Messaggi degli Angeli nei sogni 

Spesso gli Angeli ci mandano dei messaggi attraverso i sogni: Una maniera comune ma spesso trascurata o ignorata in cui gli Angeli trasmettono amore e consolazione. Al risveglio spesso dimentichiamo i sogni fatti, ma riuscendo a ricordarli, come nel caso di queste persone, a volte scopriamo che ci cambiano se non addirittura salvano la vita .

Nel 2005 ho fatto un sogno Angelico particolarmente vivido. Attraversavo un momento difficile, avevo 25 anni ed ero appena ritornata a vivere dai miei. Non sapevo cosa sarebbe stato della mia vita. Avevo il cuore spezzato per la fine di un rapporto sentimentale di lunga durata ed ero disoccupata.
Una sera ero a letto nella mia camera in mansarda sotto il lucernario. Da sdraiata in genere vedevo le stelle, ma quella notte in particolare c’era la luna piena e prima di coricarmi rimasi un po’ seduta a contemplarla. Quando mi sdraiai per dormire la persi di vista perché troppo bassa nel centro. Mi addormentai. In sogno vidi una luce brillante che immaginai provenire dalla luna piena dietro il lucernario. In realtà non poteva essere così perché la luce si spostava in cielo e sembrava emanare calore.  

Nel dormiveglia, sono certa di aver aperto gli occhi e scorto un bagliore intenso e luminoso. Sorrisi e tornai a chiuderli e allora, all’improvviso, mi trovai in una stanza bianca, in un letto bianco, circondata da figure vestite di bianco. Non ricordo i dettagli del loro aspetto, ma solo che erano esseri alti e i candidi. Nel silenzio li sentivo parlare esplicitamente di me. Fu una chiacchierata lunga di cui però rammento solo una frase: “Sembra che tu sia nei guai”. Un commento profetico e sincero. Poi quegli Esseri cominciarono a guarirmi. Imposero le mani su di me, su tutto il corpo, centimetro per centimetro. Mi parve di svegliarmi e risi nel vedere un braccio sollevato in aria scendere lentamente come se fosse mosso da qualcuno. Qualunque cosa stesse succedendo, qualunque cosa mi stessero facendo, mi sentivo benissimo. Continuavo ad addormentarmi e a svegliarmi perché mi muovevano ed ero sempre consapevole della luce che entrava da lucernario.
A un certo punto mi svegliai del tutto e mi girai su un fianco, come mi era stato chiesto di fare. Gli Esseri stavano ancora lavorando su di me e rivolsi loro un Grazie ad alta voce. Alzandomi il mattino dopo mi sentii rigenerata.  La mia vita non cambiò drasticamente nel giro di una notte, ma un paio di mesi dopo trovai lavoro in Giappone, dove mi trasferì per un anno prima di tornare in Inghilterra e incontrare e innamorarmi dell’uomo che ora è mio marito. Ora sono mamma di due bambini e non sono mai stata più felice!

SECONDA STORIA :

Mio padre morì il 3 agosto 2007 per un tumore allo stomaco. Lo feci cremare, anche se non ero sicura che fosse quello che desiderava, perché non lasciò nulla di scritto. Due mesi fa mi è apparso in sogno, apparentemente felice e in salute. Nel sogno mi ha detto di essere molto soddisfatto e orgoglioso di me per il bel funerale che gli avevo organizzato. Non ricordo tutto quello che ci siamo detti, ma abbiamo chiacchierato amabilmente e alla fine papà ha ribadito che il servizio funebre gli era piaciuto molto. Mi ha stretto la mano e lì mi sono svegliata.

TERZA STORIA

Avevo nove anni quando il nonno stava morendo di cancro. All’epoca non mi dissero che era così grave, ma soltanto che era malato.  Una notte sognai che era morto e vidi chi era con lui, dove si trovavano tutti i miei famigliari all’interno della casa e cosa stavano facendo in quel momento.  Nel sogno era come se avessi tolto il tetto e osservassi la casa dall’alto. Mi svegliai sentendo la zia mormorare dolcemente: “Se n’è andato”. Al mattino domandai a mia madre se il nonno stava bene e lei mi disse che aveva dormito bene e trascorso una notte tranquilla. Rabbrividì al pensiero di avere sognato la sua morte. La sera dopo mamma e papà andarono ad aiutare il nonno come facevano ormai da settimane. Io ero contenta perché avevo il permesso di restare alzata più del solito. Qualche ora dopo la zia entrò in camera via. Mi bastò guardarla per capire che il nonno era morto e glielo dissi.  Seppur gli volessi molto bene, mi sentivo tranquilla e serena. La zia mi chiese se la mamma avesse telefonato, ma non era così le mie sorelle erano molto agitate e la zia andò a cercare di calmarle senza chiedermi come facessi a sapere che il nonno se n’era andato. Non ho mai raccontato quel sogno se non anni dopo, quando la zia e la mamma si misero a parlare della sua morte. In quella occasione mi chiesero come l’avessi saputo e io riferii quello che avevo sognato. Ricordavo tutto chiaramente anche dopo tanto tempo. La mamma ne rimase scioccata perché avevo sognato per filo e per segno tutto quello che era accaduto la notte in cui era morto il nonno.

QUARTA STORIA

Era una notte tempestosa, e mi ero coricata presto. I bambini dormivano nelle loro camere e io me ne stavo distesa a letto ad ascoltare il vento e la pioggia che batteva sui vetri. Devo essermi appisolata, perché ricordo di aver fatto un sogno molto vivido in cui mi trovavo in camera di mia figlia e il vetro della finestra ed era in frantumi.  Lei non era nel suo letto e c’erano schegge di vetro ovunque. L’allarme della sveglia stava suonando. Guardai l’ora e vidi che erano le 3:32. Mi svegliai di scatto e controllai la mia sveglia. Segnava l’1:10 di notte.  Vagamente turbata dal sogno, mi alzai ed entrai in punta di piedi nella camera di mia figlia. Lei dormiva tranquillamente abbracciata alla sua tigre. Avevo lasciata accesa la luce sul comodino e quando mi chinai per spegnerla sentii il vento fischiare dalla finestra.  Con l’immagine del sogno ancora fresco nella memoria, presi in braccio mia figlia e la portai nel mio letto, poi feci lo stesso con mio figlio. Con entrambi i bambini rannicchiati contro di me tornai a prendere sonno, ma poche ore dopo fui svegliata da un fragoroso rumore di vetri infranti proveniente dalla camera di mia figlia. La violenza della tempesta aveva frantumato la finestra e scagliato una grossa scheggia di vetro proprio sul cuscino.  Tremo al pensiero di cosa sarebbe successo se non l’avessi portata nel mio letto. Avevo ricevuto un avvertimento, una sorta di flash sul futuro.
Il mattino seguente, quando andai nella stanza di mia figlia per pulire, notai che la sveglia era caduta per terra rompendosi.  Le lancette segnavano le 3:32, esattamente l’ora che avevo visto in sogno.

 

Theresa Cheung    – Sfiorati da un Angelo-