancora più difficile il cammino. Lungo la strada, totalmente innevata, la signora ebbe la certezza che non sarebbe arrivata in tempo all’appuntamento col frate. Piena di fede, incaricò il suo Angelo Custode di avvisare Padre Pio che a causa del maltempo sarebbe arrivata al convento con notevole ritardo. Giunta al convento poté constatare con enorme gioia che il frate l’attendeva dietro ad una finestra, da dove, sorridendo, la salutava.

Un avvocato di Fano stava tornando a casa da Bologna. Era al volante della sua 1100 nella quale si trovavano anche sua moglie e i suoi due figli. Ad un certo punto, sentendosi stanco, avrebbe voluto chiedere di essere sostituito alla guida, ma il figlio maggiore, Guido, stava dormendo. Dopo qualche chilometro, nei pressi di San Lazzaro, si addormentò anche lui. Quando si svegliò si accorse di trovarsi ad un paio di chilometri da Imola. Fuori da sé dallo spavento urlò: “chi ha guidato la macchina? È successo niente?”… – No – gli risposero in coro. Il figlio maggiore, che era al suo fianco si svegliò e disse di aver dormito saporitamente. La moglie e il figlio minore, increduli e meravigliati, dissero di aver constatato un modo di guidare diverso dal solito: a volte l’auto era per finire contro altri veicoli ma all’ultimo momento, li evitava con delle manovre perfette. Anche la maniera di prendere le curve era diversa. “Soprattutto” diceva la moglie “ci ha colpito il fatto che tu sei rimasto immobile per molto tempo e non hai più risposto alle nostre domande…”; “Io – la interruppe il marito – non potevo rispondere perché dormivo. Io ho dormito per quindici chilometri. Non ho veduto e non ho sentito niente perché dormivo… . Ma chi ha guidato l’auto? Chi ha impedito la catastrofe?… Dopo un paio di mesi l’avvocato si recò a San Giovanni Rotondo. Padre Pio, appena lo vide, mettendogli una mano sulla spalla, gli disse: “Tu dormivi e l’Angelo Custode ti guidava la macchina”. Il mistero fu svelato.

PAROLE DI PADRE PIO CHE ESORTANO A CONTATTARE L’ANGELO CUSTODE:

“Il tuo angelo custode vegli sempre su di te, sia egli il tuo condottiero che ti guidi per l’aspro sentiero della vita; ti custodisca sempre nella grazia di Gesù, ti sostenga con le sue mani affinché tu non dia del piede in qualche sasso; ti protegga sotto le ali sue dalle insidie tutte del mondo, del demonio e della carne. Come è consolante il pensiero che vicino a noi sta uno spirito, il quale dalla culla alla tomba non ci lascia mai un istante, nemmeno quando osiamo di peccare. E questo spirito celeste ci guida, ci protegge come un amico, un fratello. Ma è oltremodo consolante il sapere che quest’angelo prega incessantemente per noi, offre a Dio tutte le buone azioni e opere che compiamo, i nostri pensieri, i nostri desideri, se son puri. Abbilo sempre davanti agli occhi della mente, ricordati spesso della presenza di quest’angelo, ringrazialo, pregalo, tienigli sempre buona compagnia. Apriti e confida a lui i tuoi dolori; abbi continuo timore di offendere la purezza del suo sguardo. Sappilo e fissalo bene nella mente. Egli è così delicato, così sensibile. A lui rivolgiti nelle ore di suprema angoscia e esperimenterai i di lui benefici effetti”

“È inutile che mi scrivi, perché non posso rispondere. Mandami l’Angelo, sempre. Penserà a tutto.”

“Invoca il tuo Angelo Custode, che ti illuminerà e ti guiderà. Il Signore te lo ha messo vicino appunto per questo. Perciò serviti di lui.”

“E se la missione del nostro Angelo Custode è grande, quella del mio è di certo più grande, dovendomi fare anche da maestro nella spiegazione di altre lingue.”

“L’Angelo mi ha riferito delle frasi che mi hanno fatto comprendere la tua sfiducia.”

“Manda l’Angelo Custode che non paga il treno e non consuma le scarpe.”

“Per le persone sole c’é l’Angelo Custode”