La legge del karma: spiegazione

Karma e legge di evoluzione spirituale

L’evoluzione dell’anima è legata alla legge del karma, che in sanscrito ha lo stesso significato di azione. La sua legge suona così: ciò che tu fai a un altro, deve succedere anche a te. Esistono perciò un karma positivo e uno negativo. Se faccio a un altro qualcosa di buono, ciò che mi torna indietro è altrettanto buono. E vale il contrario, quindi se io per mancanza d’amore, o per incoscienza, faccio a una persona qualcosa di cattivo, subirò a mia volta qualcosa di simile, o addirittura la stessa cosa, in questa vita (karma immediato) oppure, come accade più frequentemente, nella vita successiva. Un’anima in grado di riconoscere che le sue buone azioni generano attorno a sé sempre più amore, continuerà, ovviamente, a fare del bene.

Sapere che un’azione negativa da noi compiuta oggi verrà da noi stessi subita nella prossima vita terrena, con le stesse modalità, non deve essere vissuto come una specie di vendetta del destino: questo fenomeno fa piuttosto emergere un tema molto importante, quello dell’apprendimento attraverso l’esperienza! Noi impariamo grazie alle esperienze, sono queste che ci portano alla conoscenza e ad adottare un comportamento corretto. Se un uomo violenta una donna, per esprimere il proprio potere e/o la propria brama sessuale, evidentemente è perché gli manca l’esperienza di essere violentato come donna. Quindi, è necessario che egli rinasca nel corpo di una donna per vivere proprio quella tragica esperienza. Se egli ha vissuto la crudeltà, il dolore e la paura dello stupro, in un’incarnazione precedente, nella successiva reincarnazione in un corpo maschile non violenterà più alcuna donna. A questo proposito, egli potrebbe essere messo alla prova dal sé superiore, che responsabile del suo apprendimento. Sappiamo che, in qualsiasi settore, un compito può dirsi ben eseguito solo se non contiene più errori e se non infrange la legge dell’amore: nel caso in cui un’anima non realizzi il suo compito secondo queste regole, sarà la legge del karma a proporglielo nuovamente. La legge del karma non viene mai utilizzata in maniera intenzionale o arbitraria. Essa è sempre giusta! 

Legge del Karma e aldilà

Nella fase tra una reincarnazione l’altra, dunque nell’aldilà, l’anima si confronta con altre anime che hanno livelli di evoluzione simile al suo, oppure apprende i principi della legge del karma da maestri più evoluti. Una cosa simile accade durante le regressioni nella fase Alfa, quando viene stabilito un legame con il sé superiore.

L’anima riconosce la legge del karma, si rende conto che è giusta e che adesso le spetta proprio ciò che, in una vita precedente, ha inflitto ad altri per mancanza d’amore. Le anime guida destinate a supervisionare si ricongiungono al loro destino sulla terra e talvolta sono addirittura riconoscenti verso i loro carnefici umani, cui concedono qualunque cosa. Questo accade perché esse capiscono quanto sia importante la presenza di qualcuno privo d’amore, per far sì che il simile possa essere ricompensato dal simile (cosa che, ovviamente, non libera il criminale dal proprio karma). I colpi del destino, in qualunque modo si presentino, sono compensazioni necessarie e al tempo stesso possibilità che ci vengono offerte per imparare. 

Il karma non deve essere ripagato necessariamente nel corso della stessa vita, può anche aspettare, poiché magari altri karma che attendono da lungo tempo hanno la precedenza. Dal punto di vista del regno di mezzo, quello fra le due reincarnazioni, quando è stata individuata l’inevitabilità di una compensazione karmica già ripagata e quella di una compensazione in attesa di essere risarcita, l’anima giudica le proprie azioni terrene dal punta di vista della sua anima universale, che si compone di tutte le conoscenze e di tutte le esperienze accumulate.

Il Karma e l’Anima

Se quest’anima universale è a buon punto nella sua evoluzione, tanto da sapere da sola che cosa deve ancora scontare sul piano karmico, che non ha ancora scontato, essa stessa si troverà, per le successive incarnazioni, in quelle condizioni all’interno delle quali le sarà possibile fare proprie le nuove esperienze, indispensabili per di compiere gli ultimi passi e realizzare l’insegnamento dell’amore. L’anima universale si erge così al giudice di se stessa. Essa ha imparato a prendersi la responsabilità della propria educazione sentimentale.

L’anima, per imparare, ha bisogno di una lezione di vita, in cui essa sperimenta qualcosa di simile o di uguale a quello che succede ad altri, per colpa della carenza di amore. L’anima giovane (alla prima o seconda reincarnazione), che per inconsapevolezza, leggerezza, superbia contravviene alla legge dell’amore, ha pochissima o nessuna colpa. Poiché non ha saputo fare meglio e non ha ascoltato la propria voce interiore, che tentava di allontanarla dalle azioni prive d’amore. Le violazioni della legge dell’amore ci mostrano dove sono le lacune, all’interno del nostro apprendimento, che presto dovranno essere colmate.

L‘anima, per imparare, ha bisogno di una lezione di vita.. Ogni qualvolta un’anima sperimenterà la misura della legge karmica in innumerevoli vite e avrà infine appreso, comincerà a controllare pensieri, parole e azioni sulla terra, poiché a quel punto sarà cosciente delle conseguenze. Perché anche un pensiero negativo diretto verso gli altri crea un karma di pensiero negativo; quindi coloro che spesso hanno avuto pensieri negativi nei confronti di qualcuno subiranno lo stesso tipo di pensiero.

Trutz Hardo – Regressione alle vite precedenti